strani silenzi. [bortoblog 11] cor-pus 10 – 24 febbraio 2010 – 132

Mittwoch, 24. Feb, 2010 – 17:50:19

http://testiappuntinote.blogs.it/2010/02/21/l-amore-che-non-c-e-8049754/

Bortocal 24. Feb 2010 @ 17:46:30
strani silenzi attorno a questo post.

helios65 Mittwoch, 24. Feb, 2010 @ 18:04:58
concordo…
e apprezzo la bellezza di quel post…

LuisaRuggio 24. Feb 2010 @ 19:01:53
ci siamo abituati, o no caro Mauro?, al silenzio attorno ai post come questo ed altri meritevoli di dibattito, domande, osservazioni, partecipazione, interazione, incontro.
I tuoi blog, oltre a questo blog che resta il mio preferito e lo dico pubblicamente da anni anche a persone e personaggi che non ruotano intorno alla piattaforma né a piattaforma alcuna benché si dicano con una certa puzza sotto al naso promotori di cultura solo perché indossano occhiali dalla montatura vistosa, hanno subito la pesantezza di un silenzio che io da visitatore e principalmente da lettore continuo a trovare imbarazzante.
E penso agli altissimi spunti esistenziali offerti da quella meraviglia amata che è Jorg, e penso ai bellissimi post del blogger che ben conosco e che ama firmarsi Olga Ferretti il cui humor farebbe impallidire l’ultimo Woody Allen se dovesse aver bisogno di battute nuove per certe minestre scaldate che poggiano sugli allori di un tempo.
Io poi mi interrogo molto e molto profondamente sulle ragioni del silenzio.
Se siano la manifestazione reale di una mancanza di lettori o piuttosto la manifestazione realmente peggiore dell’incapacità dei lettori che ci sono di fare una conversazione intorno a un post.
La conversazione è il sesso dell’anima.
Io credo che mi abbiamo dato molto di più le mie conversazioni notturne con menti illuminate del calibro di Patrizia, non lo dico perché ci ospita in questo momento e lo sai, piuttosto che le sbavature di pensiero di quelli che si sono eletti maestri di filosofia dietro una cattedra ammuffita da metodi sbagliati o applicati controvoglia.
Credo di aver letto pezzi giornalistici migliori sui tuoi blog di quelli che mi hanno formato a suon di sigari puzzolenti e ore mal pagate nelle province infette da sit-in di protesta che ho dovuto seguire ingoiando troppe volte il rospo di una categoria infame come quella che mi ha dato da vivere in questi anni bellissimi e struggenti in cui non so come diavolo ho fatto e faccio ad arrivare a fine mese nonostante tutto.
Credo che leggerti abbia fatto benissimo alla mia penna, credo che la mia coscienza politica si sia riconosciuta nelle analisi di Loredana, credo di aver reciso molto della zavorra che trascinavo nel mio lavoro e nella mia ricerca per conquistare grazie alle buone conversazioni nate dal coraggio di un semplice commento pertinente sotto a un post molta più lucidità che in anni di psicanalisi.
Ancora oggi, soprattutto oggi, che sto per raggiungere Patrizia ad Anzola per affrontare il tema della comunicazione nel blog in una pubblica discussione, mi imbarazza scoprire che tanti scrittori coi quali entro in contatto non lavorano con un blog e con altri blog alla costruzione del tentativo di comunicare qualcosa, ammesso che lo si abbia dentro qualcosa da comunicare.
Storco il naso davanti alle chiusure colpevoli di questi signori della penna scaltra che si fanno scrivere i libri dai loro editor in tempo per incassare l’anticipo a molti zeri dei loro romanzetti leggeri davanti a vite che hanno militato nella parola al limite della miseria e del raccapriccio, e che non hanno più il tempo di una buona conversazione, di un ascolto, una pausa che sia umana dentro l’ossatura del fare per contratto, scrivere per mestiere piegandosi a diventare recensori dell’aria fritta, vanitosi promotori di generi o nel peggiore delle ipotesi librai che non sanno procurare veri libri ai lettori in cerca di una fiducia da riporre sullo scaffale giusto.
Ci pensavo oggi, e scusa se esco fuori tema, a quante salumeria di carta mettono l’insegna libreria fuori bene in vista e non riescono ad andare oltre le esigenze di catalogo, le classifiche da supermercato, la pigrizia di chi si dovrebbe prendere la briga di andare in avanscoperta.
Persone come Patrizia, come Jorg, come altri, andrebbero stimolati a raccontare, ascoltati meglio, messi in rilievo. Io ho incontrato una tra le penne sconosciute migliori e le menti più interessanti che ci siano in giro attraverso i commenti al mio blog e non trovo una comparazione neanche lontanamente possibile tra tutti quelli che mi presentano il loro biglietto da visita prima di stringermi la mano nei soliti luoghi del sapere.
ogni volta che trovo silenzio sotto un post che brilla come una luce nel folto del bosco, dovresti leggere certe recensioni cinematografiche nell’ultimo blog che ha aperto Jorg qualche mese fa nonostante tutti i suoi casini, mi viene lo sconforto e deriva dal capire perché sono scomparse le pagine della cultura sui giornali e perché i giornali sono gestiti da calvi annoiati.
erano giorni che dovevo sfogarmi per molti motivi.
e lo faccio qui, forse non è giusto, ma con la tua frase mi hai cavato un dente.

Bortocal 24. Feb 2010 @ 21:40:17
cara luisa,
resto a bocca aperta davanti a questo piccolo monumento perché immagino la parola alata che si dispone nel foglio così nitida nella rapidità di una scrittura che ha del miracoloso.
su quel che dici mi ritrovo d’accordo, e ci ritroviamo di fronte al nodo del rapporto fra letteratura e mercato.
non vorrei essere neppure purista su questo problema, può anche succedere che si viva in un momento di eclisse della parola, io sto cercando con You Tube come sai l’equivalente di un blog che usi la visione come strumento di comunicazione, e credo sia anche molto più difficile, o almeno lo è per me.
registro però che un video ha una potenza leggermente maggiore di comunicazione; è difficile, credo, che un mio post abbia raccolto centinaia di lettori, da quando sto su wordpress che distribuisce gli accessi per post, posso vedere che post molto impegnativi non hanno assolutamente nessun lettore specifico, mentre anche il più sfigato dei miei video, se resta lì su You Tube almeno un anno, i suoi 30 visitatori li cucca.
ma un mio video in due giorni in cui era stato evidentemente sponsorizzato o segnalato da qualcuno ha avuto 1.500 contatti, poi è ripreso il solito ritmo di 3-4 contatti la settimana.
e questo è il punto: che, per sfondare, devi trovare chi ti appoggia e trasformarti in impresa.
ma a questo punto poi non scrivi più per te e per la tua ricerca di verità, ma per l’impresa – il rischio è questo.
io trovo eroico l’atteggiamento di chi, scrittore vero che tu, Jörg o Patrizia, usa uno strumento come questo, che ha un vantaggio insostituibile, che è il dialogo, ma una debole risonanza, e che ha costretto anche un refrattario come me a scrivere con una intensità che non conoscevo per quattro anni perché mi sentivo sollecitato.
però non riusciamo abbastanza a capire quale sia la caratteristica di un mondo fondato sulla comunicazione di massa, questa è la verità.
e qui mi fermo, perché avrebbe senso che continuassi a parlare solo se avessi le idee più chiare.
a parte questa discussione, poi è del post di Patrizia che dovremmo parlare, ma io ammetto di non esserne capace.
non so se sia anche questa una spiegazione del silenzio imbarazzante di noi lettori.

. . .

commenti:

helios65 Mittwoch, 24. Feb, 2010 @ 18:04:58
concordo…
e ne apprezzo la bellezza di quel post…

LuisaRuggio  http://luisaruggio.blogs.it Mittwoch, 24. Feb, 2010 @ 19:07:54
ti ho risposto lì sotto.

Rispondi

Inserisci i tuoi dati qui sotto o clicca su un'icona per effettuare l'accesso:

Logo di WordPress.com

Stai commentando usando il tuo account WordPress.com. Chiudi sessione /  Modifica )

Foto di Facebook

Stai commentando usando il tuo account Facebook. Chiudi sessione /  Modifica )

Connessione a %s...