origini del cristianesimo 1 – 15 agosto 2010 – 703

wordpress domenica 15 agosto 2010 – 21:10

Il Vangelo di Filippo (restaurato)

qualche informazione su questo autorevole testo del cristianesimo delle origini, sparito per oltre 1.500 anni, a seguito delle condanne del IV secolo e riapparso alla metà del secolo scorso con altri testi gnostici dalle sabbie del deserto egiziano, la si trova in questo post, che è la premessa di questa pubblicazione:
278. oltre la distinzione dei sessi nei Detti di Jeshu di suo fratello gemello Giuda Tommaso (Il santo divorzio cristiano, XIII).
278-oltre-la-distinzione-dei-sessi-nei-detti-di-jeshu-di-suo-fratello-gemello-gi

userò questa pagina per un lavoro preliminare a questo testo tuttora poco studiato.

si tratta per me di un semplice scartafaccio di appunti: uso il blog per la comodità di impaginazione.

per prima cosa ricopio il testo nello stato caotico col quale ci è arrivato; poi via via lo annoterò, allo scopo di tentare di ricostruire il suo nucleo autentico.

questo lavoro si trova ora in fondo: per prima cosa faccio invece seguire quello che a me sembra potesse essere il testo originario, depurato dai vari commenti che vi sono stati inseriti.

* * *

Vangelo secondo Filippo

1. Da un ebreo viene un ebreo, ed è detto proselito, ma da un proselito non viene un proselito.

2. Lo schiavo aspira soltanto a essere libero, non cerca i beni del suo padrone.
Il figlio non è soltanto un figlio, ma aspira all’eredità del padre.

3. Quelli che ereditano dai morti sono essi stessi morti ed ereditano ciò che è morto.
Quelli che ereditano da colui che è vivo sono essi stessi vivi e sono eredi di ciò che è vivo e di ciò che è morto.
Quelli che sono morti non ereditano nulla: come può ereditare un morto?
Se colui che è morto eredita ciò che è vivo non morirà.

4. Un pagano non muore: colui che non ha mai vissuto non può morire.
Colui che ha creduto alla verità ha trovato la vita: costui corre il pericolo di morire, poiché egli vive.

5. Dopo che è venuto il Cristo, il mondo è creato, le città sono ornate, il morto allontanato.

7. Quelli che seminano d’inverno raccolgono d’estate: colui che raccoglierà d’inverno in realtà non raccoglierà, ma soltanto strapperà.

8. Non soltanto adesso non porterà alcun frutto, ma anche nel sabato il suo campo sarà infruttuoso.

9. Il Cristo è venuto per liberare alcuni, per riscattare altri, per salvare gli altri.

10. Luce e tenebre, vita e morte, destra e sinistra, sono tra loro fratelli.
Non è possibile separarli.
Perciò né i buoni sono buoni, né i cattivi sono cattivi, né la vita è vita, né la morte è morte.

18. Portate fuori da ogni casa.
Portate dentro la casa del Padre.
Ma non rubate, non prendete nulla nella casa del Padre.

22. Nessuno nasconde in un vaso grande un oggetto grande e prezioso, ma spesso valori incalcolabili sono posti in un vaso di poco conto.

23. Alcuni temono di risuscitare nudi, perciò desiderano risuscitare nella carne.
Costoro non sanno che proprio quanti portano la carne sono nudi; mentre quelli che si apprestano a spogliarsi non sono nudi.
La carne e il sangue non possono ereditare il Regno di Dio.

24. In questo mondo coloro che indossano vestiti sono migliori dei vestiti.
Nel Regno dei cieli i vestiti sono migliori di coloro che li indossano.
Acqua e fuoco purificano ogni luogo.

25. Il visibile per mezzo del visibile, il nascosto per mezzo del nascosto: vi sono cose nascoste da ciò che è visibile.
C’è acqua nell’acqua, c’è fuoco nell’unzione.

27. Non disprezzate l’agnello, poiché senza di esso non è possibile vedere il re.
Nessuno – se è nudo – può avanzare verso il re.

28. I figli dell’uomo celeste sono più numerosi di quelli dell’uomo terrestre.
Se sono numerosi i figli di Adamo, quantunque muoiano, tanto più i figli dell’uomo perfetto che non muoiono, ma sono continuamente rigenerati.

29. Il padre fa un figlio, ma il figlio non può fare un figlio: poiché colui che fu generato non ha il potere di generare; un figlio può acquisire dei fratelli, non dei figli.

31. …dalla bocca.
È per questo che noi ci baciamo l’un l’altro.

37. Quanto appartiene al padre appartiene anche al figlio; però, fintanto che il figlio è giovane, (il padre) non gli affida quanto è suo.
Ma quando è diventato uomo, il padre gli dà tutto ciò che gli appartiene.

38. Per mezzo dello stesso spirito si accende e si spegne il fuoco.

40. Vi sono animali che sottostanno all’uomo, come il bue, l’asino e altri di questo genere; vi sono pure animali che non sottostanno all’uomo, e vivono solitari nei deserti.
L’uomo lavora i campi con gli animali che gli sono sottomessi; e con questo egli nutre se stesso e gli animali, sia con quelli che gli sono sottomessi sia con quelli che non gli sono sottomessi.

41. Colui che è stato creato è bello e tu troveresti che i suoi figli sono una creatura nobile.
Ma ecco che (non solo) fu creato (ma anche) generato.
Quanta nobiltà è questa!

42. Prima venne l’adultero e poi l’omicida.
Ogni unione che si origina da cose dissimili è adultera.

43. Dio è un tintore.
Come i colori buoni, quelli che diciamo autentici, muoiono con le materie da essi tinte, così è pure della materia tinta da Dio.
Ma poiché i suoi colori sono immortali, essi (i colorati) diventano immortali grazie ai suoi colori.
Ora Dio immerge coloro che immerge nell’acqua.

45. La fede riceve, l’amore dà.
Nessuno può ricevere senza la fede.
Nessuno può dare senza l’amore.
Per questo, appunto, crediamo, per ricevere veramente; è così che possiamo amare e dare, giacché se uno non dà per amore, non trae profitto da ciò che dà.

48. Una perla gettata nel fango non perde valore, né cosparsa di balsamo è più preziosa: per il proprietario ha sempre lo stesso valore.
Così è pure dei figli di Dio: ovunque si trovano, mantengono sempre il loro valore presso il Padre.

49. Se dici: “Sono ebreo”, nessuno si commuove; se dici: “Sono romano”, nessuno trema; se dici: “Sono greco, barbaro, schiavo, libero”, nessuno si agita.
Se dici: “Sono cristiano”, trema il mondo.

50. Dio è un mangiatore di uomini; per questo l’uomo gli è immolato.

51. Vasi di vetro e vasi d’argilla sono fabbricati col fuoco.
Ma se si spezzano, i vasi di vetro sono rimodellati, perché furono prodotti mediante un soffio; se invece si spezzano i vasi d’argilla, vanno distrutti, perché furono fabbricati senza il soffio.

52. Girando attorno a una mola un asino fece cento miglia; quando fu sciolto, si trovò ancora allo stesso posto.
Certi uomini camminano molto, ma non arrivano mai da nessuna parte; quando per loro giunge la sera non vedono né città né villaggio ne creazione né natura né forza né angelo.
Miserabili, hanno sofferto invano.

56. Se si trovano in mezzo alle tenebre un cieco e uno che vede, non si distinguono l’uno dall’altro.
Ma quando viene Ia luce, colui che vede vedrà la luce, mentre colui che è cieco rimarrà nelle tenebre.

59. A colui che ha ricevuto un dono non lo si domanda indietro; ma a colui che l’ha preso a prestito lo si chiede indietro.
Così accade a colui che sperimenta un mistero.

60. Grande è il mistero del matrimonio!
Senza di esso non ci sarebbe il mondo, giacché gli uomini sono consolidamento del mondo, e il matrimonio è il consolidamento degli uomini.

62. Non avere paura della carne, e non amarla. Se tu ne hai paura, essa ti dominerà. Se tu l’ami, essa ti divorerà e ti inghiottirà.

63. In questo mondo c’è del buono e del cattivo: il suo buono non è buono, e il suo cattivo non è cattivo.
Ma, dopo questo mondo, c’è qualcosa di veramente cattivo, ed è il luogo di mezzo.
Esso è la morte.

66. L’anima e lo spirito sono nati dall’acqua, dal fuoco.
Dall’acqua, dal fuoco e dalla luce nacque il figlio della camera nuziale.
Il fuoco è l’unzione, la luce è il fuoco.
Parlo non di questo fuoco che non ha forma, ma di quell’altro che ha la forma bianca della bella luce e dà la bellezza.

67. La verità non è venuta nuda in questo mondo, ma in simboli e immagini.
Non la si può afferrare in altro modo.

71. Nei giorni in cui Eva si trovava in Adamo, la morte non c’era; la morte sopravvenne allorché Eva fu separata da lui. Se rientra in lui, e se egli la prende in sé, la morte non ci sarà più.

73. Il letto nuziale non è per gli animali, né per gli schiavi, né per le donne impure, ma per gli uomini liberi e per le vergini.

75. Senza luce, nessuno può vedersi nell’acqua oppure in uno specchio, ma neppure senza acqua e senza specchio potrai nuovamente vederti nella luce.

78. Se la donna non si fosse separata dall’uomo, non sarebbe morta con l’uomo: all’origine della morte ci fu la sua separazione.

84. In mezzo al paradiso crescono due alberi: uno genera animali, l’altro genera uomini.
Adamo mangiò dell’albero che genera animali: divenne animale e generò animali.
Per questo i figli di Adamo venerano animali.
Poiché all’inizio Dio creò l’uomo.
Ma ora gli uomini creano Dio.

85. Nel mondo le cose vanno così: gli uomini si fabbricano degli dèi e venerano le loro creazioni.
Sarebbe invece opportuno che gli dèi venerassero gli uomini.

87. In questo mondo gli schiavi sono sottoposti agli uomini liberi.
Nel Regno dei cieli i liberi sono al servizio degli schiavi.

93. Questo mondo è un divoratore di cadaveri: tutto ciò che vi si mangia muore di nuovo.
La verità è una divoratrice di vita: quanti si nutrono di essa non moriranno.

94. Dio piantò un giardino.
Di ciò che vi è in esso io mangio come voglio.
Questo paradiso è il luogo nel quale mi si dirà: “Uomo, mangia questo!” oppure: “Mangia quello, come vuoi”.
Poiché quando egli disse: “Mangia di questo, non mangiare di quello”, fu l’inizio della morte.

96. Il Padre era nel Figlio, e il Figlio nel Padre.
Questo è il Regno dei cieli.

97. Colui che vuole entrare nel Regno dei cieli, vi giungerà.
Se disprezza il tutto (di questo mondo) e lo considera un gioco, ne uscirà ridendo.

99. Nessuna cosa può ricevere l’incorruzione a meno che, prima, divenga fanciullo.
Ma colui che è incapace di ricevere, a maggior ragione è incapace di dare.

101. L’acqua viva è un corpo; perciò quando è in procinto di discendere nell’acqua, si sveste per rivestirsi di quello.

102. Un cavallo genera un cavallo, un uomo genera un uomo, un dio genera un dio.
Così è dello sposo e della sposa: i loro figli furono concepiti nella camera nuziale.
Queste non sono cose diverse, ma ambedue sono una stessa cosa.
Questa è una cosa che il cuore della carne non riuscirà mai a vincere.

105. A quanti hanno tutto non è forse necessario che tutti conoscano se stessi?
Alcuni, se non conoscono se stessi, non gioiscono di quello che possiedono.
Ma quelli che sono pervenuti alla conoscenza di se stessi ne gioiranno.

109.  Quando soffia lo spirito del mondo, fa venire l’inverno.
Quando soffia lo Spirito Santo fa venire l’estate.

110. Colui che ha la conoscenza della verità è libero.
Ma colui che è libero non pecca, poiché chi pecca è schiavo del peccato.
L’amore non avoca a sé nulla. Anche di ciò che è suo non dice: “Quello è mio” oppure: “Questo è mio”. Ma dice: “Tutto questo è tuo!”.

112. Quelli che la donna genera rassomigliano a colui che ella ama: se è suo marito, rassomigliano al marito; se è un adultero, rassomigliano all’amante.
Spesso, quando una donna dorme col marito per necessità, mentre il suo cuore si trova con l’amante con cui è in comunione, colui che ella genera è generato somigliante a questi.
Ma voi, che siete con il Figlio di Dio, non amate il mondo, amate il Signore, affinché coloro che generate non rassomiglino al mondo, ma rassomiglino al Signore.

113. L’uomo si associa con l’uomo, il cavallo si associa con il cavallo, l’asino si associa con l’asino: le specie si associano con quelli della loro specie.
Se tu diventi uomo, l’uomo ti amerà.
Se tu diventi Spirito, lo Spirito si porrà in comunione con te.
Se tu diventi Logos, il Logos sarà in comunione con te.
Se tu diventi luce, la luce sarà in comunione con te. Se tu diventi ciò che è in alto, ciò che è in alto si riposerà su dite.
Se tu diventi un cavallo, o un asino, o un vitello, o un cane, o un montone, o un qualsiasi altro animale che sì trovano al di fuori e al di sotto, tu non potrai essere amato né dall’uomo né dallo Spirito né dal Logos né dalla luce né da ciò che è in alto né da ciò che è all’interno.
Questi non potranno riposarsi in te, e tu non avrai parte in essi.

114. Colui che è schiavo contro la sua volontà potrà diventare libero.
Colui che era libero in grazia del suo signore, e si è venduto in schiavitù, non potrà più diventare libero.

115. L’agricoltura del mondo abbisogna di quattro elementi: si accumula nel granaio quanto proviene dall’acqua, dalla terra, dal vento e dalla luce.
Anche l’agricoltura di Dio abbisogna di quattro elementi: la fede, la speranza, l’amore e la gnosi.
La nostra terra è la fede nella quale affondiamo la radice; l’acqua è la speranza della quale ci nutriamo; il vento è l’amore per mezzo del quale diventiamo grandi; e la luce è la gnosi per mezzo della quale maturiamo.

116. Beato colui che non ha rattristato un’anima.

117. Poneteci domande su di lui, poiché è difficile presentarlo.
Come darà egli riposo a ognuno?

119. Un capofamiglia acquista ogni cosa: figli, servi, animali, cani, maiali, grano, orzo, paglia, erba, ossi, carne e ghiande.
E un uomo saggio, e conosce il nutrimento adatto a ognuno: mette pane, olio d’oliva e carne davanti ai figli; pone olio di ricino e grano davanti ai servi; getta agli animali orzo, paglia ed erba; getta ossa ai cani; ai maiali getta ghiande e avanzi di pane.
Si comporta così anche il discepolo di Dio.
Se è saggio, comprende le qualità di un discepolo; le forme corporee non l’inducono in errore; valuta piuttosto la disposizione d’animo di ognuno e parla con lui.
Nel mondo vi sono molti animali che hanno forma umana; allorché egli li riconosce, getta ghiande ai maiali, getta orzo, paglia ed erba agli animali, getta ossi ai cani. Ai servi dà gli inizi (delle lezioni), ai fanciulli dà (l’insegnamento) perfetto.

120. C’è il Figlio dell’uomo, e c’è il figlio del Figlio dell’uomo.
II Figlio dell’uomo è il Signore; il figlio del Figlio dell’uomo è colui che è stato creato dal Figlio dell’uomo.
Il Figlio dell’uomo ricevette da Dio il potere di creare.
Egli può anche generare.

121. Colui che ha ricevuto (il potere) di creare è una creatura.
Colui che ha ricevuto il potere di generare è un generato.
Chi crea non può generare.
Chi genera può creare.
Ma si dice: “Chi crea, genera”.
Tuttavia la sua generazione è una creatura: poiché i suoi generati non sono i suoi figli, ma sue creazioni.
Chi crea, lavora in modo visibile, ed è egli stesso visibile.
Chi genera, genera in segreto ed è egli stesso nascosto, stando con la sua immagine.
Chi crea, crea apertamente, ma colui che genera, genera figli in segreto.

122. Nessuno è capace di conoscere il giorno in cui l’uomo e la donna si uniscono, eccetto loro due.
Infatti, nel mondo, il matrimonio è un mistero per coloro che hanno preso moglie.

123. Quando Abramo gioì perché avrebbe visto quanto stava per vedere, circoncise la carne del suo prepuzio, insegnandoci così che è necessario distruggere la carne.
Molte cose, in questo mondo, stanno ritte e vivono fino a tanto che le loro parti interiori sono nascoste; ma quando vengono allo scoperto muoiono, come è provato dall’uomo visibile.
E, infatti, fintanto che le viscere dell’uomo sono nascoste, l’uomo è vivo; ma se le sue viscere sono esposte ed escono da lui, l’uomo morirà.
Così è pure dell’albero: fintanto che la radice è nascosta, fiorisce e cresce; ma se la radice è esposta, l’albero secca.
Così è di ogni prodotto del mondo, sia per ciò che è esposto sia per ciò che è nascosto.
Poiché fintanto che la radice del male è nascosta, è forte; ma quando è scoperta si dissolve.
Se si manifesta, viene distrutta.
L’ignoranza è la madre di ogni male.
L’ignoranza si risolverà in morte, perché quanti provengono dall’ignoranza non erano, non sono, non saranno.
Ma quelli che sono nella verità saranno perfetti, quando sarà rivelata tutta la verità.
La verità, infatti, è come l’ignoranza: nascosta, rimane in se stessa; manifesta e riconosciuta, è glorificata, essendo tanto più forte dell’ignoranza e dell’errore.
Essa dà la libertà.
Siamo soliti dire: “Le cose potenti sono rispettabili, mentre le cose nascoste sono deboli e spregevoli”.
Il contrario è delle cose rivelate dalla verità: sono deboli e spregevoli, mentre le cose nascoste sono potenti e rispettabili.
Fintanto che ciò è nascosto, la malignità è impotente.
Ma quando sarà rivelato, si manifesterà; e allora la luce perfetta si diffonderà su ognuno.
Gli schiavi, allora, saranno liberi, e i prigionieri saranno riscattati.

126. Ogni pianta non piantata dal Padre mio che è nei cieli, sarà sradicata.
Coloro che sono separati saranno uniti e ricolmi.
Tutti coloro che entreranno nella camera nuziale accenderanno la luce; non come si accende nei matrimoni (di quaggiù) che avvengono di notte.
Il fuoco brucia soltanto nella notte; poi si spegne.
Ma i misteri di questo matrimonio si compiono di giorno e di notte.
Quel giorno e quella luce non tramontano.
Se qualcuno diventa figlio della camera nuziale riceverà la luce.
Chi riceverà quella luce non sarà visto, ne potrà essere preso; costui non potrà venire molestato, anche se vive nel mondo.
In questo modo è rivelato soltanto a lui; non è nascosto nelle tenebre e nella notte, ma è nascosto in un giorno perfetto e in una luce santa.

* * *

la seconda parte con le parti considerate successive e con le motivazioni del perché verrà pubblicata in seguito…

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