wordpress mercoledì 14 luglio 2010 – 7:26
d’accordo, la notizia ve la potete trovare da soli sulla stampa, che bisogno c’è che io faccia uno dei miei soliti collages da blog?
ma si dà il caso che a me piaccia scrivere un post, quando mi girano… e questa storia che ci riporta al Vaticano e ai bambini, mi fa un effetto che definire rabbia è troppo poco: non è rabbia, è desolazione, e devo sfogarla in qualche modo.
occhio: questa è una storia di preti e di bambini, ma non è una storia di pedofilia, è molto peggio, credetemi.
è una storia che comincia da lontano, da molto lontano e per molto tempo non succede proprio niente, proprio come in un giallo di Larsson.
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http://www.radiovaticana.org/index.html index.html
questo è il link di Radio Vaticana, “La voce del papa e della Chiesa in dialogo con il mondo”.
la foto qui sopra è quella dell’apertura del sito internet della radio, con una successione di papi del Novecento, molto mal ritratti (prima o poi farò un post con i filmati di questi papi: la loro fisicità è tremendamente istruttiva).
sullo sfondo potete intravvedere in un colorino grigio papa Ratti (attenzione, si tratta di Pio XI, Benedetto XVI non c’entra: Ratti, non Ratzinger), che prova una radio, osservato da un perplesso Guglielmo Marconi.
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a Marconi in effetti fu affidata nel 1931 la prima realizzazione di trasmissioni radiofoniche dal Vaticano; erano in latino, per esempio c’era una rubrica intitolata “Scientiarum Nuncius Radiophonicus”, che era una specie di bollettino della Pontificia Accademia delle Scienze, mica il massimo dal punto di vista delle tecniche della comunicazione di massa.
ma nella seconda guerra mondiale la Radio Vaticana ebbe un colpo di genio, e divenne una delle più ascoltate (assieme a Radio Londra, ma con molti meno rischi): svolse infatti un ruolo importantissimo ed ammirevole, trasmettendo 1.200.000 appelli nell’arco di alcuni anni, per ritrovare militari e civili dispersi durante il conflitto.
fu dalla Radio Vaticana nel 1943 che ad esempio mia madre apprese che mio padre era ancora vivo, dopo due anni nei quali non aveva saputo più nulla di lui, travolto in Etiopia nel 1941 dalla disfatta dell’esercito italiano sotto l’attacco degli inglesi, e sopravvissuto in un campo di prigionia a Nairobi, dopo battaglie, fughe, e avventure degne di un film, ma terribilmente concrete, che lo avevano ripetutamente messo a rischio concreto di morte (ho da parte un romanzo incompleto su questo: Africa).
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nel 1952 una apposita legge lexs_32917.html ratificò un accordo di De Gasperi col Vaticano dell’anno precedente, che stabiliva la extraterritorialità di una vasta tenuta di quasi 168 ettari nel Comune di Roma, presso Cesano, chiamata Santa Maria in Galeria, da adibire a sede degli impianti per le trasmissioni della Radio in decine di lingue diverse, rivolte a tutto il mondo, inaugurati poi nel 1957.
extraterritorialità è un concetto introdotto dal Concordato del 1929 agli articoli 15 e 16, con riferimento a diversi edifici compresi nello stato italiano, i quali tuttavia “godranno delle immunità riconosciute dal diritto internazionale alle sedi degli agenti diplomatici di Stati esteri”, in sostanza quasi come parti esterne dello Stato della Città del Vaticano.
di questa extraterritorialità venne fatto all’inizio un uso sorprendente: nell’incredibile clima degli Anni Sessanta, succedeva che la televisione di stato, nel suo unico canale in bianco e nero, era controllata da una censura di ferro, e quindi Radio Vaticana mandò in onda canzoni censurate dalla radio e dalla televisione italiane: passi per Ragazzo triste come me di Patti Pravo, ma Santa Maria in Galeria arrivò a trasmettere perfino Dio è morto di Guccini, egualmente censurata dalla RAI.
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la Radio Vaticana non è un organo ufficiale della Santa Sede, ma è gestita dai gesuiti, che per altro sono l’ordine religioso che ha giurato assoluta fedeltà personale al papa.
come alcuni sanno già, questa necessità di raggiungere con le onde radio tutta la superficie del pianeta, data la ramificata presenza delle organizzazioni cattoliche ovunque, esigeva impianti di una potenza straordinaria.
talmente straordinaria da risultare decisamente inquietante: succedevano fenomeni che si sarebbero potuti facilmente definire miracoli, se non avessero avuto dietro, invece, la potenza della tecnologia.
diverse indagini successive hanno confermato le segnalazioni degli abitanti dei dintorni di comportamenti anomali di diversi apparecchi elettrici, come i citofoni che parlavano da soli, i fax che stampavano a vuoto, le televisioni disturbate, fino alle oscillazioni dei lampadari.
ma soprattutto qualcuno parlava di bambini che morivano: leucemia, strani linfomi.
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il giallo comincia adesso, ovviamente, perché solo adesso cominciamo ad avere l’elemento principale di ogni giallo, che è la vittima, e qui sono addirittura molte più di una.
bambini che si ammalano, deperiscono e muoiono fra la disperazione dei genitori, mentre perfino i lampadari oscillano sotto la violenza delle onde elettromagnetiche che diffondono nel mondo la voce di Dio.
ma come in ogni giallo che si rispetti, una volta che ci sono le vittime, occorre capire chi è l’assassino.
una incidenza maggiore del normale di casi di leucemia fra i bambini della zona circostante non basta: potrebbe essere casuale, collegata ad un radar vicino dell’esercito italiano, frutto di allucinazioni degli abitanti, probabilmente nichilisti e relativisti, cioè anticattolici.
in questo giallo però la suspence non è su chi sia l’assassino, ma sul fatto se l’assassino sia consapevole di esserlo.
l’assassino smentisce di avere ucciso; sarebbe troppo facile pensare che mente sapendo di mentire per difendersi; il bello di questo giallo qui è che l’assassino, se è lui, cioè Radio Vaticana, non sa neppure di uccidere e continua a farlo senza saperlo.
scusatemi, come è possibile che la voce di Dio, trasmessa per radio, faccia del male ai bambini, anzi ne faccia addirittura morire alcuni?
chi rifiuta con sdegno le accuse delle vittime, mente pensando di dire la verità, anzi, la Verità.
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in ogni caso nel 1999, a seguito delle denunce di alcuni abitanti della zona, la ASL di Roma verifica che la potenza delle onde elettromagnetiche con cui la Radio si sforzava di lanciare da 30 antenne alte più di 30 metri la parola di Dio, o piuttosto quella del papa, nel mondo, era pari al doppio di quella consentita dalla legge italiana a difesa della salute dei cittadini e quindi, non potendo fare altro, denuncia la Radio per “Getto pericoloso di cose” (Art. 674 Codice Penale): le cose sono le radiazioni.
non c’è altra possibilità, perché la Radio è equiparata ad un’Ambasciata, è extraterritoriale, al suo interno la legge italiana non vige, e dunque la si può accusare soltanto di fare del male gettando fuori qualcosa di pericoloso: e il processo è la premessa perché i cittadini siano almeno risarciti dei danni.
quel che è sconcertante è l’atteggiamento che di fronte a questa situazione assumono i gesuiti che gestiscono la Radio.
non voglio rigirare il coltello nella piaga: i preti mica sono obbligati a sapere molto di scienza, e ci sono tuttora molti “scienziati” che negano perfino che le onde elettromagnetriche possano fare del male.
diciamo anche che nel 2001 la Radio apportò correzioni ai propri dispositivi e nel 2001, nel 2003 e nel 2005 diverse commissioni tecniche confermarono il rispetto dei limiti legali italiani: quindi la Radio si mosse abbastanza in fretta, appena si rese conto degli effetti inconsapevoli delle sue emissioni.
quello che però non capisco è il rifiuto drastico, ostinato, irremovibile, di riconoscere le proprie responsabilità per il passato.
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Radio Vaticana si difese nel processo, iniziato nel 2000, soprattutto appellandosi alla extraterritorialità che avrebbe sottratto l’emittente all’obbligo di rispettare la legge italiana, ma nel 2003 la Cassazione respinse la pretesa che gli alti prelati dirigenti della radio non potessero essere processati dallo stato italiano, in quanto funzionari di uno stato estero.
dopo che il processo riprese, in un primo momento però gli imputati furono assolti nel merito, ma la Cassazione annullò il processo e l’assoluzione.
così nel 2005 si arrivò ad una condanna simbolica per il comportamento di due gestori della radio: 10 giorni di carcere con la condizionale, con obbligo di risarcimento dei danni e di eliminazione del pericolo.
ma la Radio fece appello, la causa continuò e il secondo processo si concluse con una dichiarazione di prescrizione, però di nuovo annullata da parte della Cassazione il 13 maggio di quest’anno, con rinvio ad un nuovo processo.
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tuttavia, mentre la Radio Vaticana rifiuta di riconoscersi colpevole di getto pericoloso di onde elettromagnetiche al di fuori del suo perimetro inviolabile per Concordato, un altro processo si è apre nel frattempo, e ben più grave.
per omicidio colposo di ben 10 bambini, dieci piccoli banali bambini morti di leucemia in più del normale, nell’arco di 6-7 km attorno alla radio.
il giudice dispone una perizia tecnica per stabilire se la misura delle onde elettromagnetiche emesse dalla radio poteva essere davvero causa di questo incremento della malattia mortale tra i piccoli che vivevano nei dintorni.
il governo (Prodi), attraverso il suo incredibile ministro della Giustizia Mastella, si rifiuta di stanziare un anticipo i fondi per lo svolgimento di questa perizia.
e tuttavia ieri, dopo 5 anni di beghe, di tentativi di insabbiamento, di indagini e riflessioni, la commissione nominata dal Tribunale ha consegnato al giudice una relazione molto ponderosa (chi dice 140, chi dice 300 pagine – non dovrebbe essere difficile per un giornalista controllare le pagine di una relazione, sono numerate).
“esiste una correlazione tra l’esposizione alle onde elettromagnetiche e l’aumento di leucemie e linfomi nei bambini fino a 14 anni che abitano a ridosso degli impianti di Cesano”.
cara Radio, se lì sono morti 10 bambini di troppo è anche colpa tua.
condividi di sicuro questa responsabilità con altri, che non ti hanno bloccata subito, certamente non l’hai fatto apposta, ma per ignoranza, però ora devi farti carico almeno di quello che è successo, ammettere le tue responsabilità e risarcire le vittime.
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che cosa ci si aspetterebbe da una associazione cattolica a questo punto (non riesco ad usare l’aggettivo “cristiana”)?
dispiacere e scuse, come minimo: papa Wojtyla inaugurò la moda abbastanza di comodo con ben altre vittime della violenza clericale (ma non tutte).
invece il direttore di Radio Vaticana si scopre di colpo scienziato (dopotutto la radio iniziò coi bollettini in latino dell’Accademia delle Scienze) e commenta la perizia ad uso dei giornali:
“E’ bene ricordare che secondo la letteratura scientifica internazionale in materia, non è stata mai dimostrata l’esistenza di un nesso di causalità come quello ipotizzato – a quanto sembra – dalle conclusioni della perizia, che non vanno quindi ritenute assodate”.
a sorpresa leggo che, come perito di parte, Radio Vaticana ha il professor Veronesi – che colpo al cuore.
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la battaglia di Radio Vaticana contro il risarcimento alle vittime della sovraesposizione elettromagnetica degli anni Ottanta e Novanta continuerà.
c’è stato un serial killer che ha ucciso una decina di bambini nella zona Nord di Roma una ventina d’anni fa: tutti sappiamo chi è stato, ma lui rifiuta le accuse e dice che i bambini sono morti di morte naturale.
intanto che si discute nei tribunali, una prescrizione non si nega a nessuno: non vanno in prescrizione le condanne bibliche contro i miscredenti, ma i risarcimenti alle vittime sì.
per chi da scandalo ai bambini sarebbe meglio mettersi una macina da mulino al collo e buttarsi a mare, dice il Vangelo, ma per chi sbadatamente ne provoca la morte e poi rifiuta di prendersi le sue responsabilità?
c’è una insopportabile arroganza da potere nei comportamenti di Radio Vaticana e una pretesa di impunità che ha fatto strada in ogni altro ambiente italiano, cioè cattolico.
il giallo si conclude con l’assassino che dai giornali predica la sua innocenza, pretende di farla franca e probabilmente ci riuscirà.
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commenti:
errando 14 luglio 2010 alle 16:49
Caro Bortocal
Qunndo si tratta di risarcire qualcuno anche gli stati più democratici ed illuminati, non è il caso il del Vaticano, si trasformano in stati canaglia. Mi viene in mente la tragedia del Cermis.
Cito dalla relazione della Commissione Parlamentare di inchiesta, consultabile su Wilkipeda.
E’ provato che negli anni precedenti alla tragedia furono visti più volte aerei volare a bassa quota sotto le funi delle funivia, tipica bravata da piloti con eccesso di tesosterone.
Le proteste formali dei cittadini non ottennero neanche risposta.
Poi il bravo capitano Richard Ashby sbaglia le misure e con la coda trancia le funi: 20 morti.
Cerca di insabbiare il tutto cancellando tutto quanto memorizzato dagli strumenti: volava a circa m. 110 di altezza contro i 660 previsti dalle missioni in simili frangenti.
Giustamente, in base alle leggi vigenti, fu processato dagli americani che lo condannarono a 6 mesi di detenzione, fu rilasciato dopo 4 per buona condotta. 4 mesi di prigione per aver ucciso 20 persone con una bravata.
Poi la beffa dei risarcimenti: Il governo americano stanzia 40 milioni di dollari per i risarcimenti ma una commissione blocca tutto. Solo dopo che il parlamento Italiano vara una legge per risarcire 80 miliardi di lire, in base ai trattati NATO gli Stati Uniti sono costretti a risarcire lo stato Italiano del 75% di tale cifra.
Meno male che non era un aereo russo, senno finiva anche peggio.
Insomma caro bortocal, ogni tanto mi prende un pò di sconforto, come era tutto più semplice bambino quando c’ erano i cow boy buoni e gli indiani cattivi, ora non ci capisco più niente, so solo che a pelle mi fido Veronesi, e vorrei evitare altre fitte al cuore come quella provocata dal Cermis.
P.S. ho abitato diversi anni all’Olgiata, un quartiere residenziale a Nord di Roma non lontano in linea d’aria da Cesano: quando alzavi il citofono sentivi Radio Vaticana, ti terrò informato sul mio stato di salute ma penso ormai di essermela cavata.
bortocal 14 luglio 2010 alle 18:30
caro francesco,
come sempre i tuoi commenti sono molto puntuali ed arricchiscono.
certo, rimane strano che i gesuiti di Radio Vaticana al dunque, quando devono rimborsare delle vittime, si comportino esattamente come i piloti cow boys che fanno le bravate e che la burocrazia vaticana si dimostri totalmente impermeabile al senso di responsabilità e alla vergogna.
sul tuo stato di salute, credo che sia a posto, anche per averti potuto conoscere dal vivo poco tempo fa e averti visto in ottima forma: purtroppo gli effetti negativi ricordati nel post hanno colpito soprattutto i bambini, ed incrociando le dita, sei stato fortunato anche in questo.
saluti, credo che passerò a Roma il mese prossimo, ma in un periodo in cui tu sarai in vacanza probabilmente.
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Gabriele Sbattella 24 luglio 2010 alle 9:21
Carissimo,
dal Gennaio 1993 fino al Novembre dello stesso anno, ho svolto servizio militare in Marina presso il Distaccamento di Ponte Galeria (che si trova a poca distanza dagli impianti di RADIO VATICANA). Le antenne si vedevano abbastanza bene dalla caserma, così come dalla caserma si vedeva una delle piste dell’aeroporto “Leonardo Da Vinci” di Fiumicino. Vista e considerata l’enorme diffusione che ha internet a livello planetario, sarebbe opportuno che questa radio trasmettesse via etere sul territorio italiano e vaticano, via streaming nel resto del mondo come la maggior parte delle radio … che ne pensi ?
un saluto e buon fine settimana
gabriele
bortocal 24 luglio 2010 alle 10:48 · · Rispondi →
caro Gabriele,
davvero il blog è più piccolo di quanto si immagini, per quanto a volte appaia più grande del mondo stesso – per non dire di You Tube, dove (se non mi sbaglio) ti ho accolto egualmente ieri come amico…
sei il secondo blogger, assieme ad “errando”, che ha abitato vicino agli impianti di Radio Vaticana e dà una testimonianza di prima mano.
la osservazione che fai tu mi è già arrivata anche da altri: niente potrà restituire la vita alle vittime delle trasmissioni radiofoniche vaticane degli anni passati, quando in parte gli effetti non si conoscevano neppure bene, ma che dire oggi se non che queste forme di trasmissione sono semplicemente una tecnologia arretrata e tradizionalista?
(appunto…)
grazie di questo commento.