Donnerstag, 17. Sep, 2009 – 21:35:30
missione di pace è un eufemismo ipocrita, naturalmente: dal punto di vista pratico quella che si combatte in Afghanistan è solo una guerra come le altre.
che provoca stragi, morti valorose, eroi, morti stupide, odio che resterà per generazioni, solidarietà alle vittime e agli eroi, che sono poi solo vittime messe sotto riflettori che li fanno brillare potentemente.
anche la mia solidarietà, evidentemente.
. . .
come in ogni guerra ci sono i buoni e i cattivi.
il cattivo qui è cattivo che più cattivo non si può: un terrorista che ha migliaia di morti sulla coscienza, e i buoni siamo noi, che stiamo lì a portare la democrazia ad un popolo che non la vuole.
e noi europei siamo così splendidamente buoni e corretti politicamente che riusciamo perfino a denunciare i brogli elettorali che hanno reso una farsa le recenti elezioni afgane, perpetrati dal quel Karzai che noi siamo lì a difendere.
d’altra parte perché ci sia guerra vera e propria, occorrerebbe, da un punto di vista formale, che ci siano due STATI che si combattono, ma Bin Laden mica è uno stato, è semplicemente il capo di una organizzazione terroristica che attacca l’Occidente per il suo appoggio agli ebrei di Israele; e quindi, più che di guerra, qualcuno preferirebbe parlare di una operazione di polizia particolarmente dura e violenta.
come se questo poi potesse cambiare qualcosa.
* * *
quello che scrivo ovviamente non basta minimamente a risolvere il problema della scelta se questa guerra in Afghanistan noi facciamo bene a combatterla oppure no.
ci sono però alcuni punti di vista molto semplici e netti, a partire dai quali il problema non si pone neppure.
chi è contrario alla guerra per principio, ad ogni guerra, non ha il minimo dubbio che anche questa guerra vada rifiutata.
chi guarda solo all’interesse ristretto e mentalmente asfittico dell’egoismo individuale non ha neppure alcun dubbio sul fatto che i ragazzi padani non debbano morire per una causa, qualunque essa sia: è gente per cui le idee non hanno alcun valore e valgono solo gli interessi che si confondono con gli istinti, e nessun istinto ci manda in Afghanistan, quindi occorre ritirarsi.
questo poi porta al paradosso che il governo di destra è diviso sulla politica estera fra PDL e Lega, esattamente come il centro-sinistra era diviso fra Partito Democratico e ultrasinistra, ma chissà perché quella divisione creava scandalo e questa, assolutamente identica, viene accennata distrattamente.
* * *
personalmente amo la pace, ma non sono un pacifista assoluto; adoro il metodo gandhiano, ma non credo possa essere un metodo universale, ha funzionato in India, ma l’India è un po’ speciale.
non dimentico che l’Europa democratica e pacifista di oggi è nata da una guerra di resistenza contro il nazifascismo, che altrimenti ci avrebbe ridotti al ruolo di schiavi della razza superiore, e so benissimo che di fronte ad una aggressione violenta, come quella della seconda guerra mondiale, non rimane altro che ricorrere alle armi per difendersi.
* * *
siccome la guerra non è altro che la politica condotta con altri mezzi (esattamente come la politica è la guerra condotta con altri mezzi) vorrei allora provare a considerare la guerra in Afghanistan da un punto di vista strettamente militare e politico.
parto dal presupposto che questa guerra abbia come scopo di distruggere la più importante base di appoggio dei talebani, allo scopo di impedire loro di compiere altri attentati.
parto dal presupposto che questo scopo sia più che giusto e condivisibile, dal nostro punto di vista.
e provo ad analizzare se questa guerra sta raggiungendo i suoi scopi oppure no.
perché non c’è dubbio che alla fine, da un punto di vista politico o militare a vostra scelta, vi è un chiaro criterio per capire se una guerra è giusta oppure no: è giusta la guerra vincente, è sbagliata la guerra perdente.
ora, la guerra in Afghanistan ci sta avvicinando all’obiettivo oppure no?
* * *
in primo luogo, gli attentati non sono affatto finiti, hanno colpito diverse aree del mondo, dall’India all’Indonesia, proprio ieri si parlava di un attacco aereo sventato negli Stati del Golfo; possiamo forse pensare che si siano diradati, ma certamente neppure quando i talebani controllavano lo stato afgano si aveva un attentato ogni 15 giorni.
quindi a mio parere è dubbio che la guerra afgana ci aiuti effettivamente a proteggerci dal terrorismo degli estremisti islamici fondamentalisti.
del resto ognuno capisce che la connessione fra i due teatri di guerra è molto vaga e che appare dubbio che avanzare o ritirarsi in Afghanistan possa aumentare o diminuire il rischio di attentati in Europa.
in compenso l’esistenza stessa di una guerra contro il radicalismo degli integralisti aumenta anzi la loro popolarità tra le masse islamiche e può suscitare simpatie anche in settori dell’opinione pubblica per niente interessati spontaneamente a difendere l’applicazione della legge islamica nel mondo.
rimane solo da dire il peggio: che la guerra, come ogni guerra, ha costi umani e provoca vittime innocenti, soprattutto innocenti: i bombardamenti per errore degli inermi si moltiplicano e ogni errore si paga più di una battaglia perduta.
perché ogni guerra ha prima di tutto il suo campo di battaglia nei cuori degli uomini.
e, se lo scopo di questa guerra, che dura oramai più tempo di quanto non siano durate le guerre mondiali, era di isolare i talebani, mai obiettivo è stato più lontano di oggi.
il loro controllo si è allargato alla Somalia, una strisciante alleanza si è stabilita con la dittature eritrea, forze politiche vicine controllano il Sudan, e in Yemen si allarga oramai quella guerriglia, che avevo colto in preparazione tre anni fa quando avevo visitato quel paese.
prossimo obiettivo l’Arabia Saudita e il golfo persico.
chi sta vincendo, allora?
* * *
questa battaglia impari fra le maggiori potenze mondiali e una banda di disperati fanatici ricorda molto da vicino l’impotenza che venne a colpire l’Impero Romano nella sua lotta contro i fanatici ebrei che erano in attesa del loro messia per instaurare la legge mosaica nel mondo, e che a un certo punto lo trovarono anche nella figura di Jeshu, che non servì a nulla liquidare sulla croce, perché questi messianisti o cristiani che dir si vogliano risorgevano dalle loro ceneri continuamente, cambiavano i loro metodi di lotta e loro dottrine, e insomma alla fine vinsero loro e si impadronirono dell’Impero Romano stesso e fecero della loro religione la religione dell’Impero.
che è come immaginare che fra due o tre secoli gli integralisti islamici impongano a tutto il mondo il culto di Bin Laden, come incarnazione divina nel mondo.
* * *
questa guerra è sbagliata nei metodi ed è una guerra sulla china pericolosa della sconfitta.
saggezza vorrebbe che con Bin Laden si trattasse: inutile dichiarare che è un feroce terrorista, anche Arafat lo fu per un periodo della sua vita, ma questo non impedì di trattare con lui, di rivalutarlo e di dargli persino nel 1994 il Premio Nobel per la Pace.
la politica è cinica abbastanza per fare di queste piroette.
il fatto è che l’immaginario occidentale è stato colpito così a fondo dall’11 settembre che l’apertura di una simile trattativa sarebbe una incredibile ammissione di debolezza per le masse dell’Occidente.
del resto neppure la grande e lucida intelligenza di Obama sembra in grado di trovare una strategia alternativa.
e allora?
* * *
allora non resta che continuare la guerra, sapendo che la si perderà.
capisco che la mia conclusione è paradossale; se qualcuno leggesse questo post potrebbe trovarlo politicamente indegno oppure trovare la mia conclusione inconcludente, giusto per metterci in fondo un simpatico ossimoro.
eppure ci sono aspetti della vita che non dominiamo, ci sono contraddizioni che ci stritolano senza che possiamo farci niente.
la guerra afgana è una di queste.
e basta pensare che cosa significherebbe una ritirata senza condizioni e senza trattativa, cioè senza risultati, e quali pericoli di vederci portare l’aggressione in casa da un generale rafforzamento delle tendenze fasciste islamiche per capire che non abbiamo scampo.
ed è paradossale che proprio la Lega che agita, fra gli altri, il pericolo islamico, poi proponga una resa ai fascisti islamici: non me lo spiego in altro modo che con la profonda affinità ideologica fra la Lega e gli integralisti islamici, che hanno una larga parte di valori in comune.
gli antichi greci sapevano, come Ettore davanti alle mura di Troia, che ci sono guerre che si devono combattere anche sicuri di perderle.
* * *
personalmente ritengo che il senso del pericolo dovrebbe farci disciplinati sia nel condurre nel modo più leale, pulito e cavalleresco possibile, questa lotta, sia nel preparare l’opinione pubblica ad una trattativa coi talebani, che diventerà inevitabile quando la disfatta sul territorio sarà vicina.
e se il prezzo di questa trattativa è l’abbandono dell’appoggio occidentale allo stato razzista di Israele e il ritorno degli ebrei nei paesi da cui hanno via occupato la Palestina araba negli ultimi sessant’anni, io troverei questa concessione equa.
poi che ognuno si vesta come vuole: il problema del burka delle loro donne è un problema esclusivamente loro, a casa loro: delle loro donne per prime, intendo.
sì, sono per la trattativa, dato che quella che la Lega e la sinistra radicale propongono non è una trattativa, ma una semplice resa senza condizioni.
. . .
commenti:
pabloz70 http://grafemi.wordpress.com Donnerstag, 17. Sep, 2009 @ 22:26:59
Sull’ultimo pezzo, mi hai fatto venire in mente un libro di Roth, Operazione Shylock, dove un falso Philip Roth propugna il “diasporismo”, cioè il ritorno degli ebrei alla loro vera patria, che è il cuore pulsante dell’Europa. Se hai occasione, è un ottimo libro dialettico e per niente didascalico su Israele e Palestina, Ebrei ed Arabi.
Per il resto, la tua opinione è interessante; tuttavia tutta la costruzione si basa su un’idea che potrebbe non essere condivisa, cioè dei motivi per i quali gli USA hanno invaso l’Afghanistan.
Se consideriamo vero il piano per rilanciare il dominio degli USA nel mondo, che era caldeggiato da una think tank che occupava, con i suoi uomini, più di metà del vertice degli USA, allora la guerra in Afghanistan è vergognosa, e andrebbe finita costi quel che costi.
Bortocal Freitag, 18. Sep, 2009 @ 23:16:28
ti ringrazio della segnalazione: mi fa sentire meno solitario nella mia opinione che l’occidente dovrebbe offrire agli ebrei la possibilità di rientrare nei loro paesi di origine, e poi rompere i rapporti di alleanza con coloro che si ostinassero a restare dove sono.
– il resto della tua critica è azzeccata e pertinente, e potrebbe colpire la mia analisi alla radice, ma non mi convince, e mi prendo 5 minuti per spiegare perché.
sull’11 settembre circolano due tesi: la prima è che sia stato un complotto dei poteri occulti USA per costringere il paese ad entrare in guerra (tesi simile per Pearl Harbour, dove Roosevelt avrebbe deliberatamente lasciato attaccare la base dai giapponesi, per convincere il paese ostile ad entrare in guerra).
questa tesi non mi convince affatto: ho scritto vari post per spiegare le mie convinzioni e non è il caso di ripeterle qui.
dico solo che, se si trattava di far entrare l’America in guerra contro Saddam per il petrolio, allora i kamikaze avrebbero dovuto essere irakeni, e se si trattava di far entrare in guerra l’America contro l’Afghanistan, veniva meno il motivo economico.
no, la mia convinzione è che l’11 settembre sia stato davvero l’inizio della guerra degli integralisti islamici contro l’impero occidentale.
proprio come l’incendio di Roma del 65, cui si inneggia in un sorprendente passo dell Bibbia cristiana – l’Apocalisse – il disvelamento), fu l’inizio della guerra degli integralisti e messianisti ebrei contro i Romani.
in questo caso certamente la guerra serve a rilanciare il dominio americano nel mondo: ma come risposta di una potenza ferita nel profondo, intaccata a morte nella sua immagine e confusa al proprio interno.
oggi l’emozione che scosse gli animi che scoprivano la fragilità intrinseca della loro prepotenza tecnologica è venuta meno col tempo.
ma è un peccato: perché la civiltà occidentale è fragilissima, siamo una societá pacifista e quasi incapace di difendersi altro che con la potenza della tecnologia e potremmo facilmente soccombere in una guerra corpo a corpo.
su questo ritengo che occorra riflettere bene prima di lanciare il segnale di una sconfitta subita senza reagire.
vedo oggi un interessante articolo di Repubblica che sostiene una tesi in qualche modo parallela alla mia.
e cioè che prima di ritirarsi bisogna trattare, loro dicono coi signori della guerra e liberandosi di Karzai.
io dico con una trattativa più globale che liberi il Medio Oriente arabo dell’ombra dello Stato di Israele.
perché altro modo di arrivare a una pace con l’universo islamico non c’è.
grazie del tuo intelligente commento, comunque.
. . .
dottorTuri Donnerstag, 17. Sep, 2009 @ 22:12:47
il problema è meramente economico.
l’italia avrà un rientro dei soldi spesi?
dei morti non ci interessa, hanno scelto loro di fare gli assassini per pochi soldi al mese.
potevano guadagnarsi il pane con la cazzuola.
hanno deciso di farlo con le armi..
Bortocal Freitag, 18. Sep, 2009 @ 22:12:05
francamente, dottor Turi, guardandomi attorno a sforzandomi, riesco a trovare al massimo problemi principalmente economici, ma problemi meramente economici non ne vedo!
trovo abbastanza urtante il tuo disprezzo per i morti.
nel 1935 mio padre, dopo 5 anni di disoccupazione, partì volontario per la guerra di Etiopia; per colmo di beffa il giorno prima gli arrivò una lettera di assunzione alla Olivetti di Ivrea.
dall’Etiopia ritornò nel 1945 o 46, dopo più di dieci anni, due guerre e cinque anni di campo di prigionia dove consumò la sua vita dai 27 ai 38 anni.
anche se non fece mai parola con me di questa parte della sua vita, cioè di quasi tutta la sua vita, troverei puerile che qualcuno si ergesse a giudice delle sue scelte sulla base di una realtà esistenziale più comoda della sua.
personalmente non mi sento in grado di giudicare delle scelte (ammesso che si debba farlo) senza conoscerle in modo più approfondito; e in ogni caso questo tipo di commento mi sembra viscerale e non politico.
ovviamente conosco anche il tuo gusto per la provocazione gratuita, ma forse ci sono altri blog che potrebbero darti maggiore soddisfazione per questo.
dottorTuri Freitag, 18. Sep, 2009 @ 22:55:03
nessun disprezzo per i morti e nessuna volontà di provocazione dottor mauro.
osservo la realtà con l’occhio neutro del naturalista, non v’è mai giudizio nelle mie parole.
dottorTuri Freitag, 18. Sep, 2009 @ 22:59:49
non parlare di comodità con me.
dal purgatorio della provincia sud di napoli, 15 anni vissuti per strada,
vicolo per vicolo,
e ne ho visti tanti che non ce l’hanno fatta, ma non per questo hanno scelto di impugnare un’arma otto ore al giorno, sono passato all’inferno della foresta.
villaggio per villaggio.
Bortocal Freitag, 18. Sep, 2009 @ 23:22:58
non ho fatto alcun accenno alla tua vita comoda, non avrebbe avuto senso, dato che non la conosco.
ora me ne dici qualcosa e la rispetto ancora di più.
ma né io né te conosciamo la vita di coloro che sono morti in Afghanistan.
che ne sai neppure tu se la loro vita sia stata comoda oppure no?
e quindi il silenzio e la pietà sono secondo me la scelta più adeguata.
dottorTuri Freitag, 18. Sep, 2009 @ 23:33:16
“se non fece mai parola con me di questa parte della sua vita, cioè di quasi tutta la sua vita, troverei puerile che qualcuno si ergesse a giudice delle sue scelte sulla base di una realtà esistenziale più comoda della sua.”
sul resto ho risposto sopra.
Bortocal Samstag, 19. Sep, 2009 @ 00:04:49
ti chiami forse “qualcuno” tu?
hai espresso dei giudizi su mio padre?
direi di no: quello era l’esempio di una situazione simile, non un riferimento a te.
sul resto ho risposto sopra.
dottorTuri Samstag, 19. Sep, 2009 @ 00:30:56
giacchè parlavi con me e non con “qualcuno”..
Bortocal Samstag, 19. Sep, 2009 @ 00:42:20
parlavo con te di qualcuno.
questo non significa che parlavo di te.
Bortocal Freitag, 18. Sep, 2009 @ 23:03:31
anche io cerco di osservare la realtà con occhio obiettivo, e per far questo occorre un po’ di cinismo e di disprezzo per le ideologie che la camuffano.
ma invece il disprezzo per i morti non trovo che serva, anzi, quando è fondato su assiomi, non serve affatto a comprendere meglio la realtà ma a confonderla.
dici che non c’era disprezzo nelle tue parole? meglio.
io l’ho sentito, e ciascuno dei due o tre lettori reali del blog potrà valutare se avevo le traveggole oppure se ti sei espresso male tu.
dottorTuri Freitag, 18. Sep, 2009 @ 23:30:04
ahi ahi ahi,
hai fatto la fine di berlusconi che si rimette ai sondaggi.
IO faccio un lavoro pericoloso ciccio,
se mi succede qualcosa sono solo cazzi miei.
l’ho scelto.
(poi io non vado in giro a cercare di toglierla la vita ma cercare di darla, ma a voi questo non deve interessare)
Bortocal Freitag, 18. Sep, 2009 @ 23:53:01
“che ciascuno giudichi con la sua testa” sarebbe un sondaggio?
“ciccio”?
“a voi”?
“IO”?
mmm, qui gatta ci cova: il tuo stile somiglia troppo a quello di un altro, e il tuo intervento sarebbe stato bene in Alto Gradimento.
solo che tu sei troppo giovane per conoscere la trasmissione.
dottorTuri Samstag, 19. Sep, 2009 @ 00:07:34
“ciascuno dei due o tre lettori reali del blog potrà valutare se avevo le traveggole oppure se ti sei espresso male tu.”
ecco il sondaggio.
per il resto non ti capisco.
Bortocal Samstag, 19. Sep, 2009 @ 00:09:05
neppure io.
dottorTuri Samstag, 19. Sep, 2009 @ 00:28:29
e allora te lo rispiego:
IO faccio un lavoro pericoloso (dottore),
se mi succede qualcosa sono solo (problemi) miei.
l’ho scelto.
no, e e [poi io non vado in giro a cercare di toglierla la vita ma cercare di darla, ma a voi( che fate un lavoro “normale”) questo non deve interessare]
dopodicchè mi rendo conto che il pregiudizio nei miei confronti ti acceca, inutile parlare con te.
mi sono sbagliato.
dottorTuri Samstag, 19. Sep, 2009 @ 00:34:28
e.c.: “no, e e” sono un errore del copia e incolla.
Bortocal Samstag, 19. Sep, 2009 @ 00:37:03
ok, tu fai il dottore (ma non eri veterinario?) e non il soldato.
come scelta certamente la preferisco e la apprezzo di più, ma non fino al punto di dire che non mi importa niente se un soldato che è laggiù per la nostra sicurezza muore per l’attacco di gente che, se potesse, ammazzerebbe anche noi.
è possibile che anche quel soldato sia convinto di salvare vite e che sia laggiù per uno scopo che dentro di sé ritiene nobile: che ne sai tu?
può darsi che il soldato si sbagli, o che l’opinione pubblica abbia ragione, dato che al 58% vuole il ritiro dall’Afghanistan: ma allora la pietà per un essere umano che muore deve essere cancellata per questo?
quello che però non capisco è un’altra cosa: qual è il meccanismo che regolarmente ti trascina a cercare lo scontro, a leggere attacchi a te dove non ce ne sono, a vivere come mostruosamente gigantesche critiche anche marginali.
e il pregiudizio è questo.
comunque, prendiamo pure atto, e risentiamoci in tempi migliori.
dottorTuri Samstag, 19. Sep, 2009 @ 00:45:19
anche l’avvocato e il filosofo sono “dottore”
gli animali si mangiano,
è inutile curare persone che non mangiano o che mangiano solo erba.
lo so è difficile da capire..
(senza parlare della zoonosimo della potabilizzazione)
________________________________________________________
il problema non è se il soldato sbaglia o no.
se io sbagli o meno.
sono cazzi nostri!
lo sapevamo,
il muratore no,
anche questo è difficile da capire.
poi fra chi si guadagna il pane con le armi in pugno e chi lo fa in altro modo una differenza ci sarà..
dottorTuri Samstag, 19. Sep, 2009 @ 00:46:55
“senza parlare delle zoonosi della potabilizzazione”
dottorTuri Samstag, Samstag, 19. Sep, 2009 @ 00:47:39 – 19. Sep, 2009 @ 00:51:59
dottorTuri Samstag, 19. Sep, 2009 @ 00:47:39
“senza parlare delle zoonosi e della potabilizzazione”
è tardi, scrivo male.
Bortocal Samstag, 19. Sep, 2009 @ 08:34:19
tranquillo, io scrivo male anche quando è presto!
dottorTuri Samstag, 19. Sep, 2009 @ 01:00:49
“IO faccio un lavoro pericoloso (dottore)”
dottore era riferito a Lei,
in sostituzione di “ciccio”
Bortocal Samstag, 19. Sep, 2009 @ 08:36:37
ah, meno male, perché sinora “ciccio” mi ha chiamato solo gigio.
😉
ma credo che sia perché non mi ha mai visto…
dottorTuri Montag, 21. Sep, 2009 @ 18:54:05
lo sapevo e l’ho fatto apposta..
Bortocal Montag, 21. Sep, 2009 @ 19:03:40
(perché non vai a dirlo a lui? )
(e poi, tutte le altre somiglianze, come le spieghi????
volute anche quelle?)
dottorTuri Montag, 21. Sep, 2009 @ 19:13:31
no, solo il commento sotto era volutamente gigesco: […]
le altre somiglianze sono naturali,
derivano dal fatto che siamo entrambi nervosi.
Bortocal Montag, 21. Sep, 2009 @ 19:15:30
ma com’è che io che quanto a nervosismo non scherzo, sono nervoso in un modo che non vi somiglia?
🙂
dottorTuri Montag, 21. Sep, 2009 @ 22:39:03
probabilmente deriva dal fatto che sei più abituato a scrivere.
se io mi innervosissi in mezzo ad una mandria di tori non se ne accorgerebbero.
una persona non abituata si prenderebbe una cornata in petto.
un altro dei vantaggi del blog..
Bortocal Montag, 21. Sep, 2009 @ 23:18:38
ok, ora ho capito che le analogie impressionanti con gigio erano dovute al fatto che ne stavi facendo una parodia, particolarmente ben riuscita, forse per consolarmi del fatto che – per mia scelta – non discuto più con lui.
ho visto nel web un sito simpatico, con un generatore automatico di frasi berlusconiane.
tu potresti creare un generatore automatico di post gigieschi, mi pare…
– parlo di questo perchè il resto, sinceramente, non l’ho capito: ma dev’essere l’ora tarda oppure l’età che avanza.
un vantaggio del blog e prendersi le cornate o evitarle?
dottorTuri Dienstag, 22. Sep, 2009 @ 00:09:11
sul blog se fai una cosa che non sai fare non succede niente!
(una volta ho creato giGGio25, ma mi scocciato presto)
Bortocal Dienstag, 22. Sep, 2009 @ 19:38:22
mica sono sicuro che nel blog se fai una cosa che non sai fare non succede niente.
io tre anni fa su questo blog ho salvato con i commenti una ragazza dal suicidio: era una cosa che non sapevo fare e infatti non l’avevo mai fatta prima, però è successa davvero dall’altra parte dello schermo.
la realtà mica è del tutto impermeabile dal blog.
che infatti genera sentimenti veri anche fra persone che non si conoscono fisicamente.
🙂
[…] Afghanistan: arrendersi senza condizioni? cor-pus 168 [110] – 17 settembre 2009 – 892 […]
"Mi piace""Mi piace"