25 giugno 2012 lunedì 05:42
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ma mica dalla radio, come si faceva sessant’anni fa: dalle finestre aperte del mio open space al quinto piano (senza ascensore) affacciato sulla sera diventata rapidamente notte e sui tetti, le cupole, le torri del centro storico.
le grida dalle finestre illuminate attraversavano il buio denso di un residuo d’afa come un’emozione pastosa e quasi colaticcia: la brezza che cominciava a scendere dalla Valtrompia suggeriva invece questo mio distacco razionalistico e un poco snob.
nelle urla si percepiva l’emozione di un trionfo mancato, una voglia di vittoria che restava strozzata, e io potevo immaginarmi il palo, di cui andavo a cercare conferma in internet.
l’esibizione isolata di una maledizione gridata a voce maschile potentissima confermava l’analisi.
l’ululato collettivo finale confermava la vittoria ai rigori; con un poco più di attenzione avrei potuto anche quantificarlo, il 4 a 2.
ecco come godersi l’emozione di una…
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