gipictus. 3 settembre 2011 – wp 367a – 755

3 settembre 2011 sabato   19:19

NOTA 2021: ho curato una ristampa del primo blog di gipictus qui:

https://altriblog.wordpress.com/

purtroppo la ristampa è parziale: ho perso i dati del blog e non riesco più ad accedervi per continuare.

. . .

c’è qualcosa del blog che è diventato troppo personale per parlarne nel blog?

un amico che si spegne, ad esempio, un amico che non hai mai visto, né mai hai sentito la sua voce, eppure è diventato una presenza interiore per la forza della sua non esibita saggezza, anche quando la malattia lo ha progressivamente ridotto al silenzio, e tu hai continuato a pensare, dopo che sono finite anche le mail, a che cosa gli stesse succedendo, ma senza voler disturbare, perchè si sa che si muore soli o a fianco della persona che ami, come nel suo caso, e tutto il resto diventa fastidioso e superfluo.

gipictus, che per un ghiribizzo delle biografie, era nato giusto nella città tedesca dove vivevo fino a un anno fa, o meglio fino a due settimane fa, ed era diventato un italiano perfetto che parlava (era lui a raccontarlo) con un leggero accento ligure, così come io stavo sforzandomi invano di diventare tedesco, e in quella città era tornato anche a curarsi, ma aveva preferito non farmelo sapere.

e forse entrambi avevamo capito che non era meno intensa una amicizia anche tutta di testa, perché il cuore passa anche attraverso la testa, passa anzi soprattutto di lì.


ma allora perché ne parlo, invece?

perché in questo risveglio precoce e doloroso forse dovuto anche ad altre ragioni (la piccola sudicia Italia ha ripreso a perseguitarmi e sto pensando seriamente di tornare nella patria di gipictus) sono tornato al blog, anzi ai tre blog di gipictus, che cominciò a scrivere su blogs.it proprio in contemporaneamente a me, e quindi ci incontrammo subito (nel suo terzo post lui parla di una discussione importante che abbiamo avuto allora, all’inizio del 2006, sull’aborto); e ho scoperto prima di andarsene dal suo blog gipictus ci aveva messo un contatore, o forse ero io che non lo avevo mai visto prima o non gli avevo dato importanza, come ora, che sembra assumere tutta la forza di un bilancio.

e io penso che ce lo abbia messo come per un rimprovero sottotono, discreto come era lui in tutti i suoi interventi, perchè non credo ai miei occhi vedendo che in Italia in questi cinque anni ha avuto meno di 10.000 contatti.

credo che questa sia una ingiustizia assoluta, che dimostra da sola il carattere del tutto farneticante del successo.


se passate di qui, lasciate perdere me, e leggete gipictus.

iniziate da questo piccolo e timido post invernale di due righe e una fotografia, dove è una sorridente e ironica allusione la casa a graticcio sepolta dalla neve (anche io allora giravo con un avatar tedesco altrettanto allusivo – proprio in questo momento wordpress ha smesso di caricare foto, per qualche motivo suo, e quindi ecco semplicemente il link: http://www.blogs.it/media/photo/p30a1309b73_big/1376530)

sotto_la_neve_pane~511137 27 gennaio 2006 – NOTA 2021: i due link non funzionano, per la cancellazione della piattaforma di blogs.it, così come quelli successivi.

gipictus, Sotto la neve pane… @ 2006-01-27 – 16:30:14

L’Italia è sconvolta dalla neve!!!

Ma se invece fosse un occasione per riflettere, così belli ovattati, cosi avviluppati, così custoditi dalla regina bianca…

Sotto la neve pane…

guardatelo come cresce rapidamente come blogger, e lasciatevi trascinare nelle straordinarie profondità di pensiero e di sensibilità di un uomo che scriveva in un italiano perfetto, ricco di finezze espressive e di sfumature di pensiero, cui moltissimi italiani, a cominciare da me, sono incapaci di arrivare.

do il link al post iniziale anche degli altri due blog:

“verso oriente” fu il suo secondo, la cronaca di un viaggio straordinario in Russia, dove gipictus rischiò di morire per una polmonite, e inizia qui, la_tavola_smeraldina_del_mio_cuore~1485728 , il 28 dicembre 2006, con queste parole:

Ho lasciato la città di Romeo e Giulietta per andare incontro al mattino. Il sole mi è corso incontro attraversando il parabrezza come una donna infreddolita che si rannicchia contro il petto. Spingeva il sole, con il suo calore, forte, mentre fuori il freddo spolverava di ghiaccio monti e laghi. Laghi così cristallini. Perle acquatiche fuori dal tempo. Ti ho portata con me tutto il giorno accarezzandoti piano. Varcavo il valico e ho avuto un’esitazione. Poi mi sono trovato intrecciato le dita della mia mano con le tue. Viaggiavo lungo le coste della mia mente non sapendo più se il mondo avesse mai avuto un inizio.

ecco, qui la mia mente ha avuto uno scarto proustiano, e per un momento io stavo scrivendo su blogs.it, con lo stato d’animo e la disposizione interiore di allora, come quando raccoglievo nella mia “bortologia” i suoi post che più mi avevano colpito, con quel cuore più grande di fiducia nella scrittura e nel pensiero e con quel fervore di amicizie straordinarie che riempivano i miei mesi germanici solitari: gipictus.

e il terzo blog, pictsac.blogs.it, nato e finito con un post solo, che è come la porta di ingresso ad un altro mondo, quello di anobii, un sito di recensioni e discussioni di libri ad accesso ristretto, dove gipictus si trasferì nel dicembre 2009, ma io non lo seguii: stavo leggendo poco e male in quel periodo, preso dal demone della scrittura, piuttosto.

gipictus, per l’occasione diventato pitsac, quindi quasi un altro, ci scrisse 46 recensioni, l’ultima un anno fa, e segnalò ai suoi amici 1.793 libri.

leggetevi i suoi post, distillati ad un ritmo discreto, e arrivate a ritroso a quello che lui ha voluto restasse il suo ultimo, oramai di un anno e mezzo fa, dove racconta della sua lotta, incredibilmente lunga e coraggiosa, contro la malattia nel Castello di Kafka, che non è riuscita a fargli perdere la sua serenità: operazione-mordecai-8036881


io non ti saluto, gipictus.

non sei tu che te ne vai, tu resti qui tra noi, nello scrigno della tua scrittura che ci permetterà di continuare ad ascoltarti.

siamo noi che abbiamo perso i contatti e che, anche ora che continui a risponderci, non riusciamo più a sentire le cose nuove che ci stai dicendo.

. . .

commenti:

patriziacaffiero 3 settembre 2011 alle 8:21
A volte mi dimentico il perchè ho sempre pensato bene di te. Linko questo post sulla mia facebook bacheca. E non ho la forza di commentare, questo no.
Buona giornata e grazie.
Pat

bortocal 3 settembre 2011 alle 15:57
cara Patrizia, – aspetta: mi sono arrivate notizie positive, almeno per il momento:

Caro Mauro,
Lui sta ancora lottando ed è tornato cosciente.
Se vuoi informazioni più chiare puoi chiamare la sua compagna al numero …
A questo punto la responsabilità di far da tramite è troppo grande perché di bocca in bocca le notizie arrivano trasformate e il rischio è dare per finita una vita che ancora lotta,
Lei ha spiegato di essersi fatta prendere dal panico e che lui ora non è in coma.
Sono confusa, ma voglio sperare e non dare nulla per scontato.
Un caro saluto.

un poco sollevato, ci sono stati anche i momenti di critica dura nella nostra amicizia, ma ho sempre sentito che al fondo c’era comunque una stima, ricambiata.

5 pensieri riguardo “gipictus. 3 settembre 2011 – wp 367a – 755

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