la scienza pericolosa di Umberto Veronesi. wp 248 [246] – 24 luglio 2010 – 610

wordpress sabato 24 luglio 2010 – 14:04

scoprire qualche giorno che Umberto Veronesi è il consulente di Radio Vaticana nella causa che la oppone alle vittime negli anni Novanta dell’eccesso di radiazioni della trasmittente di Santa Maria in Galeria è stato il primo colpo alla mia stima verso di lui; una perizia – per ottenere la quale ci sono voluti anni – ha stabilito una correlazione significativa tra radiazioni elettromagnetiche e tumori infantili, ma Umberto Veronesi ne nega la validità.

sapere oggi che Umberto Veronesi intende accettare l’incarico propostogli dal governo per l’Agenzia Nucleare che dovrà rilanciare il nucleare in Italia è per me un secondo colpo, che trovo in qualche modo collegato al primo, dato che di nuovo si tratta di valutare l’impatto sulla salute pubblica di radiazioni.

ma la statura del personaggio è tale che la mia stima per lui sopravvive a queste due ombre.

se non avessi questo rispetto per lui non riuscirei a risparmiargli una battuta: che, da bravo direttore dell’Istituto Tumori, Veronesi si mette a capo dell’Agenzia Nucleare per essere sicuro di non perdere i clienti…

* * *

la mia stima per Veronesi, un grande, sopravvive perfino ad una smentita su un campo molto personale (mi scuso con coloro che conoscono già questa storia, e se la sentiranno ripetere, come è tipico degli anziani: sono autorizzati a saltare questo capoverso e a proseguire dopo i prossimi tre asterischi).

circa vent’anni fa venni infatti colpito da un tumore maligno; in vista dell’operazione venne intrapresa una terapia con l’interferone, per tenerlo sotto controllo e possibilmente ridimensionarlo in vista dell’operazione, preavvisato che avrei potuto provare effetti collaterali molto pesanti.

nulla di tutto ciò, in quei due mesi mi sentivo un leone, e quando fui ricoverato, subito dopo Natale, giusto a Milano per essere operato, al primo controllo i medici constatarono che il tumore era completamente sparito, riassorbito dall’organismo; mi dimisero la stessa sera perché lasciassi il letto ad un altro.

dopo di che io mi disinteressai alla cosa, così pago di avere avuto questa letterale botta di culo, dal guardarmi bene dallo stuzzicare il destino con ansie, curiosità e controlli, che mi sembravano scalognosi anzi che no.

fino a che l’anno scorso comperai su una bancarella un libretto di Veronesi; aprendolo a caso, mi capitò giusto una pagina in cui l’illustre clinico diceva che molte speranze erano state risposte qualche anno fa (stavo per scrivere qualche ano fa 🙂) nella cura di certe forme di cancro con l’interferone, ma che si erano rivelate vane, dato che regolarmente il tumore poi si era riprodotto.

non riuscendo a pensare di essere stato miracolato e non saprei neppure dire da chi, devo dire a Veronesi che almeno nel mio caso vent’anni dopo le cose non sono andate così; potrebbe sempre succedere, d’accordo, e da un anno, ad ogni ricomparsa di sintomi simili tremo un poco, però vent’anni e passa mi pare un bell’intervallo per la riproduzione del tumore, e faccio conto che mi porti al creatore qualche mia altra non rara parallela magagna: ho a disposizione una malformazione cardiaca, una bradicardia estrema, varici esofagee e rigurgito esofageo (combinazione praticamente esiziale), per cui alla nera signora resta solo l’imbarazzo della scelta e so bene di dovermi tenere pronto ad ogni momento a quest’ultimo viaggio senza ahimè reportage fotografici.

* * *

questo per dire che anche Veronesi può sbagliare, e restare un grande; anche i grandi sbagliano: è più facile che sia un cretino a non sbagliare mai, e io non ho alcun motivo per negare la stima che gli ho espresso ad esempio in questo post:
254-letica-laica-di-umberto-veronesi

è quindi la stima e l’affetto che ho per lui che mi spingono a discutere la sua intervista di oggi a Repubblica e ad intervenire sulla discussione che è in corso, per la sua propensione di accettare un incarico molto importante per rilanciare il nucleare in Italia, e usare il suo prestigio per coprire la scelta.

ancora una premessa (troppe, e a questo punto non riesco neppure ad immaginare chi possa andare avanti nella lettura, ammesso che qualcuno abbia già retto fino a qui).

ho votato per Umberto Veronesi alle ultime politiche, sono quindi uno dei suoi elettori.

* * *

sembra che Bersani abbia chiesto a Veronesi di dimettersi da senatore del Partito Democratico se accetterà l’incarico: mi sembra una boiata pazzesca: tra le due cose non c’è nessuna relazione, ed un partito politico non deve essere una chiesa.

qualcuno (che non è Bersani) rappresenta oggi Veronesi come un traditore; questo è indice di una pochezza politica e giornalistica impressionante.

lui dice:
“Sono a favore del nucleare da sempre. Non da oggi, non da pochi mesi”.

e lo sapevamo anche quando lo abbiamo votato; non condivido la posizione di Veronesi sul nucleare, ma non mi sognerei mai di definire un personaggio simile “un traditore” se accetterà l’incarico: credo bene che sia lecito avere opinioni diverse; coloro che parlano di tradimento mi irritano.

su un altro punto lascio la parola a lui, del resto, dato che il suo pensiero è cristallino, come sempre:
“Si tratta di un istituto per la sicurezza che non ha il compito di decidere se e dove le centrali saranno costruite.
Questa è materia del governo.
Ho accolto con favore la proposta di considerare la mia candidatura perché come medico ho speso la mia vita non solo a combattere il cancro, ma anche a prevenirlo.
Regolamentare la sicurezza del nucleare è un ambito in cui ritrovo 50 anni delle mie ricerche scientifiche.
La mia posizione nell’agenzia non avrebbe niente a che vedere con la politica energetica del paese.
Peccato che alcuni colleghi pd non l’abbiano voluto capire.
(…) La mia passione è occuparmi della salute e dei problemi etici e sociali connessi alla scienza.
Se accetterò questo incarico lo farò per il progresso scientifico e per vedere questo paese che amo svilupparsi in modo civile.
Berlusconi non c’entra”.

conclusione mia: spero che Veronesi accetti l’incarico, spero che lo svolgerà con un pochino più di attenzione al problema degli effetti delle radiazioni di quella che sta dimostrando a Santa Maria in Galeria.

* * *

il problema semmai è come voterà Veronesi in parlamento sul nucleare, invece: se Veronesi vorrà tenerne conto, molti dei suoi elettori sono contrari al ritorno italiano all’energia nucleare.

ma poi alla fine anche qui lui è libero di decidere secondo la sua coscienza, come dovrebbe essere ogni parlamentare, che secondo la Costituzione è letto “senza vincoli di mandato”.

per cui, quando i partiti politici, compreso quello Democratico, cercano di imporre ai propri deputati una “disciplina di partito”, stanno semplicemente violando la costituzione e il deputato voti secondo le sue convinzioni, non secondo quel che vuole il segretario di turno.

in ogni caso Veronesi ha deciso per conto suo, e il discorso non fa una grinza:
Se accetto il ruolo lascio la carica di senatore.
Non per ragioni partitiche, ma per motivi pratici.
Voglio continuare a fare il medico.
Tre lavori insieme non li reggo.

per inciso, ha anche 85 anni!

* * *

purtroppo siamo ancora alle premesse, nonostante tutto, ma a me interessa discutere le idee di Veronesi nel merito, non mi interessano queste schermaglie di bassa lega, disegnate attorno al tema del “tradimento” per elettori dalla mente piccola (anche a sinistra).

Perché non ha dubbi sul ritorno del nucleare?
“Sono uno scienziato, la scienza smonta le paure.

prof. Veronesi, a volte la scienza le crea le paure (e non parlo dell’effetto del Suo libro su di me): a volte la scienza deve proprio crearle, le paure, perché svela agli uomini dei pericoli che non erano in grado di vedere.

* * *

Mi affascina il pensiero che un neutrone scagliato contro un atomo di uranio possa far scaturire una quantità di energia così gigantesca da risolvere buona parte del fabbisogno energetico del mondo.

ovviamente il giornalista riferisce male: non si tratta di un neutrone solo contro un atomo solo, ma di un bel numero di neutroni e di atomi…

inoltre l’espressione “risolvere buona parte del fabbisogno energetico del mondo” è pure impropria: la disponibilità di uranio è limitata e, più che “risolvere” il problema, l’energia nucleare (come quella degli idrocarburi) può rispondere per un tempo determinato; le riserve di uranio conosciute oggi bastano per meno di un secolo.

è evidente che quindi gli enormi investimenti necessari per costruire queste centrali sarebbero impiegati più razionalmente se riferiti a fonti di energia rinnovabile.

Il nucleare può affrancarci dalla dipendenza dal petrolio, un giogo che ha scatenato sanguinosi conflitti.
Una fonte dannosa alla salute dell’uomo e a rischio di immensi disastri ambientali come dimostra la recente catastrofe alla Bp.

ci sono forme di fabbisogno energetico oggi soddisfatte dagli idrocarburi che non possono trovare risposta nel nucleare, perché sono diffuse e il nucleare può rispondere solo a domande di energia concentrate: l’energia nucleare non può, ad esempio, far direttamente funzionare le automobili.

* * *

Nessuna alternativa?
“In questo momento no.
Per il solare ritengo sia necessaria una politica di grandi investimenti nella ricerca oggi non attuabile.
Le potenzialità del solare sono molto elevate, ma la tecnologia è in ritardo e i soldi per accelerarla non ci sono”.

il ritardo della tecnologia però diminuirebbe se gli investimenti non venissero dispersi sul nucleare.

* * *

Che cosa risponde all’opposizione degli ambientalisti?
“Non mi nascondo certo che la costruzione di centrali nucleari sia (…) materia delicatissima e non priva di rischi, ma il pericolo di un incidente, l’unico per la salute connesso al nucleare, è ormai vicino allo zero.
Credo che questa sia un’opinione condivisa dalla maggior parte degli scienziati”.

vediamo allora quali sono gli ultimi residui incidenti nucleari degli ultimi 10 anni circa che ci tengono lontani tuttora da un rischio zero (ovviamente cito da Wikipedia e altre fonti, come questa: ):
1999, 4° livello INES, Tokaimura (Giappone)
1999, livello sconosciuto, Khmelitskaya, Ucraina.
1999, livello sconosciuto, Corea del sud.
1999, livello sconosciuto, Loviisa, Finlandia
1999, livello sconosciuto, Rokkasho, Giappone
1999, livello sconosciuto, Superphenix, Francia
1999, Torness, Scozia, un tornado precipita a meno di 800 metri dall’impianto
1999, Zaporozhe, Russia, fermato reattore.
2000, Blayais, Francia, una tempesta costringe a fermare 2 reattori per allagamento.
2000, livello sconosciuto, Indian Point 2, USA
2001, livello sconosciuto, Brunsbuettel, Germania.
2004, livello sconosciuto, Mihama, Giappone.
2004, Giappone. altra centrale non precisata.
2004, livello sconosciuto, Tokyo Electric Power Company (Tepco), Giappone.
2005, livello sconosciuto, Sellafield, Gran Bretagna
2006, 4° livello INES, Fleurus (Belgio)
2006, 2° livello INES, Forsmark (Svezia); solo il caso ha evitato la fusione del nucleo come a Chernobyl
2007, effetti di un terremoto in Giappone sul più grande impianto nucleare del mondo, con 7 centrali:
251_anche_i_giapponesi_bevono~2655518
2007, livello sconosciuto, Krummel (Germania) – manca in Wikipedia, ma me lo ricordo io :
248_al_contadino_non_far_sapere~2637524
2008, livello sconosciuto, Asco, Spagna.
2008, 2° livello INES, Forsmark (Svezia)
– 62_centrali_nucleari_svedesi_di_nuovo_in~1752906
2009, livello sconosciuto, Krummel (Germania) – secondo incidente, manca anche questo in Wikipedia

* * *

obiezione ovvia: ma questi incidenti riguardano impianti più obsoleti di quelli che possono essere costruiti oggi.

controobiezione altrettanto ovvia: ma non ci possono essere ancora incidenti per gli impianti di nuova concezione, e fino a che non ce ne saranno non potremo scoprire di che tipo di incidente si potrà trattare.

è proprio necessario condurre questo esperimento sul grado di sicurezza delle nuove centrali nucleari, prof. Veronesi?

ma nessuna tecnologia è priva del rischio di incidenti e quello che sta succedendo nel Golfo del Messico indica che anche l’utilizzo degli idrocarburi è pericoloso.

vero, ma nessun pericolo comunque è così grande come quello nucleare.

* * *

per approfondire ancora: AND

* * *

afovidius 24 luglio 2010 at 21:10
Diciamo che attualmente nel mondo esistono oltre 150 tipi di minerali che contengono uranio.
Sfortunatamente solo un 5% può essere sfruttato dai reattori.
Poi è abbastanza grave che un dottore pensi che l’unico problema del nucleare sia il rischio legato al malfunzionamento.
Con le scorie nucleari come la mettiamo?
Qualcuno ha mai pensato che per questi materiali, attivi per oltre 100.000 anni, non è ancora stato costruito un sito di stoccaggio permanente? mah…
Poi il nucleare può anche risultare conveniente, però, se non si riesce a trovare un modo per sfruttare anche altri minerali, le risorse bastano per i prossimi 200 anni ai ritmi di consumo attuali.
Poi penso che l’Italia non abbia giacimenti di uranio abbondantissimi; per cui costruire le centrali è come costruire un giocattolo per il quale devi comprare le pile dall’estero.
Considerando l’aumento della domanda negli ultimi tempi l’uranio lo pagheranno con il sangue e le centrali finiranno abbandonate al loro destino.
Io investirei più nel rinnovabile…
Il silicio è abbastanza presente nella crosta terrestre: penso che il prezzo per la lavorazione del silicio per pannelli fotovoltaici sia abbastanza costante, anzi diminuisce col tempo.
Poi la materia prima a meno che qualcuno non oscuri il sole in qualche modo sarà sempre presente e gratis.
Oltre al solare c’è l’eolico, che non scherza; e nemmeno l’idroelettrico, già molto sfruttato.
Penso che l’Italia sbagli nell’intraprendere l’avventura del nucleare, conveniente oggi, ma domani diventerà come il petrolio… anche peggio…
Cosa pensano in Germania sulla decisione dell’UE di abbandonare alla propria sorte il carbone?

bortocal 25 luglio 2010 at 09:42
il fatto è che il nucleare risulta conveniente solo ad una condizione che non viene detta e resta nascosta ed è la più importante di tutte.
se si pensa che l’umanità sia condannata, che la civiltà umana abbia davanti a sé solo qualche decina d’anni e poi ne seguirà una nuova dispersa barbarie di pochi sopravvissuti insignificanti, allora il nucleare va benissimo, diamoci dentro; però diciamolo allora, che il senso è questo.
se invece pensiamo davvero di farcela e di avere un futuro ancora di secoli davanti, allora il nucleare, per i motivi che hai detto bene anche tu, è un delitto contro l’umanità futura!
ma, questo è il punto, ci sarà davvero questa umanità futura?

. . .

commenti:

afo 24 luglio 2010 alle 21:10
potevo non commentare un post del genere?
segue commento riportato sopra.

bortocal 25 luglio 2010 alle 9:42
ero certissimo del tuo commento, chissà forse era un post scritto quasi per te (a parte la lunga fatica originale di ricostruzione della serie degli incidenti nucleari).
e sono piacevolmente sorpreso che tu aggiunga considerazioni importanti.
segue commento riportato sopra.
– grazie del commento – magari stasera, ci aggiungo in coda al post anche questo dialogo che chiarisce di più ancora.

afo 25 luglio 2010 alle 0:08
prima che mi dimentichi… scriveresti un post risposta a questa domanda: “Nella società odierna gli errori del capitalismo evidenziati da Marx si sono veramente verificati?”
qui le opinioni di altri che han tentato una risposta:

http://it.answers.yahoo.com/question/index;_ylt=Am71vIqvrkJnoKctaGDzAcPwDQx.;_ylv=3?qid=20100724050059AAZmlfY

bortocal 25 luglio 2010 alle 9:44
ah ah, buono, e se mi prendessi tempo come hai fatto tu con una mia vecchia domanda?
qui poi la domanda è una solo in apparenza, questa è una enciclopedia di domande…
ci penso solo stasera, ok?

afo 25 luglio 2010 alle 10:25
:D… vero…
mi ricordo quella domanda… ma penso di non riuscire a dare una risposta tanto approfondita come mi avevi chiesto…
è un campo scientifico che mi interessa di meno.
oi la mia funzione qui dovrebbe essere come quella di Socrate… far nascere il sapere negli negli altri non dare risposte :D.
In effetti… considerando quanti commenti scrivo sul tuo blog… comincio a non capire più quale sia il mio vero blog
😀
dai… ci penso su ancora un po’… poi ci pensi anche tu alla mia domanda “furba”. A presto 😉

bortocal 26 luglio 2010 alle 15:43
sono sicuro di avere già risposto a questo commento, direi di averci risposto già altre due volte, perché già mi sono accorto che la prima risposta è andata perduta, o almeno così pare, mentre la seconda risposta è stata solo mentale, questo è certo.
dicevo che se il campo del quesito che ti ho posto ti interessa poco, non vale la pena che tu ti sforzi di rispondere: sarebbe certamente risposta poco significativa; oppure vale la pena che tu ti prenda qualche anno per rispondere… 😉
sono molto contento che tu scriva tanti commenti sul mio (o sul nostro?) blog, sono un motivo molto importante per me per continuare a scrivere post.
e poi ti dicevo che non so bene come funzioni su questa piattaforma, su blogs.it era facilissimo fare di qualcuno un coautore del proprio blog, e insomma quasi quasi ti invitavo a mettere in piedi una bi-redazione.
ma poi mi veniva in mente che in passato inviti simili venivano vissuti a volte come tentativi di fagocitare qualcuno, c’è chi vi vedeva una specie di imperialismo, e poi i nostri blog sono molto diversi, e alla fine forse neppure ti va di condividere commentatori e soprattutto commentatrici :-), che non ti mancano, e insomma meglio continuare così.
chissà forse deve essere per questo che alla fine non ho cliccato invio su questo commento e poi ho chiuso distrattamente la finestra lasciandolo disperdere nel vento…

bortocal 26 luglio 2010 alle 15:55
la domanda “furba” è “Cosa pensano in Germania sulla decisione dell’UE di abbandonare alla propria sorte il carbone?”
la risposta è poco furba: non lo so.
mi prendo anche io del tempo (un bel po’ di tempo) per rispondere: bisogna lasciar scorrere giorno dopo giorno i giornali.
e invece no, dopotutto basta inserire un paio di parole in google per arrivare qui: http://www.spiegel.de/wirtschaft/soziales/0,1518,707585,00.html , un articolo dello Spiegel.
l’articolo ha un tono piuttosto asettico e ricorda che 27.000 minatori dipendono ancora da questo lavoro, nel Saarland e nel NRW, riporta le proteste dei loro sindacati, ma nell’insieme direi che il colpo appare incassato senza troppi drammi.
resto sorpreso, leggendo, nell’apprendere che del resto le miniere di carbone hanno oramai un ruolo così marginale nell’economia tedesca e ricordo con quanto dolore i sussidiari delle elementari ci raccontavano che l’Italia aveva pochissimo carbone, mentre la Germania ne era ricchissima; e questo spiegava perché Inghilterra e Germania erano paesi ricchi e noi no.
e la radio raccontava la tragedia di Marcinelle e le decine di minatori morti nella miniera: italiani emigrati perché di miniere di carbone in Italia non ce n’erano abbastanza (solo Cogne)…

bortocal 26 luglio 2010 alle 16:29
è impressionante quale nube di rimozione sia calata nella mia mente sull’argomento “marxismo” che pure ha assorbito le mie migliori e più fresche energie intellettuali per molti anni, tanto che ho qualche difficoltà perfino a mettere a fuoco la tua domanda.
oggi mi pare che Marx, tranne il metodo, abbia sbagliato praticamente tutto, ma per fortuna tu mi chiedi di limitare la mia risposta ad un aspetto solo: “gli errori del capitalismo”.
ma Marx ha davvero parlato degli “errori” del capitalismo?
a me pare che Marx abbia parlato molto dei meriti del capitalismo: ci sono pagine nel “Manifesto del partito comunista” che sono un vero e proprio inno alla trasformazione della vita umana e all’abbattimento dei vecchi regimi feudali realizzato dal capitalismo.
Marx ha parlato invece di “limiti storici” del capitalismo, di contraddizioni che si sarebbero via esasperate a seguito del suo trionfo e che avrebbero imposto un superamento di questo modo di produzione e la realizzazione del comunismo.
Marx riteneva questo passaggio “scientifico”, cioè assolutamente inevitabile: per questo un partito di intellettuali che acquisiva questa verità scientifica avrebbe potuto accompagnare l’evoluzione storica in una posizione privilegiata.
(ops, ma eccomi ad uno degli errori di Marx: anche il tempo che fa è il risultato di leggi scientifiche, ma da qui a potere prevedere se il 26 agosto 2011 ci sarà bel tempo o pioverà ce ne passa; Marx non ha tenuto conto che la storia è complessa come e forse ancora di più della meteorologia).
vado quindi a vedere sul sito che mi hai indicato che cosa hanno inteso quei lettori per “gli errori del capitalismo”.
vedo che qualcuno parla di “alienazione”: l’alienazione del lavoro; forse oggi Marx dovrebbe riconoscere tuttavia che si tratta più di un limite dell’industrializzazione che del capitalismo; Marx non ha visto Ford, che gli ha dato ragione alla grande, ma non ha visto neppure Togliattigrad o le fabbriche dell’Unione Sovietica che gli davano torto.
Marx ha parlato della prevalenza del capitale sul fattore umano, e direi che qui ha centrato il problema alla grande, ed ha avuto ragione; forse ha avuto ancora più ragione di quanto potesse pensare perché ai nostri giorni il cosiddetto fattore economico sganciato da ogni riflessione sul fattore umano sta diventando una forma di isteria accademica propedeutica ad un suicidio di massa.
possibile, dico io, che nessuno tenga conto dei risultati delle ricerche psicologiche che dimostrano come il fattore della felicità individuale non è affatto dato dal valore assoluto di ciò che si possiede, ma dal confronto fra ciò che possediamo noi e quel che posseggono gli altri? deve pur esserci un motivo se il popolo più felice della terra, statistiche alla mano, è il nigeriano.
occorre però pur dire che anche in Marx questa dimensione è totalmente aliena, anche Marx è totalmente impermeabile alla banale osservazione che fa il viaggiatore fra i popoli poveri, e cioè che una misurata povertà rende gli uomini più felici della incontrollata ricchezza.
Marx ha visto nella lotta di classe lo strumento invincibile del ribaltamento del capitalismo: mica poteva prevedere il proliferare dei media e il controllo capillare di ogni respiro mentale umano che essi avrebbero stabilito sulle masse industrializzate.
Marx ha previsto l’inevitabile socializzazione dell’economia: ci ha azzeccato alla grande; quello che non è riuscito a prevedere è che il capitalismo avrebbe subordinato a se stesso comunque l’economia sociale, attraverso il controllo dello stato, piegato allo scopo di garantire i profitti della borghesia.
Marx ha previsto l’impoverimento crescente del proletariato per garantire al capitale margini di profitto altrimenti sempre più difficili da realizzare.
di tutte le sue previsioni questa è in apparenza la più sbagliata, ma in realtà l’unica che si è realizzata davvero pienamente e in modo impressionante.
ci pare sbagliata se vediamo la crescita progressiva (quasi sempre) del tenore di vita dei paesi avanzati e anche dell’umanità in generale.
comprendiamo che è giusta se guardiamo ai veri proletari del mondo, del terzo mondo, ridotti alla morte per fame e se consideriamo che il minimo vitale è un concetto relativo, che si muove lungo una scala di valori soggettivi e constatiamo che uno stipendio o un salario non è oggi sufficiente a mantenere a questi livelli una famiglia e al tempo di Marx invece sì.
contento, adesso?

afo 26 luglio 2010 alle 18:02
non pensavo ti saresti impegnato così tanto :D…
comunque sei stato molto ma molto dettagliato.
contento si… anche perché se ti dicessi di no mi prenderesti a calci.
– UE vuole energie rinnovabile…
esattamente quello che dicevo tempo fa…
abbandonare i combustibili fossili adesso ci renderà padroni del mondo domani :D… oppure poveri barboni… ma bisogna rischiare.
Comunque i tedeschi non sembravano tanto contenti…

bortocal 26 luglio 2010 alle 19:04
boh, dici che mi sono impegnato tanto?
l’ho scritto di getto, poi l’ho ricopiato come post aggiungendo qualcosa.
se non ti piace, hai tutto il diritto di lamentarti della fretta…
😉

afo 26 luglio 2010 alle 20:47
lamentarmi… per niente… ti posso dare un 10 😀 …
continua così…
ma dimmi… tra le varie forme di società del passato… con quale ti trovi più d’accordo?

bortocal 28 luglio 2010 alle 6:37
non credo prudente rispondere a questa domanda: ho già problemi a non prendere cantonate valutando le diverse società del presente… 🙂

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