2010-05-17 – 20:43:16
http://testiappuntinote.blogs.it/2010/05/17/i-blogger-di-blogs-punto-it-certi-fiori-8612094/ patrizia 17. May 2010 – 19:02:48
patrizia ha intitolato il suo post di poco fa “I blogger di blogs Punto It. Certi fiori”.
chissà quanto è stata consapevole dell’assonanza con i “cento fiori” della rivoluzione culturale cinese, credo di no.
– la piattaforma di blogs.it è stata la nostra comune virtuale, quarant’anni dopo, la sede immaginaria di una rivoluzione senza dove e forse perfino senza quando.
abbiamo mimato tutto da capo come per dimostrare che certe dinamiche della storia sono scritte negli origami del cervello, ed eravamo sconvolti dal ritrovarci allo stesso tempo scritti e proiettati su uno schermo.
non ci ha neppure stupito che ciascuno di noi si fosse trovato addosso il costume di scena dei personaggi della nostra cultura: ecco lì Amleto, non mancava Desdemona, la Strega cattiva (senza Biancaneve), il fantasma della Yourcenar, Michelangelo, la zingara allucinata del Trovatore, padre Cristoforo, qualche cortigiano vil razza dannata…
abbiamo recitato credendo ciecamente alla nostra parte, fino a risvegliarci dal bagno di sangue finale per accorgerci che il pubblico aveva lasciato il teatro senza applausi e forse non c’era neppure mai stato.
* * *
del post di patrizia il mio io narciso seleziona qualcosa che per nulla al mondo vorrei che si perdesse, e che invece si perderà con me:
Alla fine del 2005 lavoravo per l’ultimo mese in un’azienda di Bologna, martoriata da una donna che aveva riempito la casa di suoi ritratti, una specie di brutto museo anticipato in onore della propria assenza di identità, sulla propria morte spirituale.
Ogni nemico è un alleato.
A questo io ci credo, perché se non fossi stata saccheggiata nell’anima da un anno da quella povera imitazione di un diavolo che non veste Prada, non avrei aperto un blog (e non avrei neppure un ottimo curriculum).
Navigavo evidentemente senza bussola, alla deriva imposta per cercare altri naufraghi come me, e per caso aprii un blog sulla prima piattaforma che trovò il motore di ricerca. (…)
Il primo blogger che ho incontrato, Mauro, Bortocal; ci stringemmo in un epistolario emozionante, prima lungamente pubblico, poi privato.
Eravamo proprio dei ragazzini, se pure solo nell’anima, legati da un patto di scambio, affamati di vita.
Poi sono incappata in Jorg.
Giganti. Scrittura dettata da un’esigenza incontrollabile, il contrario della vuota letteratura di oggi destinata soltanto ai mercanti.
Mancanza di qualunque sterile accademismo nei lunghi post assertivi di Bortocal. Qualche scheggia di poesia.
Raffinatezza di stile e di metafore e foto dall’Altro Mondo nel blog di Jorg. (…)
Luisa Ruggio. E piovvero nei primi mesi del 2006 le interazioni gioiose e ricche con Alfio Malinconico Fauno, le seduzioni della parola dell’astuto e triste Nelypride che volle spezzare l’amicizia due ninfe. Invece, l’arricchì, a lungo termine.
Ogni nemico è un alleato.
La scrittura di Luisa era già dai primi post un lampo, carboni ardenti, pungiglioni, il canto delle fate.
Bellezza.
Aveva messo come avatar una fotina sorridentissima, dai colori squillanti, una Sophia Loren giovanissima.
La storia è lunga da raccontare, e labirintica.
Da ogni ansa del percorso, da ogni parola gettata come dado sul tavolo robusto della piattaforma io ho imparato.
E a sorpresa, ho amato e amo molto alcuni di quei blogger.
Alcuni blogger li ho incontrati personalmente, altri no, però con filo di bozzolo sono legata alle loro vite, in qualche modo.
Ci sono le gemmazioni, parola cara a Luisa. (…)
La storia non è finita, come credevo io a un certo punto.
Per esempio, comincio solo ora a conoscere Firdis.
Quelle erano solo le radici delle narrazioni dei pionieri del blog, che continuano a spuntare come germogli felici, a districarsi da rovi, a fiorire.
Gemmazioni.
* * *
ecco, in questo risonante reportage, un giudizio su di me che mi onora, mentre mi circoscrive esattamente.
i giudizi che fanno bene sono quelli che ti costringono ad interrogarti, sono polvere nell’ingranaggio, se l’ingranaggio oramai funziona in modo troppo meccanico, ecco qualcosa che stride, forse scintille di silice ardente come da un maglio, “qualche scheggia di poesia”.
non immagino del resto la poesia come un fiume, anche se a volte l’ho incontrata in questa forma, ed era il fiume Luisa; in Patrizia stessa o in Jorg la poesia era, è, scintilla: anche se loro sono camini in cui dalla legna secca sprizzano solo scintille di luce infuocata.
io lascio sempre la perla in bocca ai porci, invece: adoro gli ossimori e gli imprevisti.
* * *
lunghi, i miei post, non ci sono dubbi: è una scelta, controcorrente: ma ho provato poi anche a fare post fulminanti, anche meno di una riga, mi manca la via di mezzo.
un post brevissimo è un atto di fiducia nel lettore, lascia dire tutto a lui, e funziona soltanto come un’esca: deve luccicare e sembrare vivo, deve dibattersi senza lasciarsi afferrare bene, se vuole catturare il pesce.
ma “assertivi”? in che senso, mi chiedo.
ho scritto e scrivo molti post assertivi, per la lucidità di superfici tirate a specchio, eppure mi sembrano ciascuno come la tessera di un mosaico che è un grande punto interrogativo.
non mi pare che si possa disegnare l’immensa domanda che sta al fondo delle nostre vite con tanti punti di domanda opportunisti e minori.
è proprio dall’ascesa scandita di tante certezze parziali che si arriva al baratro della mancanza di senso.
mi pare che un vero autentico debordante e squilibrante grido di domanda possa nascere solo dalla collana pazientemente infilata di tante disperate affermazioni.
sì, io affermo in faccia a Te che non esisti che… e che… e che…, e sono queste affermazioni insultanti per Te che sei il Sommo Bene ed il sommo Sapere che alla fine dimostrano che non esisti.
il vuoto infinito in cui sprofonda la Tua infinita immagine inesistente è il silenzio della mia paura senza risposte e del coraggio che solo può mantenermi in vita, allora.
* * *
questa è la risposta che dovevo, che devo, a Patrizia.
(ogni blog è anche, pazientemente, i suoi lettori)
. . .
commenti:
patrizia 2010-08-23 @ 18:35:49
🙂
😉
. . .
tonio (Besucher) 2010-08-23 @ 21:40:27
thomas mann riteneva che la musica fosse sviante… se non sbaglio… per quel che ricordo dalle poche pagine lette all’inizio della montagna incantata… queste donne così attratte dai musici…
sono cattivo borto sono cattivo
(suggestionato dal senso insenso dell’animo femminile
o semplicemente invidioso per quello che non trovo in me degli altri…)
patrizia 2010-08-24 @ 08:43:00
non sei cattivo, sei stupido
e “femminile”, quindi.
Bortocal 2010-08-24 @ 22:06:03
caro “tonio”,
credo che tu abbia frainteso il riferimento ai tamburi, intendendolo in senso troppo letterale.
(sempre che non abbia frainteso io, intendendo musica come sinonimo di sensibilità e di poesia).
anche Platone riteneva che la musica sviasse, ma poi pensava che le sfere celesti ruotando producessero armonie.
tonio (Besucher) 2010-08-27 @ 13:47:09
non ho frainteso ma ho alterato pensieri e situazioni nella mia testa…
per quel “Tutti indipendenti, tutti puri, ma legati dal vincolo della musica questo è il disegno che si sta formando”; insomma il mio e’ stato un intervento fuoriluogo.
mi scuso.
Bortocal 2010-08-27 @ 16:25:50
figurati, tonio.
questa tua precisazione spontanea credo chiarisca del tutto quel tanto di fuori_rotta che possa esserci stato nel tuo commento, peraltro pur sempre civile, ma solo un poco misterioso, ecco.
Hasta la vista.