Piazza d’Uomo: “so che scrivi molto meglio di così”. wp 167 [166] – 3 maggio 2010 – 411

wordpress lunedì 3 maggio 2010 – 7:08

un amico bresciano che definirei un anarchico creativo, il caro Giovanni A., mi aveva chiesto di collaborare tempo fa a un suo periodico nelle intenzioni molto trasgressivo, Piazza d’Uomo: operazione meritevole per smuovere le acque stagnanti della stampa locale.

avevo anche pensato che sarebbe stato interessante studiare qualche forma di collaborazione tra noi per mettere il suo periodico on line in collegamento col mio blog oppure con un sito condiviso.

ieri, dopo un altro precedente tentativo abortito, fatto più che altro per sondare le acque, gli mando via mail il mio post sulla Sindone, in versione lievemente ridotta perché privata dello sfogo personale finale, perché decida se pubblicarlo, convinto di avere trovato il tono giusto, o comunque di offrirgli un testo rivedibile, ma una buona base.

e questa è la sua risposta:
Il testo che mi hai mandato potrebbe andare bene per una “lettera al direttore”.
Preferirei pubblicare un articolo sulla sindone un po’ più meditato e meno ‘incazzato’.
So che tu scrivi meglio di così, molto meglio anche se non ricordo di quale argomento (architettura, urbanistica, storia?), non ricordo.
Ciao.

poco meditato? incazzato?

sorrido pensando che sulla Sindone ho meditato e letto molto a lungo, anzi forse ho letto un po’ troppo e anche qualche libro talmente convinto della tesi della autenticità da avere lasciato nel mio pensiero qualche discutibile traccia.

caro Gianni,
davvero dici che il mio articolo è troppo incazzato?
mi devo essere letto troppo la pluripremiata (in Germania) Storia criminale del cristianesimo!
no, direi di non pubblicarlo come Lettera al Direttore…

* * *

di quel mio post “incazzato” pubblicato qui mi sono un po’ pentito ieri sera, dopo uno scambio di commenti sul blog per me molto utili ed un ripasso sulla questione fatto in wikipedia: sulla base di un vecchio libro forse non del tutto ben memorizzato, ho dato un po’ troppo credito alle tesi revisioniste di coloro che chiedono un nuovo esame scientifico della datazione del telo.

sono stato troppo moderato e non troppo “incazzato”.

per esempio ignoravo che si fosse trovata anche una ipotesi persuasiva sulla modalità di realizzazione del falso: pigmento spalmato su un telo appoggiato ad un corpo e poi immerso in una soluzione di acido solforico.

sono contento invece che la lettura abbia ulteriormente confermato la mia opinione preesistente che in ogni caso la sindone documenta un corpo vivo, non un corpo morto, dato che nessun cadavere potrebbe tenersi le mani unite sul pube per nascondersi i genitali: occorre impegnare i muscoli per farlo.

sto giusto pensando di mandare un articolo più meditato al mio amico per dirglielo…

con l’occasione vorrei fargli notare che nelle poche righe scritte sull’ultimo numero di Piazza d’Uomo sui Rotoli del Mar Morto ci sono delle grosse sciocchezze.

* * *

quando dico che il problema italiano è l’opposizione, non il governo…

Un pensiero riguardo “Piazza d’Uomo: “so che scrivi molto meglio di così”. wp 167 [166] – 3 maggio 2010 – 411

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