afovidius, non male accompagnati. [bortoblog 38] cor-pus 48 – 28 aprile 2010 – 388

Mittwoch, 28. Apr, 2010 – 19:08:54

http://afovidius.wordpress.com/2010/04/28/impossibile-avere-contatti-con-altre-civilta-extraterrestri/
IMPOSSIBILE AVERE CONTATTI CON ALTRE CIVILTA’ EXTRATERRESTRI
(…) Se si potesse trovare una quinta dimensione per piegare il nostro spazio-tempo quadrimensionale allo stesso modo del foglio… i nostri orizzonti conoscitivi potrebbero allargarsi all’intero universo . 😉 (…)

se è per questo, secondo alcuni fisici le dimensioni sono addirittura 12, quindi non ci sarebbe problema ad allargare i nostri orizzonti conoscitivi.

che tuttavia tendono a restare rattrappiti possibilmente alle due dimensioni televisive che sembrano sufficienti alla maggior parte degli esseri umani.

la questione sta però tutta nel trovare qualche cosa a cui arrivare attraverso una o più delle dimensioni (forse) esistenti oltre la quarta.

la mia impressione è che dobbiamo smettere del tutto di cercare altre civiltà intelligenti nello spazio-tempo.

per tre motivi che vengono a formarne uno solo:
1) che molto probabilmente non ne esistono;
2) che se anche esistessero sarebbero a distanze tali che non potremmo comunicare con loro;
3) che se anche fossero a distanze tali da rendere la comunicazione possibile, non avremmo poi delle forme di comunicazione comuni.

insomma, ad una prima osservazione l’universo è strutturato in maniera tale da non prevedere la possibilità di comunicazione tra civiltà eventuali sviluppate su pianeti differenti; e se tutto questo ha un senso, ha un senso vivere come se fossimo assolutamente certi che non esistono.

dato che l’esistenza di realtà con cui è impossibile comunicare è una realtà puramente teorica, che è come dire una non realtà.

quanto alla impossibilità di una compiuta comunicazione tra forme di intelligenza differenti, basti pensare alla comunicazione limitatissima che possiamo avere col mammifero più intelligente accanto all’essere umano, il delfino, e alla impossibilità di comunicare con altre forme particolarmente intelligenti del nostro pianeta: il polpo e il formicaio.

questa ultima forma di vita intelligente dimostra da sola quanto differenziato possa essere lo sviluppo delle intelligenze, fino al punto da rendersi irriconoscibili come tali fra loro: è certo che un formicaio non è disposto a riconoscere l’intelligenza di un essere umano non molto di più di quanto un essere umano non sia disposto a riconoscere l’intelligenza del formicaio.

ultima considerazione: noi consideriamo il sistema planetario solare un modello degli altri sistemi planetari possibili, ma via via che ne conosciamo altri notiamo invece che il nostro sistema solare è una anomalia.

lo stesso dicasi del pianeta terra che è uno stranissimo pianeta doppio assieme alla luna: è impossibile definire la luna un vero e proprio satellite, considerando le particolarità che la distinguono per dimensioni e distanza da ogni altro satellite che ruota attorno ad un pianeta solare.

basta questo a dimostrare che siamo un prodotto di una doppia anomalia: una anomalia planetaria in un sistema solare anomalo.

ora, consideriamo infine, che in questo stesso pianeta anomalo, a parità di ogni altra condizione, la vita umana non è nata né nell’America del Nord, né in quella del Sud, né in Australia, nè in Europa, nè quasi sicuramente neppure in Asia, ma solamente in Africa o meglio ancora nell’Africa nord-orientale.

l’uomo quindi è comparso solo in una determinata area di un’area continentale su sei.
il che è a dire che anche in pianeti di tipo terrestre, assolutamente identici alla terra, se ne potesse esistere uno solo di identico nella estrema variabilità di ogni parametro, la vita è nata solo una volta su sei.

tutto questo depone a favore della assoluta casualità ed irripetibilità della civiltà umana.
consideriamo infine che la razza umana è autodistruttiva e che probabilmente nel giro di un centinaio d’anni sarà o completamente scomparsa dal pianeta o relegata in poche nicchie ecologiche a condurvi una esistenza semiscimmiesca come quella condotta per milioni di anni.

no, la finestra della civiltà avanzata è talmente ristretta da confermare che anche una autoconsapevolezza del mondo così limitata come quella umana può essere soltanto un lampo di illuminazione casuale nel cosmo, del tutto isolato e subito spento.

insomma, siamo soli.

possiamo pur dirci che è meglio così, che essere mal accompagnati da un Dio che ci avesse creato per chissà quale suo scopo.

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