wordpress mercoledì 14 aprile 2010 – 7:29
sul caso Ratzinger mi vedo costretto a continuare un bollettino di controinformazione alquanto monotematico: però trovo sorprendente lo squilibrio delle notizie fra stampa italiana e stampa tedesca.
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l’Inghilterra, che fece già arrestare Pinochet, prepara un mandato di arresto per il papa, che – nel caso sia accettata la richiesta formulata dall’avvocato Robertson – dovrebbe comparire davanti a un giudice inglese se mettesse piede nel paese.
l’accusa è di violazione dei diritti umani e di crimini contro l’umanità.
l’iniziativa è partita da due atei militanti inglesi, Dawkins und Hitchens, e mira evidentemente ad impedire la prossima visita a Londra di Ratzinger prevista per settembre.
l’iniziativa va presa sul serio e non è una carnevalata degli atei militanti: Robertson è avvocato della Regina e uno dei maggiori esperti giuridici mondiali di diritti umani; è il difensore di Salomon Rushdie, il premio nobel condannato a morte in contumacia dai pasdaran iraniani; fa parte del Tribunale internazionale delle Nazioni Unite che giudica i crimini di guerra in Sierra Leone.
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negli Stati Uniti, invece, si studia come aggirare il rifiuto di far comparire Ratzinger, in quanto capo di stato straniero, davanti ai tribunali americani nelle cause che le vittime dei preti pedofili intentano alla chiesa cattolica come istituzione pubblica per le responsabilità oggettive che ha, giuridicamente, per il comportamento di suoi addetti, come qualunque altra istituzione umana.
il fatto che il Vaticano si difenda accampando la extraterritorialità del papa, che non sarebbe giudicabile, in quanto capo di uno stato straniero, dimostra la mostruosa anomalia determinata non solo in Italia ma nel mondo dal concordato fascista che ha istituito lo stato della Città del Vaticano.
la chiesa cattolica si trova infatti, in virtù delle scelte di Mussolini, ad essere l’unica religione mondiale a godere di questo privilegio assurdo, in quanto il papa svolge contemporaneamente il ruolo di capo religioso e di capo di stato
– no, mi correggo, una simile fusione di ruoli si trova anche nella religione anglicana (derivata da quella cattolica) dove il re in carica svolge pure contemporaneamente le due funzioni; ma mentre nel caso della chiesa anglicana questa duplicità di funzioni si esaurisce (di fatto) sostanzialmente all’interno di un paese soltanto o quasi, nel caso del Vaticano è clamorosa la sproporzione fra la diffusione mondiale della religione con un miliardo di adepti e il rilievo oggettivo dello stato, che ha 1.000 abitanti e una superficie di 44 ettari (meno del podere che possedeva un mio zio).
questo contrasto riporta la chiesa direttamente alla antica tradizione romana, da lei fatta propria, di identificazione fra il potere politico e quello religioso dell’imperatore, ed è in questa forma qualcosa di unico fra le religioni, ma anche profondamente dissonante col mondo moderno.
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tuttavia nel caso di crimini contro l’umanità la posizione di capo di stato non è sufficiente a proteggere da un mandato di cattura internazionale: in questo momento un mandato di cattura del genere esiste contro il presidente del Sudan, che infatti non può uscire dal suo paese, perché corre concretamente il rischio di essere arrestato ed essere sottoposto a processo.
a gennaio il ministro della difesa israeliano dovette egualmente rinunciare ad una visita in Inghilterra, perché vi era il concreto rischio di un suo arresto per i crimini contro l’umanità compiuti a Gaza dall’esercito israeliano.
tuttavia è difficile pensare che questo rischio di arresto sia reale per il papa, trattandosi nel suo caso in una visita ufficiale su invito della regina.
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il resto dell’articolo della Frankfurter Allgemeine Zeitung (FAZ), il più autorevole giornale tedesco, dal quale ricavo queste informazioni, è talmente interessante, che mi riservo di tradurlo integralmente più tardi.
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concludo con alcune note leggere.
la notizia dell’imbrattamento della casa del papa con scritte oscene (poverino!) la trovo data con grande rilievo dalla stampa italiana, che dichiara di ricavarla dalla stampa tedesca, ma sui giornali tedeschi non risulta
non voglio dire che sia falsa, voglio solo dire che è una boiata e i giornali tedeschi non si occupano di boiate, come quelli italiani fanno molto volentieri.
[ndr. successiva: se ne è parlato su un articoletto di cronaca locale della Süddeutsche Zeitung, il quotidiano bavarese, che se la sbriga dicendo che non è neanche la prima volta che succede; quanto all’orribile scritta, pare che fosse la traduzione in tedesco – al plurale – del famoso Fuck you!]
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la Colonna Mediterranea è un monumento maltese che si trova lungo la strada dall’aeroporto alla capitale del piccolo stato che Ratzinger sta per visitare.
per via della sua forma allusiva, si sta cercando come mascherarla, onde i sacri occhi di Ratzinger non ne restino turbati oppure non debbano pensare ad una oscena allusione ai preti che lui ha lasciato ai loro posti.
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solo il 30% dei cattolici tedeschi ha fiducia in Ratzinger secondo il più recente sondaggio.
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un vescovo tedesco, Overbeck, ha provato a dire in Germania quel che ha detto in Italia il cardinal Bertone, e cioè che la colpa della pedofilia è dell’omosessualità – prima avevamo sentito parlare di complotto sionista, da parte di qualche esponente ecclesiastico; ci rimane solo che qualcuno dica che sono stati gli zingari.
tutte le forze politiche tedesche sono insorte contro il vescovo come un sol uomo (ma sarà il caso di usare proprio questa espressione?) .
si è sentita questa dichiarazione:
“quando due esseri umani si amano e si prendono la responsabilità l’uno dell’altro, questo corrisponde sicuramente anche al messaggio di Gesù Cristo”.
questo l’ha detto la segretaria della CSU, la Democrazia Cristiana bavarese: fate che in Italia lo dicesse Casini… – ma no, che dico? – la Binetti o Rutelli.
che dico ancora? fate conto che lo dicesse qualcuno di quei marpioni che a turno fanno il segretario del Partito Democratico!
(lascio l’articolo in bozza: a stasera)
(prosegue qui: 136-il-nuovo-lutero )
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commenti:
afo 14 aprile 2010 alle 15:19
non capisco sta confusione…
non basterebbe che i colpevoli venissero giudicati come un qualunque altro cittadino del paese in cui si trovano?
continuamente si chiedono “di chi è la colpa” “di chi è la colpa”…
semplice… dell’uomo che ha sbagliato…
mah…
bortocal 14 aprile 2010 alle 16:08
già, ma è proprio questo che la chiesa non può accettare: che due sacerdoti vengano trattati come normali cittadini; va be’, c’è stata la rivoluzione francese che ha portato nel mondo questo principio, ma prima, per 1789 anni, mica era stato così.
e poi la chiesa mica ha mai accettato la rivoluzione francese e i principii della democrazia: li ha combattuti con tutte le sue forze ogni volta che ha potuto…
afo 14 aprile 2010 alle 16:22
si… ma lo stato non dovrebbe interessarsi a quello che pensa la chiesa…
se facesse bene il suo lavoro non saremo qui a parlare invano…
ma non lo fa…
perchè anche lo stato laico è una brutta bestia e tra bestie c’è solidarietà 😀
bortocal 14 aprile 2010 alle 16:27
hai perfettamente ragione: ma come può lo stato non interessarsi a quello che pensa la Chiesa, se la Chiesa a sua volta è strutturata come uno stato parallelo?
qualcuno si meraviglia che esista la mafia come stato parallelo, quando l’esempio viene dall’alto e il primo stato parallelo è la chiesa.
il primo pregiudizio da sfatare, infatti, è che la chiesa sia una manifestazione del fenomeno religioso; no, la chiesa è prima di tutto una organizzazione politica ed uno stato nello stato, con il suo capo di stato, i suoi ministeri, la sua burocrazia, il suo apparato.
l’unica stranezza della Chiesa è di essere uno stato senza cittadini.
la solidarietà fra stato e chiesa è dunque prima di tutto una solidarietà di apparati statali.
afo 14 aprile 2010 alle 16:31
potremmo rendere la Chiesa un affare di Stato (sottrarla al controllo del Vaticano)…
ma non penso che questo cambi tanto la situazione…
o forse si?
bortocal 14 aprile 2010 alle 16:35
quella che proponi è semplicemente la soluzione adottata dalla Cina con i cattolici locali.
lasciare loro i loro culti, ma staccarli dall’obbedienza al papa di Roma.
qualcosa di simile fece anche a suo tempo Enrico VIII, proclamandosi capo religioso della chiesa anglicana.
certo, in Italia, una simile soluzione risulta molto più difficile… 😉
forse sarebbe sufficiente introdurre il principio democratico nella chiesa per conciliarla con la democrazia.
è quel che aveva tentato papa Giovanni XXIII con il concilio, che poi papa Wojtyla ha cancellato.
afo 14 aprile 2010 alle 16:42
a me non piacerebbe se il mio vicino di caso entrasse in casa mia per controllare se ho ordinato le mie cose nel modo giusto 🙂
penso che nemmeno alla chiesa piacerebbe :D.
Non vedo come imporre alla chiesa dei cambiamenti senza violare il principio democratico della libera scelta…
bortocal 14 aprile 2010 alle 17:06
come avrai capito, non sono un fanatico della democrazia, che mi pare tutt’altro che il sinonimo della libera scelta.
però gli esseri umani sono fatti in un modo tale che è conveniente lasciargli credere quello che vogliono fino a che le loro convinzioni non li spingono a qualcosa che la comunità giudica pericoloso.
per i cinesi il fatto che una parte della popolazione prenda ordini da una potenza straniera, anzi addirittura da uno stato straniero a cui giurano fedeltà in quanto rappresentante della divinità, è pericolosissimo, e io non saprei dargli torto.
insomma ci sono teorie della libertà che sono semplici forme di difesa della situazione presente, fatta passare per democrazia.
a mio parere che una religione si sia costituita come stato è una mostruosità giuridica, religiosa e politica, e dovrebbe essere proibita.
in attesa che lo stato del Vaticano sia abrogato e che al papa sia riconosciuta la semplice proprietà del Vaticano come qualunque altro cittadino del mondo, il primo passo da compiere è l’abolizione dei Concordati fra gli stati e la chiesa cattolica.
l’idea stessa di concordato attribuisce alla chiesa una valenza politico istituzionale che la pone in condizione di superiorità rispetto alle altre religioni, fra le quali metto anche l’ateismo.
la chiesa sia in tutto e per tutto una libera associazione di cittadini senza privilegi particolari, e sarà anche libera di fare politica ad ampio raggio senza queste uggiose polemiche sulle sue invasioni di campo, che nascono tutte dal non capire che la Chiesa non è una religione come le altre, ma uno stato teocratico convinto di avere stabilito coi Concordati delle forme di protettorato su altri stati.
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