wordpress domenica 11 aprile 2010 – 8:36
ma come?
70 anni fa Stalin fa massacrare 22.000 polacchi, fra cui 8.000 ufficiali, cioè tutta la classe dirigente del paese, che era obbligata a fare il servizio militare in qualità di ufficiale.
poi per decenni l’URSS ha negato la responsabilità della strage e cercato di attribuirla ai nazisti, con l’accordo dei quali del resto era stata organizzata nel biennio delle breve alleanza Stalin – Hitler – Mussolini all’inizio della seconda guerra mondiale.
poi finalmente la nuova Russia riconosce le proprie responsabilità, si organizza una cerimonia di importanza storica per il pentimento e la riconciliazione, e nell’arrivare in Russia cade l’aereo con tutti i vertici politici e militari della Polonia di oggi, dal presidente della repubblica a buona parte del governo?
ripetendo in piccolo, appunto, la strage di Katyin?
ma come è possibile? chi è il pazzo autore di questa storia? chi scrive la storia del mondo?
e come è possibile che il premier russo nomini subito una commissione di inchiesta sull’accaduto, affidandola a Putin, tra parentesi il grande amico di Berlusconi?
* * *
odio tutte le teorie complottiste, ma non sono così idiota da non vedere che dietro alcuni grandi delitti della storia ci sono stati precisi complotti politici.
però qui siamo di fronte a due opzioni.
o è vero quanto diffuso in queste ore a prima spiegazione dell’incidente e cioè che il volo era diretto – incredibilmente! – ad un aeroporto senza sistemi per l’atterraggio automatico in caso di nebbia, e il pilota ha rifiutato di atterrare in un altro aeroporto e preferito ostinarsi nel tentativo impossibile di atterrare, riuscendo (finalmente!) a morire con tutti i suoi passeggeri al quarto tentativo – senza che nessuno si opponesse né dalla torre di controllo né a bordo – e allora c’è solo da chiedersi in quali mani fosse stata messa la sicurezza della Polonia e da chi.
oppure…
insomma o quanto accaduto è un mero ed occasionale incidente, capace da solo di confermare l’assoluta follia della storia umana.
oppure…
* * *
il secondo scenario è talmente inquietante che fa venire i brividi.
il secondo scenario dice che se dietro questo incidente c’è la mano russa, allora la Russia nuovamente, dopo Stalin, è nelle mani di un pazzo, o meglio la pazzia delirante e crudele del potere è un tratto ineliminabile e incomprensibile altrove della storia russa e della sua anima nazionale da Pietro il Grande ad oggi.
il secondo scenario ci dice che Putin, capace di liquidare i giornalisti scomodi facendoli ammazzare, capace di organizzare la strage di 700 ostaggi dei ceceni a Mosca facendone ricadere la colpa su di loro, capace di far uccidere a Londra gli oppositori dai servizi segreti con gas radioattivi dannosi per tutta la popolazione della capitale inglese, è stato capace anche di questa beffa folle e sanguinaria ad un paese col quale ha solo finto di volersi riconciliare.
francamente è uno scenario così orribile che non ho nessuna voglia di crederci e oggi per fortuna non abbiamo (ancora?) nessun elemento certo per crederci.
salvo un primo indizio: che a capo della commissione di inchiesta che dirà al mondo come sono andate le cose ci sarà proprio lui, Putin.
sembra la commissione di inchiesta voluta da Hitler per l’incendio del Reichstag che aveva organizzato lui per dare la colpa ai comunisti, o la commissione Warren voluta da Johnson per scoprire obbligatoriamente che l’omicidio di Kennedy non lo aveva organizzato nessuno e che Oswald aveva sparato da solo i quattro colpi impossibili da un fucile solo – dichiarando che erano tre.
certo, nessun tiranno aveva avuto sinora la faccia tosta incredibile di farsi personalmente nominare capo di una commissione di inchiesta su di un fatto di sangue che cambia la storia in cui è coinvolto il proprio paese.
e qui, purtroppo, l’indizio parla due volte: ci dice non soltanto che dietro questo episodio può esserci qualcosa di molto grave da nascondere, ma che chi ha organizzato questa commissione di inchiesta non ha la mente a posto, altrimenti non avrebbe chiamato Putin a presiederla, se non come atto di estrema ulteriore provocazione.
* * *
a proposito, quanti sanno della dottrina militare russa sull’uso delle armi nucleari che Putin ha rinnovato di recente e che è entrata in vigore proprio con l’inizio del 2010?
quanti sanno che la Russia di Putin si riserva il diritto di usare le armi nucleari per prima a proprio insindacabile giudizio, se attaccata in via convenzionale?
dopo le esercitazioni militari West 1999, infatti, che simularono la risposta ad un attacco NATO, i russi si convinsero che “le loro forze armate nazionali non erano in grado di respingere una simile aggressione, e fu per questo che la Russia contemplò per la prima volta il ricorso preventivo alle armi nucleari”.
oggi il ricorso all’arma nucleare è previsto per “respingere una aggressione militare quando tutti gli altri metodi di risoluzione delle controversie sono stati usati e sono risultati inefficaci”.
del resto la Russia ha subito molteplici attacchi indiretti dall’Occidente negli ultimi anni, da ultimo la guerra di Serbia, condotta contro un suo alleato, “l’incredibile rinoscimento dell’indipendenza del Kosovo (contro ogni precedente impegno) e le ambiguità iniziali verso l’attacco della Georgia all’Ossezia del sud, un anno fa”; aggiungiamo al quadro la lotta in corso senza esclusione di colpi per la prevalenza in Ucraina della fazione filorussa oppure di quella filoeuropea.
La Russia oggi individua tre possibili fonti di attacco: alcune repubbliche ex sovietiche dell’Asia Centrale (per esempio il Kirghizistan, dove c’è stato pochi giorni fa un sanguinoso colpo di stato), il Giappone (per la disputa sulle isole Kurili) e le repubbliche baltiche, che fanno parte della Nato.
e anche se noi italiani bellamente ignoriamo di solito quanto avviene al di fuori del nostro meschino e berlusconiano recinto, le tensioni in quell’area sono molto forti, per via delle minoranze russe.
– la fonte di queste informazioni è un blog molto interessante su questa piattaforma: subecumene.wordpress.com
* * *
è da questo blog che prendo la traduzione di questo passo di un recente articolo della Pravda:
“Il principale nemico della Russia è ancora la Cina, sua amica di un tempo, che si prende territori russi, colonizza terra russa e stampa mappe in cui l’estremo oriente russo è indicato come parte della Cina.
Se questa non è una minaccia alla sicurezza nazionale, allora può esistere del tutto tale sicurezza?
Ma la Cina non si preoccupa dell’arsenale nucleare russo.
A loro non importa se un paio di milioni di loro connazionali vengono uccisi per l’obiettivo più importante.
Da quelle parti la gente ha una diversa mentalità rispetto agli occidentali; sono indifferenti ai valori della vita e della morte consacrati dall’Occidente e considerano il dolore in un modo diverso.
Gli europei si occupano di eutanasia e inventano esecuzioni senza dolore, mentre i giapponesi hanno il hara-kiri nella loro cultura nazionale e i cinesi sono gli inventori dei più raffinati sistemi di tortura del pianeta”.
l’autore del blog si chiede, interpretando il pensiero strategico dei russi, alla fine:
E’ possibile tenere a bada nemici come questi con le piccole bombe atomiche di nuova generazione, a basso tasso contaminante e concepite solo per un primo colpo letale?
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insomma, verso la Russia l’Occidente conduce da tempo una politica schizofrenica: la attacca e logora, proseguendo la guerra al comunismo dei tempi della cortina di ferro anche ora che la Russia si presenta invece come un baluardo del libero mercato, libero fino al punto da essere dominato dalle mafie locali.
dall’altro lato è costretto a temerla, per motivi non tanto militari quanto economici, legati alle fonti energetiche, e di fronte alla Russia di Putin l’Occidente da tempo ha messo la testa sotto la sabbia.
la Russia di Putin ha il gas da cui dipende la nostra sopravvivenza, oltre all’arsenale atomico in grado di sterminarci.
cerchiamo di tenercela buona chiudendo gli occhi sui suoi delitti.
ma se la Russia fosse governata da un pazzo, il nostro comportamento sarebbe solo quello di un ostaggio che spera di cavarsela cercando di non irritare un sequestratore armato.
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