wordpress lunedì 15 marzo 2010 – 16:11
il 16 febbraio, non so se viene siete accorti, ma io un post sull’argomento l’ho già scritto, i nove giudici della Corte Costituzionale hanno confiscato circa un miliardo di euro al capo del Partito delle Libertà: la metà del suo patrimonio, dopo che il capo aveva ceduto il suo impero di telecomunicazioni, col quale controlla l’opinione pubblica del paese, alla moglie, ai figli, ad altri parenti, nell’imminenza della sentenza.
ma la Corte Costituzionale ha stabilito che i guadagni fatti dal leader erano illegali ed ottenuti attraverso il controllo arbitrario dell’informazione e ha sottolineato che una legge vieta di fare politica a chi è proprietario di più del 5% di una grande azienda; anche la concessione a trasmettere per televisione a un leader politico è stata giudicata illegale.
le televisioni subito dopo la sentenza hanno trasmesso un videomessaggio del leader al popolo che invitava tutti a stare tranquilli, dal suo esilio in un paese straniero, in questo momento la Germania, dove si è dovuto rifugiare per sfuggire ad una condanna a due anni di carcere per corruzione.
ma venerdì scorso il leader ha rivolto un appello ai suoi seguaci, le Camicie Rosse, a partecipare a milioni ad una marcia sulla capitale.
e da venerdì decine di migliaia di seguaci dell’ex-capo del governo l’hanno invasa, anche attirati dal fatto che ai partecipanti viene regalato un bonus di 20 euro.
in questo momento circa 100.000 manifestanti, un decimo del previsto, stanno dando l’assedio alla caserma dell’11. reggimento di fanteria dove si è rifugiato il primo ministro in carica, assieme a molti ministri del governo legittimo.
li fronteggiano 50.000 poliziotti, le armi sono già state dislocate dall’esercito nei punti strategici della città per lo scontro finale.
i manifestanti chiedono le elezioni, sicuri che riporteranno il leader del Partito delle Libertà al potere.
difficilmente le avranno: il primo ministro ha già dichiarato che le elezioni si svolgeranno soltanto n una situazione di tranquillità.
e secondo le regole di legge: le regole elettorali non si cambiano in corsa, ha detto.
* * *
dove è l’errore? (scegliete: solo due risposte sono giuste)
1. questo è soltanto un capitolo inedito di 1984.
2. i fatti non sono attuali, ma si svolgono nel 2014.
3. il Partito non si chiama Partito delle Libertà, e neppure Popolo delle Libertà, ma Partito del Popolo.
4. siamo semplicemente in Thailandia
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