wordpress mercoledì 3 marzo 2010 – 19:32
n Italia ci è toccato sorbirci fino a qualche giorno fa le panzanate di quel presunto studioso inglese sulla stupidità degli italiani meridionali, fatte passare per qualcosa di scientifico, ma che dimostravano da sole, con la loro totale mancanza di metodo e di rigore, quanto fosse cretino lui.
in Germania a proposito di intelligenza, girano ben altre discussioni e ricerche, e lo Spiegel, il periodico progressista, non s’è lasciata scappare quest’altra che sto per dire.
il mio post è sostanzialmente una parafrasi, e a tratti una semplice traduzione, con qualche commento, dell’articolo dello Spiegel.
la ricerca, poi, è dello psicologo Satoshi Kanazawa, della London School of Economics and Political Science, si intitola “National Longitudinal Study of Adolescent Health”, ed espone i risultati ricavati dall’esame di 14.000 questionari raccolti tra giovani americani negli anni dal 2001 al 2002.
per arrivare a questa conclusione, pubblicata sulla rivista “Social Psychology Quarterly”:
I conservatori hanno un Quoziente di Intelligenza più limitato
* * *
la tesi sembra un tantino meno razzista di quella citata sopra e in fondo potrebbe apparire persino un pochino stupida a sua volta, ma soltanto per la straordinaria ovvietà.
“Quanto più gli esseri umani sono intelligenti, tanto più sono pronti ad accettare il nuovo”.
come si potrebbe negarlo? chi è più intelligente dovrebbe sentirsi più sicuro di sé; quindi è ovvio che il nuovo gli faccia meno paura di quel che fa alle persone di intelligenza limitata, abituate ad agire entro schemi di comportamento rigidi e convenzionali: per costoro mi sembra ovvio che qualche cambiamento degli scenari abituali provochi ansia e rafforzamento del senso di inadeguatezza.
ben motivato, del resto.
* * *
quel che è duro da accettare è il passaggio successivo:
“Gli esseri umani di orientamento religioso hanno un quoziente di intelligenza più limitato”
mentalità conservatrice e abitudine a regolarsi secondo regole semplici e tradizionali non sottoposte a riesame critico sono comportamenti diffusi fra chi non ha intelligenza o creatività spiccate: allora anche la fede religiosa si collega ad una intelligenza limitata?
credo che sia molto importante definire a quale concetto di fede o di religione ci si riferisce, prima di rispondere.
se si parla di una fede tradizionale, evidentemente essa appare come una variante di quello spirito conservativo che molti cretini usano come corazza entro cui proteggere la propria mente limitata.
non sarebbe giusto dire così, se invece pensassimo alla sensibilità religiosa come domanda aperta e bisogno di ricerca, perché in questo caso evidentemente lo spirito religioso sarebbe al contrario proprio una manifestazione di intelligenza.
purtroppo però bisogna ammettere che è il primo tipo di fede, e non il secondo, che domina largamente chi aderisce a comunità di fede organizzate; il secondo tipo di spirito religioso caratterizza semmai individui perlopiù isolati.
* * *
secondo le ricerche di Kanazawa “le persone intelligenti tendono ad aderire ai valori sociali e alle convinzioni politiche e religiose che sono nuove nell’evoluzione umana; invece l’apprezzamento di valori tradizionali è cosa da conservatori, che sono meno intelligenti”.
I 14.000 intervistati ed esaminati dovevano rispondere ad un questionario dove definirsi: sostanzialmente non religioso, leggermente religioso, misuratamente religioso e molto religioso.
il gruppo dei “non religiosi” ha il quoziente medio di intelligenza più elevato: 103; invece i molto religiosi raggiungono un quoziente medio di 97.
l’autore dell’articolo dello Spiegel definisce la differenza leggera, ma si sbaglia: la scala del QI è infatti logaritmica, come quella dei decibel, e questo significa che rispetto all’intelligenza media 100 i valori raddoppiano ogni tre punti: quindi un non religioso è il doppio più intelligente di un essere umano medio, di cui ha 3 punti di QI in più, mentre un religioso osservante è intelligente la metà, dato che sta a 3 punti di meno.
un essere umano non religioso risulta quindi mediamente quattro volte più intelligente di un essere umano molto religioso.
* * *
i ricercatori purtroppo non si sono fermati qui, ma sono andati a curiosare anche nelle opinioni politiche delle loro 14.000 cavie adolescenti.
e i “very liberal” americani, equivalenti ai giovani di sinistra o radicali europei, hanno raggiunto un QI medio di 106 addirittura; non bastasse, i “molto conservatori” non arrivano che a 95.
la situazione è drammatica: un giovane molto conservatore è intelligente la metà di un giovane molto religioso, che a sua volta è intelligente la metà dei valori medi della popolazione europea o americana, dove l’intelligenza è la metà di un giovane sostanzialmente non religioso, che a sua volta ancora è intelligente la metà di un liberal, cioè di un giovane innovativo e di sinistra.
questa correlazione tra orientamento politico progressista ed intelligenza, del resto, è nota da tempo ed è sempre stata confermata da ogni ricerca condotta negli ultimi 100 anni in 137 paesi diversi.
mi piange il cuore a dirlo perché, se le cose stanno così, si capisce benissimo perché la destra avrà sempre la maggioranza.
se volete dirla in modo intelligente: “perché l’intelligenza è più rara della stupidità”.
ma se volete dirlo in modo un po’ stupido: “perché la madre dei fessi è sempre incinta”.
* * *
Kanazawa ha anche tentato di dare qualche spiegazione:
“L’intelligenza ha portato vantaggi ai nostri antenati, quando si è trattato di risolvere nuovi problemi emergenti per dominare i quali non esisteva ancora alcuna strategia conosciuta”.
per questo le persone più intelligenti riconoscevano e comprendevano meglio situazioni di questo tipo; questo valeva anche quando si trattava di ripensare valori e stili di vita; un QI più alto rende possibile intraprendere nuove strade che non coincidono con i valori e le convinzioni che si erano già formate nel corso dell’evoluzione.
inoltre i conservatori si preoccupano soprattutto della loro famiglia e degli amici, mentre quelli di sinistra hanno un cuore aperto anche per le persone straniere, che non sono loro vicine geneticamente, e questo è una nuova tappa dell’evoluzione.
Kanazawa è un convinto propugnatore della cosiddetta ipotesi Savanna-IQ Interaction, secondo la quale gli esseri umani più intelligenti si rivolgono molto più volentieri a nuovi compiti che si differenziano dalle attività condotte sino ad oggi.
una prova di questa ipotesi sarebbero gli uomini attivi di notte: i nostri antenati non avevano luce artificiale e perciò dormivano durante le ore di oscurità; nell’era industriale, invece, ci sono sempre più esseri umani che lavorano preferibilmente di notte, e questi, come risulta da uno studio del 2009, hanno un quoziente intellettuale decisamente più elevato e si sarebbero avviati su una nuova strada dell’evoluzione.
* * *
la ricerca di Kanazawa ha altri aspetti sorprendenti: ad esempio esiste una correlazione positiva fra monogamia maschile e intelligenza; gli uomini fedeli sono mediamente più intelligenti degli infedeli: lui la spiega dicendo che anche la monogamia maschile è in fondo una strada evolutiva nuova per questo sesso tradizionalmente tendente alla poligamia.
Kurosawa non nasconde alcuni aspetti negativi nella maggiore intelligenza degli innovativi rispetto ai conservatori: guadagnano meno soldi e sono più scontenti della vita.
che siano addirittura più nevrotici?
lascerei aperta la discussione, per questa volta, su perché questo possa succedere.
. . .
commenti:
firdis 3 marzo 2010 alle 20:13
eheheheheh
questo lo leggo dopo cena..
bortocal 3 marzo 2010 alle 21:22
sicura?
beh, speriamo che non ti mandi niente di traverso…
😉
firdis 3 marzo 2010 alle 22:47
oh no, niente di traverso!
anzi..
bortocal 4 marzo 2010 alle 7:45
oh, e io che temevo che la dimostrazione inoppugnabile della necessaria e perenne vittoria della destra nella storia avrebbe potuto farti del male!
🙂
firdis 4 marzo 2010 alle 10:31
e invece egoisticamente ero solo contenta della loro provata idiozia.
e per sicurezza a quell’ora mi sono sorbita due test d’intelligenza.
non sia mai scoprissi di essere cretina pure io.
🙂
hai visto in olanda? ti riporto un trafiletto:
”Il partito di estrema destra del deputato olandese Geert Wilders, Pvv, e’ arrivato primo alle elezioni municipali di Almere (187 mila abitanti) e secondo all’Aja dietro al Partito laburista”
sai come si chiama il partito di estrema destra?
“Partito per la Liberta’”
– appropriarsi della parola liberta’ è una specie di strategia a quanto pare.
strategia bellica.
vado. buona giornata.
bortocal 4 marzo 2010 alle 21:00
e allora che cosa dobbiamo augurarci?
buona non libera giornata?
io pure rinuncerei alla libertà pur di non avere imbecilli fra i piedi…
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