wordpress venerdì 20 novembre 2009 – 17:05
dato che non ho sentito una sola flebile parola di disapprovazione da parte dei vertici della Santa Chiesa Cattolica nei confronti del Bianco Natale razzista di Coccaglio (paesino che conosco benissimo, la mia ex-moglie è nata a 10 km da lì), personalmente indìco lo sciopero del Natale.
non intendo fare nessun Natale né bianco né nero.
per ora verifico che la Chiesa è interessata soltanto ai feti e ai cervelli decomposti dentro corpi tenuti in vita artificialmente con le macchine.
ci vadano i feti e gli encefalogrammi piatti a festeggiare il natale, io no.
* * *
uno spacciatore, un transessuale, qualche immigrato marginale, povere prostitute: quello picchiato a sangue fino a spezzargli la schiena dalle guardie che lo avevano in custodia e poi lasciato morire di fame senza cure in un letto d’ospedale, quella/quello aggredita/o e poi probabilmente ammazzata/o con una messa in scena perché entrata/o in contatto col giro dei potenti (nonché impotenti), gli immigrati? più d’uno massacrato dal datore di lavoro, uno – me lo ricordo – perfino bruciato vivo, le prostitute sgozzate lungo le strade, corpi nudi, sacchi di nulla che erano già in vita e che hanno semplicemente smesso di muoversi, o meglio smesso di sbattersi.
sbattersi è il verbo di chi è marginale, sta in mezzo a noi, ma é invisibile, non rientra nelle statistiche del benessere e della felicità, è solo un’ombra opaca da rimuovere in occasione del bianco natale dei razzisti.
zingari e zingare, poi, vissuti per secoli come un folclore variopinto di ladruncolaggio sostanzialmente innocuo, ma diventati pericolosissimi e mostruosi quando gli esseri umani normali sono stati sostituiti da una genia malvagia e gretta di consumisti tanto pretenziosi quanto attenti al soldo e privi di cultura.
persone che hanno tutte qualcosa di malato, di urtante, di sporco, di incompleto.
ma chi è più sporco? l’immigrato nascosto con i compagni in una stanzetta putrida affittata a prezzi da speculazione o il razzista ingruppato che gli dà la caccia per festeggiare la venuta al mondo del messia della pietà universale?
* * *
voci da un blog, le avete lette o ascoltate?
Cucchi?
“non mi pare possa essere indicato come martire dell’umanità, era uno spacciatore che potenzialmente doveva fare le condoglianze pure lui alle madri di qualche suo cliente”.
questo che parla è il fondatore del Circolo del Partito Democratico del suo paese.
“A fronte del rifiuto di rientrare in una cella, cosa effettivamente possono fare gli operatori carcerari, qual’ora [ops, l’apostrofo] una dialettica persuasione non bastasse per un detenuto in preda di sconclusionate emozioni, provocate magari da un rifiuto del personale destino di “tossicco”, più che di una cella come provvisorio destino?”
spaccargli la schiena letteralmente, ovvio, o sconclusionata riflessione che nasce soltanto dall’ansia di emergere con le braccia levate del sacerdozio universale.
“letto e approvato”.
passa un altro di là, distolto per un attimo dai pretenziosi grafemi.
* * *
brutti, sporchi e cattivi.
indifendibili.
ai margini della legge, rifiuti della società.
non serve a nulla provare ad aiutarli.
non hanno amici né possono averne.
sto parlando di quelli che commentano, naturalmente: prigionieri di se stessi.
gli altri, quelli di cui parlano con tanta sufficienza, stanno rinchiusi dentro qualche prigionia che per loro si chiama semplicemente vita: si prostituiscono, si vendono, vendono morte, sono morti o morte già prima di morire.
la morte disegna soltanto un destino che era già dichiarato.
i benpensanti di ogni colore, fede o mancanza di fede, filosofia o mancanza di filosofia, concordano.
è inevitabile massacrarli, richiuderli.
le vere vittime sono coloro che devono sporcarsi le mani a nome nostro (a nome loro!) per soffocare lo zingarume, i profughi, le masse incolte che premono, ai margini infetti di questo mondo.
* * *
per fortuna il mio cuore è dalla loro parte e voglio essere emarginato da questa genia esattamente come un ladruncolo zingaro, un gigolò di strada, una qualunque colorata puttana, un tossico senza più senso che si buca sui ripidi pendii di un antico castello.
la mia non può essere una scelta condivisa, mi scuoterebbe scoprire che lo fosse, e a chi crede di essermi vicina grido volentieri: attenta, ti stai sbagliando!
oh, carattere mio di merda, come ti ringrazio di non voler avere niente a che fare con quella ipocrisia meschina, che commenta le tragedie umane solo per dirsi di estranea al putridume di vite infette: tanto più odiosa quanto più ammantata di parole.
. . .
è la mia solo pietà?
no, è anche ammirazione: c’è più verità e vita in una di quelle vite perse che in tutte le ripugnanti parole di chi ha perduto ogni senso di umanità.
mescolati a questi fiati impuri c’è una verità vitale che voi avete perduto per sempre miei cari, e io forse anche, ma almeno resto aggrappato ad un sentimento che si chiama sdegno e che mi distacca per sempre da voi.
* * *
no, non parlatemi di Bianco Natale, schifosi.
dedico questo post a Brenda, al suo corpo sbagliato, al suo alcoolismo, alla sua morte, non a voi.
[…] https://corpus0blog.wordpress.com/2019/10/27/le-vite-perdute-e-lo-sciopero-del-bianco-natale-wp-182-… […]
"Mi piace""Mi piace"