2009-08-23 – 18:02:45
il post, pubblicato in questa data, risulta però scritto, in questa sua terza parte, in una data non ben precisabile dopo il 14 agosto; continuo a mantenere oramai la corrispondenza della pubblicazione con la data a cui si riferiscono i fatti raccontati, e per questo la anticipo.
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[Puri Satapada Balugaon Barkul Bhubaneswar Damoh 11-15 agosto 2009]
la mattina al risveglio sarebbe previsto (da me) un giro in barca sino al tempio della dea Kalì che sorge in un’isola in mezzo alla laguna, ma la vista di un cielo piuttosto grigio, con la prospettiva di ritrovarmi oggi in mezzo al temporale evitato ieri, mi induce ad un opportunissimo attacco di taccagneria, e rinuncio all’uscita, sulla carta affascinante, trovandola troppo cara.
è un peccato perché il violento temporale arriverà solo al pomeriggio, lavandomi dalla testa ai piedi a Bhubaneswar, in cui sono arrivato a mezzogiorno, prima che riesca a trovare un internet café, e riducendo in condizioni molto precarie l’ombrellino pieghevole verde comperato a Delhi.
la mia scelta sciocca e risparmiosa mi porta a trascorrere a Bhubaneswar una giornata del tutto senza senso e scopo (ho il treno alle 10 di sera), in cui le uniche emozioni vengono, durante una estenuante attesa alla stazione, da una cagna a cui manca un pezzo di zampa, segnata nel pelo dalle cicatrici di diversi morsi e dalla sua lotta eroica contro una banda mafiosa di tre cani sani aizzatale contro da un’altra cagna, o l’uccellino sperduto di una specie esotica che vola a rifugiarsi tra le poppe prosperose di una donna indiana che è in attesa del treno come me.
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se non fosse che, per riempirmi il tempo, mi compero un giornale, il Times of India: lo conosco già ed ogni volta rimango meravigliato della serietà degli argomenti di queste pagine in inglese, essenziali: ho sempre da imparare qualcosa leggendolo.
questa volta l’articolo che mi colpisce riguarda l’incremento dei prezzi del cibo: è stato Jagu a dirmi di come il prezzo del riso sia praticamente triplicato negli ultimi due anni, passando da 6 rupie (9 cent. di euro) a 16 rupie; ora il giornale mi spiega anche che il suo prezzo è cresciuto del 40% negli ultimi due mesi.
sono cose di cui leggiamo casualmente sulla nostra stampa: non sembra che sia tanto importante che, come in Eritrea, anche in India, si stia preparando la morte per fame dei miserabili di cui nessuno vuole sapere niente, dei ragazzi e delle ragazze, dei bambini dagli occhi ridenti, pieni di una allegria sconosciuta, per i quali anche la foto di un vecchio turista bacucco è una festa, quelli che lavorano invece di andare a scuola, mentre i genitori passano giornata piegati in due nelle risaie fino allo sfinimento o ci procurano per un niente il riso o pesce che pagheremo carissimo al ristorante dopo mille passaggi.
condannati, condannati tutti.
e prima di tutto condannati al silenzio.
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