13 giugno 2009 ore 07:08
pubblicato su wordpress col sottotitolo: l’opposizione finta che vota per Berlusconi.
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nel segreto dell’urna, lontani dall’occhio distratto di Dio e soprattutto da quello dei loro elettori, ben 24 deputati dell’opposizione hanno votato a favore della legge berlusconiana che praticamente toglie di mezzo dalle indagini le intercettazioni telefoniche e che il Presidente della Repubblica si è riservato di esaminare bene nella sua dubbia costituzionalità, prima di promulgarla.
vorrei essere sicuro che questi 24 siano dei traditori dei loro elettori: preferisco infatti pensare che più del 10% dei deputati eletti per contrastare la politica del malaffare di Berlusconi siano degli ipocriti che fingono soltanto di opporsi, ma in realtà muoiono dalla voglia di partecipare, anzi partecipano del tutto.
piuttosto che pensare quel che invece devo, e cioè che parte dell’elettorato stesso che vota contro Berlusconi, vota per qualche distinguo minore, ma condivide l’impianto di fondo della società che Berlusconi propone.
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in ognuno dei due casi, l’episodio mi conferma che ho fatto bene a non votare alle ultime elezioni politiche in un gioco elettorale truccato e in elezioni farsa peggio che in Etiopia.
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se poi consideriamo quanto affermato ieri dall’Organizzazione internazionale del lavoro nella sua audizione dell’Italia, a proposito delle violazioni italiane della Convenzione 143 del 1981 sulla parità di diritti dei lavoratori migranti, capiamo anche il perché di questo voto non tanto segreto e di questa situazione che vede finti oppositori carpire il consenso dell’elettorato non poi tanto inconsapevole come sembra.
per decenni nella prima Repubblica l’economia italiana è sopravvissuta grazie al sistema dell’indebitamento progressivo e delle successive svalutazioni della lira: era una economia politica del debito e dell’insolvenza soft mediata dall’inflazione, che assicurava comunque ai nostri creditori il vantaggio di un mercato di penetrazione che disponeva di mezzi superiori alle sue reali capacità.
l’adozione dell’euro ha impedito la prosecuzione di questa politica economica, e posto le premesse di un nuovo sistema socio-economico, dove il posto delle svalutazioni progressive è stato preso dal lavoro in nero o comunque sottopagato dei migranti – e dei precari italiani, naturalmente.
questa è la nuova economia politica dello sfruttamento dell’immigrato, che assicura valore competitivo ad un paese che non costruisce il suo successo economico su tecnologie avanzate, ma su imbrogli di diverso tipo.
questo è il motivo strutturale, avrebbe detto un marxista, per cui razzismo, violazione dei diritti umani, economia della truffa, sono l’ossatura di questo paese e non possono e non vogliono essere contrastati neppure dalle forze politiche antiberlusconiane.
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per ben due volte Prodi ha proposto all’Italia di provare a rimettersi nella retta via di una economia di mercato sana e corretta e per due volte è stato cacciato dai suoi.
non vi sono quindi illusioni possibili: nessuna opposizione politica vera sarà mai maggioritaria in Italia contro questo sistema.
l’eventuale liberazione dell’Italia dal suo marciume potrebbe semmai venire soltanto dal resto del mondo e da un secondo intervento degli alleati nel nome dei valori della democrazia, abbastanza sconosciuti nello stivale.
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ma il modello berlusconiano non potrebbe, lasciandogli tempo, diventare invece giusto il modello europeo?
il senso delle ultime elezioni europee e della vittoria delle destre razziste non potrebbe essere questo, semmai?
non c’è dubbio che ci sono dei segnali precisi in questo senso: è stato respinto in Italia il tentativo del berlusconismo di diventare immediatamente regime, e questo non può essere sottovalutato, ma è stato aperto qualche spiraglio in più alla aggregazione della intera Europa attorno a qualche variante dello stesso sistema.
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il voto dei razzisti e dei truffatori, il voto di chi vuole uno stato fondato su razzismo e spirito truffaldino è sempre stato segreto, ma Berlusconi ha sdoganato non solo i fascisti, ma anche i mafiosi.
e l’Italia ha urgente bisogno di essere in qualche modo commissariata dall’Unione Europea, altrimenti sarà la mela marcia che farà marcire tutta l’Europa.
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commenti:
firdis 13 giugno 2009 alle 11:13
lo sai come la penso e continuo, certa che sconfiggere Berlusconi come figura di riferimento e’ qualcosa di molto complicato.
sospetto pero’ da qualche tempo che in questo sottile equilibrismo di chi sa bene cio’ che stai sostenendo anche te e cioe’ che chi sostiene questo schieramento di destra sostiene tutto il suo impianto. lo sappiamo noi lo sa ad esempio anche Fini. e entrambi sappiamo che una politica totalmente contrapposta non fa che radicare il voto a berlusconi e alla lega.
questa e’ una mia considerazione. e guardati bene dall’affermare che la sinistra sta cercando una politica che dia un colpo alla botte e uno al cerchio perche’ non e’ cosi’.
la critica che gli rivolgo io e’ che per il bene dei propri elettori si deve protendere verso il bene comune. il bene comune dovrebbe essere quello di unirsi tutti contro questa destra.
ma come in certe unioni giunte al termine, la via dell’isteria e’ un punto magnetico di forte e inevitabile attrazione.
e comunque questo e’ proprio un bel pezzo.
bortocal 13 giugno 2009 alle 13:32
ah, una aggiunta importante.
non bisogna assolutamente sottovalutare il malessere del Sud: dal mio punto di osservazione di emigrato in germania sto notando con stupore i primi accenni di una ripresa dii vera e propria emigrazione italiana da anni Cinquanta verso la Germania, cioè di lavoratori poco qualificati che emigrano per disperazione di trovare un lavoro in Italia.
questo contraddice tutte le analisi sul problema emigrazione, ma indica che oramai il meridione italiano in alcune zone sta diventando una sorta di paese dequalificato che esporta manodopera bruta: gli italiani vengono a fare gli immigrati sottopagati in nero qui, non riuscendo più a farlo al loro paese.
bortocal 13 giugno 2009 alle 13:28
l’idea che “una politica totalmente contrapposta non fa che radicare il voto a berlusconi e alla lega” ha dietro di sé l’idea non del tutto esplicita che gli elettori di destra sono dei bambini stupidi che non sanno quello che vogliono, e che bisogna togliergli la cioccolata senza che se accorgano.
come ho cercato di dimostrare qui sopra, invece, le basi del potere della destra sono strutturali: la destra rappresenta un nuovo blocco sociale, al quale hanno aderito anche gli operai del nord.
per questo blocco sociale lo sfruttamento degli immigrati e dei precari è una necessità vitale, e senza questa valvola di sfogo del resto il paese reale Italia è destinato ad un drastico impoverimento che non siamo pronti ad accettare.
la destra cadrà quando questa valvola di sfogo verrà a mancare o le verrà tolta, oppure quando il meridione – come da alcuni segni appare – abbandonerà il blocco sociale della destra sentendosi tagliato fuori.
che possa essere il meridione clientelare a far cadere la destra a me non piace per niente, ma questa è l’unica prospettiva di crisi all’orizzonte.
in ogni caso la destra cadrà, e molto presto, quando il sistema economico da lei messo in piedi farà un patatrac, e siccome l’indebitamento statale sta raggiungendo livelli folli, nonostante lo smantellamento dell’istruzione, della sanità, della polizia, della magistratura, in una parola dello stato, resto ottimista.
firdis 15 giugno 2009 alle 17:04
no, ho detto che l’elettorato di destra sostiene tutto l’impianto cioè le basi su cui e’ costruito. quindi ho fatto un notevole passo avanti da quando li chiamavo Idioti…
e comunque speriamo bene come dici tu.
bortocal 15 giugno 2009 alle 19:14
devo precisare meglio i limiti del mio ottimismo: Berlusconi si batterà come un disperato, ma non ha prospettive: in queste ore è a Washington a sentirsi dare il benservito da Obama.
poi sarà capace di qualunque follia, ma se la classe dirigente del paese gli farà capire netto e chiaro che deve farsi da parte, garantendogli in cambio la continuità di mediaset, lui farà di nuovo come nel 94, anche se oggi è molto più forte nazionalmente (ma molto più debole internazionalmente).
questo non significa che l’Italia abbandonerà una politica di destra, significa soltanto che questa politica verrà fatta anche dal centro-sinistra, ma almeno senza tutto lo schifo berlusconiano: insomma il governo di unità nazionale sarà un governo di destra pulito al quale potremo rassegnarci tutti finalmente a cuor leggero – salvo pochissimi, ovviamente.
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paolozardi 17 giugno 2009 alle 19:38
non vedo l’ora di essere connesso ad un pc per più di 5 minuti per recuperare i post perduti
un abbraccio e buona serata
bortocal 17 giugno 2009 alle 19:51
caro pabloz,
grazie di questo giudizio.
sto in crisi creativa forte, anche perché ho proprio sbagliato previsioni sui rapporti Obama-Berlusconi.
in ogni caso domenica parto per l’Eritrea e ci starò tre settimane; poi torno una settimana sola e infine vado 5 settimane in India, sto pensando che sarà un distacco salutare da una esperienza che mi pare si stia ripiegando su se stessa.
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