2009-04-06 – 07:11 wordpress
alla fine il terremoto all’Aquila è arrivato.
eccoci alle prese con crolli, morti e devastazioni, nonché con la consueta impreparazione antisismica italiana, col nostro fatalismo, col nostro rifiuto di una mentalità scientifica, con la natura profondamente superstiziosa del nostro modo di ragionare.
chissà come la metteranno adesso i giudici con Giampaolo Giuliani, il ricercatore presso il laboratorio nazionale di fisica del Gran Sasso, che – secondo la stampa – aveva sostenuto nei giorni scorsi che lo “sciame sismico” di oltre 200 piccole scosse in corso nelle ultime settimane poteva essere il preannuncio di un evento più forte.
e ovviamente era stato denunciato.
in realtà Giuliani aveva raccontato di uno strumento inventato da lui, il “rivelatore Gamma”, dicendo che prevedeva un terremoto con un anticipo di 6-24 ore.
e basta guardare il video su You Tube che metto in fondo a questo post per sentirgli dire assolutamente il contrario del preannuncio di un grande terremoto: anzi, lo aveva addirittura escluso, dicendo che per fine marzo i fenomeni sismici sarebbero molto diminuiti!
chiaramente qualcosa non funziona nelle previsioni di Giuliani e nel rilevatori, dato che il grande terremoto che lui aveva escluso se l’è comunque presa comoda.
secondo me però Giuliani finirà condannato lo stesso: lo strumento non ci ha azzeccato, direbbe Di Pietro.
ma non solo per questo: anche per mantenere fede alla abitudine di perseguitare gli scienziati e chi ragiona con la propria testa, abbiano ragione oppure no (perché è proprio questo il punto: che non puoi condannare chi ragiona con la propria testa solo quando non ci azzecca: o sempre o mai).
* * *
di questa futura condanna e di una sequenza di processi che rovineranno la vita a quel disgraziato Giuliani mi rende assolutamente certo un secondo fatto di cronaca che solo in apparenza non c’entra niente col primo.
in una scuola media di Pavia alcuni studenti su Facebook si sfogano contro una loro insegnante, cose vecchie come il mondo, solo che oggi diventano di dominio pubblico, a seguito della spettacolarizzazione mediatica che sta inquinando la nostra vita come effetto collaterale non bene analizzato della rivoluzione informatica.
“Durante le sue lezioni io non faccio niente”, dice un ragazzo sul sito, e ci ha messo anche qualche foto dell’insegnante.
ecco una buona occasione in un paese civile di fare un accertamento sulle capacità didattiche di quella docente, direi, e di dare uno scappellotto al ragazzo se ha esagerato (ma comunque quella è la sua percezione soggettiva, e già questo qualcosa vorrà pur dire, no?), oppure di dirgli bravo se ha sollevato il velo su un bubbone.
macché: quale è la mentalità nazionale?
quella testimoniata da Repubblica che dà la notizia così:
ha scritto con candore uno degli allievi, ignorando le conseguenze di una simile confessione.
come a dirgli: che giovane cretino, se parli ti metti nei guai, ovvio!
quale è il primo valore da rispettare nella scuola?
ma è ovvio: il conformismo e il potere: nel suo piccolo una docente ha potere rispetto agli studenti e questo “rispetto” paramafioso deve permeare i loro comportamenti, plasmandoli sull’omertà.
naturalmente non solo il ragazzo ma anche gli altri compagni che hanno condiviso le critiche sono stati sospesi dalle lezioni e il preside non ha escluso che la sospensione possa comportare un cinque in condotta e la bocciatura.
nessuna indagine risulta invece aperta sulla docente.
* * *
con Giuliani invece la scuola non è intervenuta per tempo.
erano anni di confusione di sei politico, gli avessero insegnato a farsi gli affari suoi per tempo, ora questa situazione non ci sarebbe.
di dover condannare per procurato allarme un ricercatore che NON ha preveduto un terremoto che poi c’è stato, ma che ha parlato soltanto della possibilità di costruire una rete di rilevatori delle emissioni di radon per prevenire i terremoti!
lo avessero ascoltato, ovviamente, avessero preso delle precauzioni, ci sarebbe oggi forse qualche vittima in meno.
chi risponderà davanti ai giudici del non procurato allarme, invece?
gli uomini del potere che hanno sbeffeggiato Giuliani e lo hanno mandato in Tribunale?
la condanna di Giuliani è indispensabile perché non venga messa sotto accusa la superficialità e l’impreparazione di chi doveva invece ascoltarlo e prendere delle precauzioni.
povero Giuliani, la tua condanna è certa, come quella degli studentelli di Pavia.
. . .
pubblicato su wordpress col sottotitolo il terremoto distrugge le case costruite male, ma non l’abitudine italiana al conformismo.
. . .
commenti:
kenpachi1 6 aprile 2009 alle 14:55
Difficile dire chi ha ragione o no.
Lasciamo stare il terremoto, parliamo di Pavia.
Bisognerebbe ascoltare tutte e due le parti: capita che che gli studenti si annoino a lezione, anche a me succedeva. Tuttavia non dimentico l’arroganza i certe prof, che pretendevano di essere scienza infusa: è anche grazie alla loro idiozia che ho cominciato a sviluppare il libero pensiero, e il blog su Roma ne è una delle positive conseguenze.
bortocal 6 aprile 2009 alle 18:31
e invece è molto interessante riprendere il discorso sul terremoto e il tuo commento mi spinge giusto a farlo.
sul tema è facile orientarsi, direi con una battuta: tu prendi Berlusconi, che ha detto che i terremoti non si possono prevedere, e prova a esaminare se è vero il contrario.
ma sul resto del commento che mi fa pensare che tu sia piuttosto giovane, è chiaro come il sole che ci sono insegnanti incapaci che stimolano quell’aspetto fondamentale del carattere che è lo spirito di critica e di ribellione.
ho insegnato per vent’anni anche io e lo so benissimo, anche se spero di non avere mai fatto parte di questa categoria, e – sinceramente – direi anche di no.
infatti ritengo che la scuola perfetta sia quella dove c’è almeno un insegnante idiota, se no che “magistra vitae” sarebbe la scuola?
su questo son d’accordo con te, ma questo non significa che poi noi dobbiamo agevolare ai cretini il compito di reprimere le intelligenze!
nel tuo caso non ci sono riusciti, ma diamo una mano anche agli studentelli di Pavia, direi.
ciao.
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