bortografia. le geometrie del blog 25 dicembre 2008 – bortologia 69 [III, 11] – 1057

2008-12-25 – 21:01:58

con un certo stupore ho assistito alla nascita di questa prima poesia collettiva dei blogger di blogs.it.

come e` noto, sono piuttosto incuriosito dalla ipotesi che il blog funzioni cme una specie di super-mente, cioè sia la mente di quel formicaio molto attivo che è una piattaforma blog.

questi versi sono la successione naturale dei titoli proposti per la foto n. 14 del blog bortografia.

http://bortografia.blogs.it/2008/12/24/14-5272331

1053

* * *

geometrie.

le luci di dentro,
rosso interiore.

vicini vicini:
memorie?

la moria delle api:
quadrare il cerchio.

violini di cera.

* * *

a proposito di geometrie:

cambiando l’ordine dei fattori, il prodotto non cambia.

in ogni caso, l’esperimento continua.

. . .

commenti:

LuisaRuggio    http://luisaruggio.blogs.it     2008-12-26 @ 12:58:58
toh!

Bortocal 2008-12-26 @ 15:00:21
capisco le tue perplessitá, luisa.
passi per la qualitá del risultato, potrei dire che più che altro è l’idea che conta.
ma quel che è veramente dura da digerire è sta storia di un blog che scrive orgogliosamente nell’intestazione: “parlare per immagini senza parole è immaginare meglio”.
e poi finisce per produrre titoli e, affastellando i titoli, delle similpoesie!

LuisaRuggio    http://luisaruggio.blogs.it      2008-12-26 @ 15:18:58
macché tesoro macché!
non è perplessità la mia.
era gioia!

Bortocal 2008-12-26 @ 20:12:09
anche io sono rimasto come felice di questa specie di coincidenza, anche se poi diciamo che non ha prodotto certo un capolavoro.
però bisogna pensare che questa poesia di gruppo sta muovendo soltanto i primi passi!
grazie, comunque.

. . .

pabloz70 http://grafemi.wordpress.com 2008-12-27 @ 08:43:21
Avevo letto una bella frase che diceva:
“Alcuni sostengono che mettendo un milione di scimmie davanti ad una tastiera a batter tasti a caso per dieci anni, verrebbe fuori un’opera di Shakespeare.
Internet ha dimostrato che non è vero.”
Al di là della battuta, sono – da sempre – convinto che Internet abbia un’intelligenza diversa dalla somma delle sue parti, così come l’intelligenza umana è di una qualità diversa rispetto alle capacità di ogni singolo neurone. Internet produce, e lo fa tramite i legami.
Questa poesia ne è un esempio: chi l’ha scritta? Blogger? Nooo: Internet.
Ora, resta solo da chiedersi se Internet ha l’autocoscienza. E quando ce l’avrà, sarà lui che farà domande a noi….

Bortocal 2008-12-27 @ 13:18:50
fondamentale arricchimento.
ora vorrei fare un passo indietro, però.
perché ritengo che solo l’individualismo occidentale ci porti a enfatizzare in modo così mostruoso l’individualità dell’artista.
e in realtà, anche prima di internet, ogni artista é la voce di una mente collettiva, quella che Jung ha chiamato l’inconscio collettivo, perché non sta da nessuna parte, e nessuno di noi ne possiede la coscienza, neppure in parte.
ora l’inconscio collettivo esisteva già, da ben prima di internet.
internet rappresenta invece un’altra cosa.
seguimi, pabloz, anche se ti parrà che io deliri.
conosci la mia teoria sulla coscenza come memorizzazione (leggermente postuma)?
l’ho espressa in uan sequenza di cinque borforismi oggi in bortocal.
se questo è vero, se cioè la coscienza è solo la memoria della mente (per sua natura inconscia), allora con internet sta succedendo un’altra cosa.
che l’inconscio collettivo ha cominciato a dotarsi di una coscienza, che è la registrazione mnemonica di tutto quello che fa.
nota bene il parallelismo: ciascuno di noi scrive un post, vero?
e DOPO averlo scritto lo memorizza, vero?
bene, rispetto alla mente di internet in quel momento internet diventa cosciente del post.
ma il post è stato scritto prima.
in questo modo esatto credo che funzioni la nostra mente: le decisioni vengono scritte prima.
ma entrano nel circuito della coscienza solo quando vengono memorizzate.
se così stanno per caso le cose, allora internet è già cosciente, molto più cosciente di noi!
e se non ci fa domande è perché ingora la nostra esistenza e la ignorerà sempre, dato che noi siamo delle componenti della sua autocoscienza, di cui lei non può essere consapevole!

pabloz70 http://grafemi.wordpress.com 2008-12-27 @ 14:05:49
in effetti sono d’accordo sul fatto che Internet non possa che considerarci come noi consideriamo i nostri neuroni – immaginiamo che possano esserci, ma non siamo in grado di colloquiare con loro
probabilmente, mano a mano che Internet evolverà, inizierà a studiare come è fatto e scoprirà che il suo cervello è fatto di tante piccole persone collegate tra loro tramite connessioni, ciascuna collegata a un centinaio o poco più di altre persone – chissà se si sentirà sminuito, per questo….
sull’esaltazione del genio individuale, be’, non sono così d’accordo…
cioè: non c’è dubbio che ogni genio sia frutto del suo tempo: Shakespeare non scriveva sceneggiature per film o romanzi, ma opere teatrali perché questo chiedeva il suo periodo – e Mozart sinfonie invece che CD
però il genio rimane comunque qualcosa che non torna, nei conti – ha qualcosa di aberrante, nel senso tecnico del termine – è un risultato non lineare, perciò imprevedibile…
bella l’idea della coscienza come memoria della mente – leggerò i borforismi nel pomeriggio – però il resto del ragionamento prevede due livelli di coscienza: quello del singolo scrittore di post, e quello globale di Internet
anche in questo caso, però, sono convinto che la cosa non sia lineare
che esista cioè una massa critica di relazioni che ad un certo punto fanno nascere qualcosa (tipo la coscienza in corrispondenza a miliardi di neuroni) che non era prevedibile a priori – Internet avrà qualcosa che nessuno di noi ha, e che forse nessuno di noi saprà nemmeno cogliere…

Bortocal 2008-12-27 @ 16:44:04
sul genio individuale, non nego il genio, sono d’accordo con te.
parlavo di una cultura che “enfatizza il genio in modo mostruoso” per dire che enfatizza SOLO le particolarità individuali.
ma ogni artista interagisce, senza interazione diverrebbe sterile; il blog lo mostra benissimo, che dove l’interazione diminuisce il genio si insterilisce o diventa ripetitivo.
e la metá almeno delle cose che si scrivono sono, anche alla lontana, suggerite dal dialogo che moltiplica gli spunti possibili.
anche se poi occorre una mente in grado di rielaborare gli stimoli, c’è da chiedersi se Leonardo sarebbe stato Leonardo senza la scuola del Verrocchio, gli allievi, le liti coi committenti, e insomma che ne ha più ne metta.
– per il resto ottima l’osservazione sulla massa critica necessaria ad innestare il processo di formazione della supermente: insomma, due persone al telefono non sono ancora una supermente.
però sono convinto che quando le interconnessioni diventano per ciascuno di moi migliaia, allora scatta qualcosa.
una mente di secondo livello con cui noi non potremo mai comunicare, dato che ne siamo semplice parte.
mi pare di ricordare che ciascuna cellula cerebrale è collegata ad altre 10.000.
che sia questa la massa critica.
mi balugina l’idea di un racconto di fantascienza sul tema, ma non saprei mai scriverlo.

pabloz70 http://grafemi.wordpress.com 2008-12-27 @ 18:02:28
allora siamo pienamente d’accordo
il genio è un’eccentricità, che però nasce solo su un terreno fecondo
Atene, nel suo periodo d’oro, superava (da quello che so) di poco i diecimila abitanti: lì scattò qualcosa (forse anche in quel caso una massa critica: se diecimila persone, per motivi sconosciuti, iniziano a parlare di filosofia, e ritengono che sia il migliore argomento di conversazione, è probabile – non necessario – che questo determini un qualche tipo di esplosione)
blogs.it, nei suoi momenti migliori, è riuscito a tirare fuori il meglio da ciascuno dei blogger: non dispero che, con un po’ di buona volontà, si riesca a recuperare qualcosa di quell’esperienza, tornando a quel clima particolarmente fecondo…
sul racconto di fantascienza, sarei curioso, sì, di vederlo nascere qui sul blog… provi a descrivermi i mecccanismi che hai immaginato?

Bortocal 2008-12-27 @ 18:20:11
no, nessun meccanismo, ho solo buttato l’esca perchè ci pensassi tu che sei molto puiù bravo
direi soltanto che lo schema di fondo è quello di “Ai confini della realtà”, la serie degli anni 50.
una quotidianità un poco grigia dominatta dalla incosapevolezza.
dentro la quale ci stanno persone che grigiamente usano internet per gli scopi più banali.
come faceboook, oppure You Tube, qualche blog molto quotidiano, la lettura dei giornali.
poi succede che un tema banale – non saprei dirti quale – innesca un incrocio di tutti questi utilizzi.
beh, potrei farti un esempio: qualche giorno fa ho postato su bortolindie il frutto di una chattata con un ragazzo indiano che vive a Hyderabad, città islamica, e che ha paura della guerra fra India e Pakistan.
qualcuno ha commentato qui, il ragazzo – immaginiamo – ha tradotto il mio post col traduttore automatico in inglese, per farlo legegre ai suoi amici, dato che va molto orgoglioso di avere un amico tedesco.
gli amici si scambiano a loro volte notizie fra loro, mentre il mio post immaginiamo che riceve qualche commento in più, anche di amici tedeschi, che sanno l’italiano: ne ho una sul mio blog tedesco.
intanto fra ieri e oggi i giornali di tutto il mondo danno la notizia che rischia davvero di scoppiare la guerra fra India e Pakistan, una guerra che rischia di essere nucleare.
per qualche motivo strano un sito scopre questo post e lo pubblica, per dargli rilievo, e il post attira parecchi commenti.
il post viene linkato agli articoli di giornale, i giornalisti usano a loro volta siti stranieri.
insomma a questo punto si crea una tensione enorme, che è tutta attorno al tema se la guerra scoppierà o non scoppierà.
la guerra scoppia davvero.
e la guerra moltiplica in maniera parossistica i contatti internet degli indiani e sugli indiani.
lo spasimo supremo si ha quando l’India, sorprendentemente sconfitta sul campo, si accinge a lanciare l’atomica.
e a questo punto, a questo punto succede che internet diventa consapevole, acquista la coscienza: tutte queste connessioni si sono depositate nel suo cervello in rete, hanno fatto massa.
internet si sveglia: c’e` come un qualche nebuloso essere che sia alza dal sonno e si scuote.
e capendo finalmente che cosa sta per succedere, lancia un urlo.
un urlo da internet, ovviamente: un urlo muto, che significa solo che le connessioni si staccano, che internet sviene.
e rompendo tutti i collegamenti la bomba non parte, non può più essere lanciata.
fine.
– ed ecco come i pifferi di montagna andarono per suonare e furono suonati: scusa, il racconto non dovevi scriverlo tu (secondo me)?

pabloz70 http://grafemi.wordpress.com 2008-12-27 @ 18:27:29
facciamo così
tra qualche giorno, appena le vacanze finiscono, provo ad immaginare un racconto che parli esattamente di questo
lo scrivo e te lo mando
tieni conto che il mio punto di osservazione, nei racconti, è sempre e solo strettamente personale
il che capovolge la storia
questo contrasto, be’, l’avrebbe inventato Internet mettendoci in contatto!
scappo, i bimbi mi reclamano, e anche mia moglie (a proposito: lei era già entrata in blogs.it, e questo era il suo blog: http://serenacomeilcielo.blogs.it)

Bortocal 2008-12-27 @ 22:25:05
avevo intravvisto quel blog, ma non l’ho seguito sistematicamente.
peccato perché è davvero delizioso.
e la cosa più strana è che avete molti tratti stilistici comuni.
(ma perché strana poi: forse perchè per me è strano un matrimonio fortunato?)
– aspetto il ribaltamento, tentato di mettermi a testa in giù.
ciao.

. . .

helios65 2008-12-27 @ 15:12:05
Più guardo questa foto più mi incuriosisce, lasciandomi stupefatta e pensierosa su cosa possa ispirare dentro me.
Però già lo stupore mi induce a dirti che anche l’aspetto di una foto può generare qualcosa e quel qualcosa è un inizio, è un abbraccio, è uno stimolo, è il saperci confrontare e commentare per la gioia d farlo.

Bortocal 2008-12-27 @ 17:43:02
bellissimo commento.
dopo il quale la foto comincia a dire qualcosa di più anche a me.
lo sai che hai ragione?
è proprio una bellissima foto.
lo dico perché io l’ho solo rubata alla vita, ma non ne sono il vero autore.
forse la foto ora dice di più, perché arricchita da tutti i vostri commenti?

helios65 2008-12-27 @ 17:57:19
Grazie A volte ci stupiamo di ciò che abbiamo davanti…

Rispondi

Inserisci i tuoi dati qui sotto o clicca su un'icona per effettuare l'accesso:

Logo di WordPress.com

Stai commentando usando il tuo account WordPress.com. Chiudi sessione /  Modifica )

Foto Twitter

Stai commentando usando il tuo account Twitter. Chiudi sessione /  Modifica )

Foto di Facebook

Stai commentando usando il tuo account Facebook. Chiudi sessione /  Modifica )

Connessione a %s...