la pantomima Gelmini. 24 ottobre 2008 – cor-pus 200 [212] – 846

Freitag, 24. Okt, 2008 – 07:38:05

lo avete già letto il decreto Gelmini?

voi forse sì, io non ancora finora a ierisera.

inizia così – e, giuro, non è una parodia mia, è il testo originale desunto dal sito ufficiale del Governo italiano, pubblicato anche sulla Gazzetta Ufficiale
http://www.governo.it/Governo/Provvedimenti/testo_int.asp?d=40106:

DECRETO-LEGGE: 1 settembre 2008 , n. 137 Disposizioni urgenti in materia di istruzione e università.
Consiglio dei Ministri: 28/08/2008
Proponenti: Presidenza
Status: Pubblicato in G.U. n. 204 del 01/09/2008
IL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA

Visti gli articoli 77 e 87 della Costituzione;
Ritenuta la straordinaria necessita’ ed urgenza
di attivare percorsi di istruzione di insegnamenti relativi alla cultura della legalita’ ed al rispetto dei principi costituzionali
disciplinare le attivita’ connesse alla valutazione complessiva del comportamento degli studenti nell’ambito della comunita’ scolastica,
reintrodurre la valutazione con voto numerico del rendimento scolastico degli studenti,
adeguare la normativa regolamentare all’introduzione dell’insegnante unico nella scuola primaria,
prolungare i tempi di utilizzazione dei libri di testo adottati,
ripristinare il valore abilitante dell’esame finale del corso di laurea in scienze della formazione primaria
e semplificare e razionalizzare le procedure di accesso alle scuole di specializzazione medica;
Vista la deliberazione del Consiglio dei Ministri, adottata nella riunione del 28 agosto 2008;

Sulla proposta del Presidente del Consiglio dei Ministri e del
Ministro dell’istruzione, dell’universita’ e della ricerca, di
concerto con i Ministri dell’economia e delle finanze e per la
pubblica amministrazione e l’innovazione;
E m a n a
il seguente decreto-legge:

splendida questa parola “emanare”, al posto giusto, direi.

se fosse stato scritto: vista la straordinaria necessità ed urgenza di fare quello che mi pare, firmato Berlusconi, sarebbe stato meglio.

già, perché non so se vi siete accorti, che cosa c’e` scritto in cima: questo Decreto l’ha voluto Berluscono personalmente, è un decreto della Presidenza (del Consiglio dei Ministri), la Gelmini è solo quella che ci ha aggiunto una firma.

insomma, l’EGìDA del decreto è quella del capo.

peccato che la firma sotto questo testo capolavoro del surrealismo berlusconiano ce l’abbia messa Napolitano, l’unico che poteva dargli il valore di legge che ha.

* * *

ora, quelli dei miei lettori che fino a questo punto si sono fregati le mani per la soddisfazione e pregustano il resto resteranno male, e quelli che probabilmente se ne sono già andati irritati, tanto bortocal dice sempre le stesse cose, non sanno che cosa si sono persi.

ma a me tutta questa pantomima contro la Gelmini non mi convince per niente.

il decreto è pessimo, è il vaneggiamento di un vecchio bislacco ed ignorante, assistito dalle sue badanti, e vorrei che qualcuno avesse la pazienza di leggere fino in fondo l’analisi che ne farò fra poco.

ma che dire del Presidente della Repubblica che ha firmato un decreto così, confermando che esistono proprio le urgenze che ci sono scritte là sopra?

Napolitano interviene dicendo ai giornali che sarebbe bene che di argomenti simili si discutesse in Parlamento in uno spirito bipartisan?

ma non è mica un giornalista o un blogger: è il Presidente della Repubblica, o no, è già un altro che comanda anche lì?

perché non ha rifiutato di firmare il decreto per dire che tutta questa urgenza lui non la vede, e che è in atto una violazione della Costituzione?

un presidente parla con i gesti, non con le parole: sarebbe bastato questo gesto per imporre quello che adesso lui auspica dopo avere permesso al governo di fare giusto il contrario.

* * *

e le occupazioni delle scuole contro il decreto Gelmini?

sono quarant’anni che un primo gesto di straordinaria necessità ed urgenza come quello di occupare le scuole per imporne la riforma (1968) si è trasformato in una liturgia nichilista contro il loro funzionamento.

ahimé, come credere all’amore per la scuola di non so quante generazioni di studenti che, nell’inerzia dei loro docenti, in fondo ben contenti di una vacanza prevista, smettono di fare lezione, ed è già una fortuna quando i pargoli non usano la sospensione per distruggere l’edificio, intanto?

possibile che neppure in questo caso qualcuno abbia avuto la pensata di proporre come forma di protesta contro il governo di fare lezione ad oltranza 12 ore al giorno anziché 5?

e magari in piazza per far vedere come si fa?

docenti e studenti assieme, anziché i secondi per i corridoi a fare lo struscio e gli altri in sala professori a ciacolare?

. . .

il fatto è che in questi quarant’anni le occupazioni di protesta hanno riguardato tutto e tutti, e ci sono state occupazioni anche contro l’ottima proposta di riforma Berlinguer, alla fine affossata dallo sforzo eroico di corporazioni sindacali docenti e studenti amanti della bigiata di massa.

le occupazioni studentesche sono state nel 1968 lo strumento di rottura della scuola classista degli anni Cinquanta e Sessanta ed imposero la scuola di massa veramente aperta a tutti delle riforme del 1969.

poi, senza cambiare rituale, sono diventate il più importante strumento di conservazione di una scuola mummificata che solo Berlusconi, bisogna ammetterlo, ha la capacità di riformare (ma purtroppo per noi solo in peggio).

e dobbiamo alle occupazioni studentesche di dieci anni fa contro Berlinguer se oggi i ragazzi italiani sono ancora costretti a stare alla scuola superiore un anno di più di tutti i loro coetanei europei, e per di più, risultano, nonostante questo, mediamente più ignoranti di loro.

. . .

nessuno venga a ripetermi per favore il ritornello democratico e cretino della scuola italiana la più avanzata del mondo, per favore: leggetevi le statistiche internazionali, e poi state zitti.

in una cosa sola la scuola italiana funziona documentatamente meglio delle altre: nel recupero delle carenze e solo nel livello elementare.

ma poi, per il resto, è un colabrodo, ed è gravemente incapace di valorizzare i migliori.

però questa residua caratteristica positiva della nostra scuola, che ancora agisce contro le discriminazioni sociali, ed è figlia – come si è visto – del Sessantotto, è proprio quella che oramai risulta incompatibile con l’italietta gretta, competitiva nelle griffe e nelle tifoserie, razzista, che si è costruita in questi anni sui modelli televisivi e attraverso la distruzione della tradizione popolare solidale che era tipicamente italiana.

e infatti credo che sia giusto che una Italia così si liberi di una scuola a volte inefficiente quasi per eccesso di democraticità interna.

e sopratttuo inadeguata a creare le ingiustizie e le discriminazioni tra i cittadini fin da piccoli, quando sono ancora bambini.

* * *

ma torniamo alle straordinarie urgenze del decreto legge ingiustamente definito Gelmini, perché la poveretta ha firmato ad occhi chiusi quello che le ha passato il grande capo senescente.

e da questo momento in poi proseguano solo stavo per dire “i coraggiosi”.

ma coraggiosi credono siano già stati quelli che sono arrivati fino a qui.

da questo memoneto in poi proseguano solo esploratori ed alpinisti: hic sunt leones.

* * *

Art. 1. Cittadinanza e Costituzione
1. A decorrere dall’inizio dell’anno scolastico 2008/2009, oltre ad una sperimentazione nazionale, ai sensi dell’articolo 11 del decreto del Presidente della Repubblica 8 marzo 1999, n. 275, sono attivate azioni di sensibilizzazione e di formazione del personale finalizzate all’acquisizione nel primo e nel secondo ciclo di istruzione delle conoscenze e delle competenze relative a «Cittadinanza e Costituzione», nell’ambito delle aree storico-geografica e storico-sociale e del monte ore complessivo previsto per le stesse.
Iniziative analoghe sono avviate nella scuola dell’infanzia.

bello!

la straordinaria urgenza di fare un decreto contrario alla Costituzione per insegnare i valori della Costituzione nella scuola materna (se è questo che si voleva dire)…

ma l’unica straordinaria urgenza che invece il decreto dimostra consiste, direi, nel far imparare l’italiano a chi ha scritto il decreto.

nel groviglio di parole del primo punto – che è perfino sintatticamente da sottolineare con la matita blú – si parla di sensibilizzare il personale per fare acquisire (a chi? al personale?) nel primo ciclo e perfino alla scuola materna le conoscenze e le competenze sulla Costituzione!

ma se il personale acquistasse queste conoscenze, prima di tutto protesterebbe contro l’uso di un decreto legge per far qualche azione confusa di aggiornamento dei maestri!

2. All’attuazione del presente articolo si provvede entro i limiti delle risorse umane, strumentali e finanziarie disponibili a legislazione vigente.

insomma, per fare questo – visto che non ci sono soldi in più – bastava una circolare del ministro, mica occorreva un decreto legge!

* * *

Art. 2. Valutazione del comportamento degli studenti
1. Fermo restando quanto previsto dal decreto del Presidente della Repubblica 24 giugno 1998, n. 249, e successive modificazioni, in materia di diritti, doveri e sistema disciplinare degli studenti nelle scuole secondarie di primo e di secondo grado, in sede di
scrutinio intermedio e finale viene valutato il comportamento di ogni studente durante tutto il periodo di permanenza nella sede scolastica, anche in relazione alla partecipazione alle attivita’ ed agli interventi educativi realizzati dalle istituzioni scolastiche anche fuori della propria sede.
2. A decorrere dall’anno scolastico 2008/2009, la valutazione del comportamento e’ espressa in decimi.
3. La votazione sul comportamento degli studenti, attribuita collegialmente dal consiglio di classe, concorre alla valutazione complessiva dello studente e determina, se inferiore a sei decimi, la non ammissione al successivo anno di corso o all’esame conclusivo del ciclo.
Ferma l’applicazione della presente disposizione dall’inizio dell’anno scolastico di cui al comma 2, con decreto del Ministro dell’istruzione, dell’universita’ e della ricerca sono specificati i criteri per correlare la particolare e oggettiva gravita’ del comportamento al voto insufficiente, nonche’ eventuali modalita’ applicative del presente articolo.

cambiare i criteri di valutazione degli studenti ad anno scolastico in corso: e quando usciranno i decreti del Minsitro?

cosa da repubblica delle banane.

palese violazione dei diritti più elementari di studenti e famiglie.

non c’è alunmo che si ritrovasse bocciato per avere il 5 in condotta in questo anno scolastico che non possa farsi promuovere dal TAR a seguito di una procedura simile.

e poi, si sarà bocciati col 5 in condotta, e verrà fatto un decreto per dire che cosa bisogna fare per meritarselo; probabilmente pagheranno una consulenza alla Franzoni, come esperta.

. . .

e infine la chicca, la ciliegina sulla torta.

leggendo il decreto l’inesperto potrebbe pensare che il comportamento dello studente non fosse valutato prima: ed invece le vecchie disposizioni berlingueriane prevedevano ancora una valutazione del comportamento dello studente anche fuori della scuola, impostazione decisamente efficace per contrastare ad esempio episodi di bullismo.

semplicemente escludevano che vi potesse essere interferenza fra la valutazione del comportamento e la valutazione delle competenze nelle discipline: vietavano in altre parole che l’alunno potesse essere bocciato in matematica solo perché aveva detto male parole all’insegnante.

ma nella valutazione del comportamento queste male parole andavano considerate, anche se magari dette alla fermata dell’autobus.

ora invece una azione di bullismo condotta fuori dal portone della scuola non è più presa in cosiderazione.

il provvedimento quindi è più permissivo dello stato di fatto antecedente, ed esprime una visione del tutto formalistica del comportamento dello studente.

* * *

Art. 3. Valutazione del rendimento scolastico degli studenti

è molto tecnico e lo spedisco in appendice.

reintroduce nella scuola dell’obbligo il voto numerico che nelle prime classi delle elementari non si usa neppure nel Land più conservatore della Germania che è quello in cui vivo.

siccome ne ho già parlato in un altro post, rileggete lì se sentite il bisogno di un ripassino:
http://bertolauro.blogs.it/2008/08/29/diamo-i-numeri-ai-bambini-4652169

. . .

divertente poi che con questo decreto Berlusconi abroghi il proprio decreto legge del 1995, dove con analoga procedura aveva fatto esattamente il contrario di quel che fa ora: aveva cioe` dato, lui, proprio lui, il via libero defintivo al permissivismo e allo sfascio della scuola, abolendo glie sami di riparazione senza nessun chiaro progetto di recupero.

* * *

Art. 4. Insegnante unico nella scuola primaria

anche questo articolo è molto tecnico e lo trovate in appendice.

per motivi di risparmio di spesa, dichiarati esplicitamente, e non per altri, si prevede nelle classi di scuola elementare “un unico insegnante” e si alza il suo orario di insegnamento dalle attuali 22 ore settimanali a 24.

siccome il contratto di lavoro degli insegnanti elementari prevede tuttavia 22 ore e 2 ore di programmazione settimanale di gruppo, si prevede il pagamento di 2 ore di straordinario agli insegnanti elementari.

bel modo di risparmiare, no?

ma in prospettiva ci sta evidentemente l’abolizione delle due ore settimanali di programmazione, quelle che costituiscono (con tutti i loro limiti e difetti) il fondamento del fatto riconosciuto internazionalmente che la nostra scuola elementare e dellÄinfanzia è l’unico settore del nostro sistema di istruzione che funziona decentemente.

* * *

Art. 5. Adozione dei libri di testo
1. Fermo restando quanto disposto dall’articolo 15 del decreto-legge 25 giugno 2008, n. 112, convertito, con modificazioni, dalla legge 6 agosto 2008, n. 133, i competenti organi scolastici adottano libri di testo in relazione ai quali l’editore si sia impegnato a mantenere invariato il contenuto nel quinquennio, salvo le appendici di aggiornamento eventualmente necessarie da rendere separatamente disponibili.
Salva la ricorrenza di specifiche e motivate esigenze, l’adozione dei libri di testo avviene con cadenza quinquennale, a valere per il successivo quinquennio.
Il dirigente scolastico vigila affinche’ le delibere del collegio dei docenti concernenti l’adozione dei libri di testo siano assunte nel rispetto delle disposizioni vigenti.

il sapere si aggiorna a singhiozzo e non occorre che i ragazzi sappiano a scuola che cosa è successo negli ultimi 5 anni.

(mi associo, potrebbe deprimerli)

* * *

Art. 6. Valore abilitante della laurea in scienze della formazione primaria

Art. 7. Sostituzione dell’articolo 2, comma 433, della legge 24 dicembre 2007, n. 244.

Art. 8. Norme finali

articoli strettamente tecnici: li riporto in appendice e non li commento neppure lì.

* * *

Dato a Roma, addi’ 1° settembre 2008
NAPOLITANO
Berlusconi, Presidente del Consiglio dei Ministri
Gelmini, Ministro dell’istruzione, dell’universita’ e della ricerca
Tremonti, Ministro dell’economia e delle finanze
Brunetta, Ministro per la pubblica amministrazione e l’innovazione
Visto, il Guardasigilli: Alfano

innovazione…

. . .

Lies mehr!

Art. 3. Valutazione del rendimento scolastico degli studenti
1. Dall’anno scolastico 2008/2009, nella scuola primaria la valutazione periodica ed annuale degli apprendimenti degli alunni e la certificazione delle competenze da essi acquisite e’ espressa in decimi ed illustrata con giudizio analitico sul livello globale di
maturazione raggiunto dall’alunno.
2. Dall’anno scolastico 2008/2009, nella scuola secondaria di primo grado la valutazione periodica ed annuale degli apprendimenti degli alunni e la certificazione delle competenze da essi acquisite e’ espressa in decimi.
3. Sono ammessi alla classe successiva, ovvero all’esame di Stato a conclusione del ciclo, gli studenti che hanno ottenuto un voto non inferiore a sei decimi in ciascuna disciplina o gruppo di discipline.
4. L’articolo 13, comma 3, del decreto legislativo 17 ottobre 2005, n. 226, e’ abrogato e all’articolo 177 del decreto legislativo 16 aprile 1994, n. 297, sono apportate le seguenti modificazioni:
a) i commi 2, 5, 6 e 7, sono abrogati;
b) al comma 3, dopo le parole: «Per la valutazione» sono inserite le seguenti: «, espressa in decimi,»;
c) al comma 4, le parole: «giudizi analitici e la valutazione sul» sono sostituite dalle seguenti: «voti conseguiti e il»;
d) l’applicazione dei commi 1 e 8 dello stesso articolo 177 resta sospesa fino alla data di entrata in vigore del regolamento di cui al comma 5;
e) e’ altresi’ abrogata ogni altra disposizione incompatibile con la valutazione del rendimento scolastico mediante l’attribuzione di voto numerico espresso in decimi.
5. Con regolamento emanato ai sensi dell’articolo 17, comma 2, della legge 23 agosto 1988, n. 400, su proposta del Ministro dell’istruzione, dell’universita’ e della ricerca, si provvede al coordinamento delle norme vigenti per la valutazione degli studenti e sono stabilite eventuali ulteriori modalita’ applicative del presente articolo.

Art. 4. Insegnante unico nella scuola primaria
1. Nell’ambito degli obiettivi di contenimento di cui all’articolo 64 del decreto-legge 25 giugno 2008, n. 112, convertito, con modificazioni, dalla legge 6 agosto 2008, n. 133, nei regolamenti
di cui al relativo comma 4 e’ ulteriormente previsto che le istituzioni scolastiche costituiscono classi affidate ad un unico insegnante e funzionanti con orario di ventiquattro ore settimanali.
Nei regolamenti si tiene comunque conto delle esigenze, correlate alla domanda delle famiglie, di una piu’ ampia articolazione del tempo-scuola.
2. Con apposita sequenza contrattuale e a valere sulle risorse di cui all’articolo 64, comma 9, del decreto-legge 25 giugno 2008, n. 112, convertito, con modificazioni, dalla legge 6 agosto 2008, n. 133, e’ definito il trattamento economico dovuto per le ore di insegnamento aggiuntive rispetto all’orario d’obbligo di insegnamento stabilito dalle vigenti disposizioni contrattuali.

Art. 6. Valore abilitante della laurea in scienze della formazione primaria
1. L’esame di laurea sostenuto a conclusione dei corsi in scienze della formazione primaria istituiti a norma dell’articolo 3, comma 2, della legge 19 novembre 1990, n. 341, comprensivo della valutazione delle attivita’ di tirocinio previste dal relativo percorso formativo, ha valore di esame di Stato e abilita all’insegnamento, rispettivamente, nella scuola dell’infanzia e nella scuola primaria.
2. Le disposizioni di cui al comma 1 si applicano anche a coloro che hanno sostenuto l’esame di laurea conclusivo dei corsi in scienze della formazione primaria nel periodo compreso tra la data di entrata in vigore della legge 24 dicembre 2007, n. 244, e la data di entrata in vigore del presente decreto.

Art. 7. Sostituzione dell’articolo 2, comma 433, della legge 24 dicembre 2007, n. 244.
1. Il comma 433 dell’articolo 2 della legge 24 dicembre 2007, n. 244, e’ sostituito dal seguente:
«433. Al concorso per l’accesso alle scuole di specializzazione mediche, di cui al decreto legislativo 17 agosto 1999, n. 368, e successive modificazioni, possono partecipare tutti i laureati in medicina e chirurgia. I laureati di cui al primo periodo, che superino il concorso ivi previsto, sono ammessi alle scuole di specializzazione a condizione che conseguano l’abilitazione per l’esercizio dell’attivita’ professionale, ove non ancora posseduta, entro la data di inizio delle attivita’ didattiche di dette scuole immediatamente successiva al concorso espletato».

Art. 8. Norme finali
1. Dall’attuazione del presente decreto non devono derivare nuovi o maggiori oneri a carico della finanza pubblica.
2. Il presente decreto entra in vigore il giorno stesso della sua pubblicazione nella Gazzetta Ufficiale della Repubblica italiana e sara’ presentato alle Camere per la conversione in legge.
Il presente decreto, munito del sigillo dello Stato, sara’ inserito nella Raccolta ufficiale degli atti normativi della Repubblica italiana.
E’ fatto obbligo a chiunque spetti di osservarlo e di farlo osservare.

. . .

commenti:

FIRDIS Freitag, 24. Okt, 2008 @ 15:53:06
e beh? la conclusione dove sta’?
hai dato come l’impressione di essere partito contro le occupazioni e poi via via che procedevi con l’analisi, essere scappato in strada anche tu a manifestare..
torna a casa e finisci di scrivere!!!
e poi Mauro, guarda che invece sta accadendo proprio cosi’ come auspichi. ci sono decine di esempi di classi all’aperto in giro per le citta’ italiane. certo… parlo dell’universita’..
e’ ovvio che un decreto del genere cosi’ come i tagli all’universita’ vanno contestati massicciamente. e quindi non e’ il momento di mettersi a criticare le occupazioni.
anche se sappiamo tutti che le quelle degli ultimi anni erano vacanze mascherate.
in questo caso, pero’, l’adesione e il fermento sono molto alti. non si tratta di casi sporadici… e gli studenti sono molto ben informati.
e per una volta che li vediamo cosi’ motivati…
Un universitario ieri sera, in una intervista diceva: “Io? Io non ho paura del futuro. Io un futuro non ce l’ho e allora come posso averne paura.”
beh…

Bortocal Sonntag, 26. Okt, 2008 @ 07:35:56
io veramente sono partito con una critica al Presidente della Repubblica che ancora una volta ha firmato un decreto che poteva non firmare.
in questo decreto non c’è niente di straordinariamente urgente.
è un chiacchericcio che prosegue le scelte della finanziaria di luglio, ma allora la gente era al mare e il Partito Democratico dormiva.
ha deciso di fare la manifestazione in autunno, quando è tardi.
una manifestazione tanto per far qualcosa e marcare il territorio.
– per il resto ho l’abitudine di formarmi delle idee personali sulle cose prima di esprimere dei giudizi.
se qui non trovi un giudizio sul decreto Gelmini n. 133, è perché su questo decreto di per sè c’é ben poco sda dire, e direi che è un decreto assolutamente vuoto ed inutile.
discorso diverso sul decreto n. 137 che riguarda l’Università, assolutamente da contestare.
ma proprio ieri c’erano sulla stampa (ma mi sono dimenticato di salvarle per pubblicarle come avrei voluto su bortostampa) delle dichiarazioni di Berlinguer, assolutamente da condividere, che ricordava le manifestazioni studentesche che seppellirono la sua riforma 10 anni fa.
sono trent’anni in Italia che si cccupano le scuole per difendere una scuola italiana finita in fondo alla classifica europea.
e queste occupazioni, fatte per difendere lo stau quo di una scuola che funziona male, sono uno dei sintomi del suo male.
mi ritrovo abbastanza d’accordo con Berlinguer, per dirla tutta: meglio comunque che si cambi qualcosa, meglio comunque che si metta in crisi il sistema scolastico, alla fine si dovrà rifondarlo almeno su basi nuove.
il sistema attuale é marcio e niente è peggio della sua conservazione.
– su una cosa sola hai assolutamente ragione, dal mio punto di vista: le lezioni in piazza ci sono anche state: qua e là, senza riuscire a scalzare la pratica dominante delle occupazioni e delle interruzioni della ttività didattica, pratica deleteria e insensata che dura da anni, ma insomma ci sono state e io ho sbagliato a dire che non se ne erano viste.

FIRDIS Montag, 27. Okt, 2008 @ 18:40:35
Un decreto vuoto e inutile non dovrebbe fare danni, se invece li fa allora da dire e da fare ce n’è.
sul decreto 137 pure. e appunto…
sfasciamo tutto e lasciamo ricostruire a loro? e accipicchia che bella idea avete avuto! geni!!
(io proprio non lo so…)

Bortocal Dienstag, 28. Okt, 2008 @ 21:23:36
“avete avuto”
chi?
io e gigio?
ma ti rendi conto che stai cominciando a parlare come lui?
– per il resto non mi ripeto, e non ho sentito veri argomenti contro i miei.
la scuola italiana è una delle peggiori del mondo civile.
è da sempre che quando qualcuno cerca di cambiarla viene bloccato.
dagli studenti aizzati dai docenti, come 10 anni fa.
a questo punto io sono convinto che QUALUNQUE tipo di cambiamento è meglio del non cambiamento assoluto.
la cosa triste è che il Decreto Gelmini non porta di per sè nessun cambiamento, che la protesta é indirizzata male, che i guai veri sono stati fatti con la finanziaria di luglio quando il Partito Democratico decise di non protestare.
e se domani mattina il Decreto Gelmini venisse per miracolo rifiutato, il movimento si accorgerebbe di essere stato preso in giro dai suoi leader, perché non cambierebbe assolutamente niente.
far protestare il movimento contro il decreto Gelmini e non contro i tagli della finanziaria di luglio è un modo di esaurirlo contro un falso obiettivo.
questi sono disonesti, firdis…

FIRDIS Dienstag, 28. Okt, 2008 @ 21:50:26
tu e berlinguer. mi pareva di capire che la pensavate allo stesso modo…
Non e’ affatto vero che la scuola elementare e’ tra le pegggiori. a me risulta esattamente il contrario.
per quanto riguarda l’universita’ gli studenti chiedono riforme non tagli. Ne ammettono i guai in tutti i modi. Ma non li senti?
Il moviemnto lo sa bene, che non cambierebbe niente per loro… ma il movimento degli studenti universitari non finirebbe li’. Sono due cose distinte.
e poi guarda se dici
“far protestare gli studenti…” sottintendendo che sono mossi politicamente, sbagli moltissimo.
questo movimento rifiuta categoricamente ogni tipo di strumentalizzazione politica. Insomma sono completamente autonomi.

Bortocal Mittwoch, 29. Okt, 2008 @ 18:00:38
ho detto e scritto che la scuola elementare italiana funziona bene, ma che nel suo insieme la scuola italiana è al fondo delle classifiche internazionali sulla qualità del sistema dell’istruzione.
il che fa capire il livello disastroso di ciò che viene dopo l’ottima scuola dell’infanzia e una scuola elementare in genere abbastanza buona.
non sono certo favorevole nè alla riforma Gelimini nè tantomeno a quella dell’università.
e se fossi in Italia sarei ovviamente in piazza a manifestare anche io.
qui scrivo un blog e ci metto su le mie riflessioni: la sinistra che protesta contro gli stupidi e odiosi tagli berlusconiani è però la stessa che ha impedito la riforma Berlinguer dieci anni fa e che ha preferito tenersi una scuola marcia, piuttosto che cambiare qualcosa.
quindi è corresponsabile del tutto dello sfacelo della scuola italiana, dove il 40% dei 15enni non sa che la terra gira attorno al sole.
e poi ci meravigliamo di avere Berlusconi e Bossi e Ratzinger al governo!
non rendersi conto di questa dimensione del problema significa gridare slogan per dare aria alla bocca.
in un Occidente in crisi il problema non è se tagliare o no, come pare credano gli studenti, ma dove tagliare.
crederò alle manifestazioni di questi giorni, pur nell’estremo rispetto e amore per l’entusiasmo di chi ci si butta, quando vedrò un cartello con lo slogan “RIMETTETE L’ICI”.
per ora vedo solo un tramestìo di gente che difende dei privilegi piccoli piccoli e questo movimento non mi pare nel suo sottofondo diverso, quanto a confusione mentale e a mancanza di analisi generali della situazione, da quel razzismo strisciante di chi pensa che siano gli immigrati a portargli via la ricchezza.
e comunque tutto questo tramestio non ci sarebbe stato se Napolitano avesse semplicemente fatto il suo dovere di Presidente e non avesse firmato il decreto, palesemente incostituzionale, di nuovo.

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