le ragioni degli insegnanti terroni. 24 agosto 2008 – cor-pus 162 [174] – 634

Sonntag, 24. Aug, 2008 – 09:30:33

finalmente in Italia qualcuno si è accorto del Rapporto PISA – che esiste oramai da quasi un decennio – e ne parla, e questo qualcuno è per fortuna la Gelmini, bresciana e sconosciutissima anche a un ex-bresciano come me – ed è la signora che Berlusconi ha messo a capo del Ministero della Pubblica Istruzione.

non se ne è ancora accorta Repubblica, invece, che dà la notizia così:

Sembra che un test elaborato da Ocse-Pisa (l’Istituto Nazionale per la Valutazione del Sistema Educativo di Istruzione e di Formazione) vede la nostra scuola al 37esimo posto”

– ma l’INVALSI non c’entra niente! o meglio è solo l’Ente italiano che distribuisce alle nostre scuole i test internazionali preparati dagli esperti dell’OCSE.

“sembra che vede”; niente male per un articolo sugli insegnanti meridionali ignoranti, Repubblica!

però la citazione sarebbe più adatta ad un articolo sui giornalisti ignoranti!

. . .

il rapporto PISA fatto triennalmente dall’OCSE, di cui mi sono già occupato invano su questo blog, dato che quando esce sta sulle prime pagine di tutti i giornali tedeschi per una settimana, raccoglie i risultati di una indagine internazionale sulla efficacia del sistema scolastico, condotta attraverso una serie di test a campione sulle competenze linguistiche, matematiche e scientifiche degli allievi di determinate fasce di età.

in Germania il primo rapporto PISA, credo del 2001, provocò un vero e proprio shock nazionale, dato che mostrava la Germania nella seconda metà della classifica fra i più di 40 paesi, europei e non, che erano stati oggetto della ricerca.

il paese si sentì in pericolo a constatare che il suo sistema scolastico non era tra i migliori del mondo.

l’Italia era una posizione esatta dopo la Germania e nessuno si diede pena: anche troppo!

per la cronaca, al terzo rapporto (attualmente si stanno svolgendo i test preparatori del quarto rapporto), le posizioni sono oramai consolidate: la scuola migliore del mondo è quella finlandese, seguita da quella della Corea del Sud.

la Germania, che ha messo in moto riforme e iniziative per contrastare la crisi del suo sistema scolastico, è risalita di un paio di posizioni, ma resta sempre nell’area di metà classifica.

è diventato chiaro intanto che questo dipende dal fatto che circa la metà della popolazione scolastica tedesca ha “einen migratorischen Hintergrund“, cioè è formata da immigrati o da bambini di immigrati, per cui il problema centrale nella politica di istruzione del governo Merkel è oggi quello della integrazione.

. . .

nei tre successivi rapporti PISA, invece, l’Italia è coerentemente scivolata in basso e oggi è il penultimo paese europeo per efficienza del sistema scolastico, prima del Portogallo, e – fuori d’Italia – dei paesi sudamericani e africani.

sostanzialmente in una posizione intermedia fra Europa e Terzo Mondo, ma inferiore ai paesi asiatici, che in genere oramai terzo mondo non lo sono più, salvo alcune eccezioni.

. . .

non basta: se disaggreghiamo i dati, scopriamo che alcune zone dell’Italia, al nord, soprattutto in Emilia Romagna, hanno risultati al livello della Finlandia.

per cui il risultato catastrofico globale è chiaramente dovuto allo sfacelo della scuola del Sud, che è in tutto e per tutto una scuola da Terzo Mondo, una delle peggiori scuole del terzo Mondo, diciamo meglio.

. . .

gli alunni italiani mediamente sanno poco: si esprimono male nella loro lingua, non sanno l’inglese, non capiscono molto di matematica, quanto alle loro nozioni scientifiche la percentuale di coloro che non sanno che la terra gira attorno al sole, per esempio, è megagalattica, giusto per restare in tema.

e su questo non si discute, ragazzi: i fatti possono piacere oppure no, ma sono fatti.

la scuola italiana fotografata dal Rapporto PISA è un ritratto obiettivo di un paese superstizioso, arrogante, presuntuoso, isolato e provinciale, senza spirito critico, senza cultura.

ma come potevate aspettarvi qualcosa di diverso?

* * *

naturalmente l’Italia è un paese strano, come sappiamo, e se dici queste cose ti becchi subito del razzista (per fortuna che mcturi non mi legge più, se no figurati che solfa…).

ora, che cosa ha detto la Gelimini?

la “scuola del Sud abbassa la qualità”.

questo è il titolo di Repubblica.

“La scuola deve alzare la propria qualità abbassata dalle scuole del Sud”.

ineccepibile, direi (fino a qui): è la realtà.

il problema è tutto nel dirsi come si fa, di questo si dovrebbe discutere.

* * *

la ricetta della Gelmini è presto detta:

1. corsi agli insegnanti meridionali
2. taglio di 85 mila insegnanti
3. riduzione degli sprechi.

partiamo dal fondo, perché è più facile: sulla riduzione degli sprechi chi non è d’accordo?

si tratta di scoprire dove stanno gli sprechi.

secondo la Gelmini stanno “nel personale”.

per migliorare la scuola, secondo lei, occorre avere meno insegnanti.

. . .

da anni mi aspetto che, invece di parlare dell’eccesso degli insegnanti, qualcuno in Italia tocchi il tabú dei bidelli, sconosciuti in ogni altro paese del mondo.

in Italia ci sono circa 12.000 scuole (credo) e circa 100.000 bidelli.

in Germania esiste solo un Hausmeister (portinaio) per ogni scuola, e qualche impresa di pulizie che lavora la sera; così anche in Spagna e ovunque.

certo i bidelli occorrono, mi si dirà, altrimenti gli studenti si scannano fra loro: siamo o non siamo un popolo delinquenti aggressivi?

qui c’è poco da fare, temo, contro il carattere nazionale: in Germania le scuole sono tutte aperte e prive di recinzione; i bambini durante la pausa stanno in cortile in genere senza che si veda vigilanza dei docenti; qualcuno esce anche dalla scuola e va al bar di fronte a prendersi il panino: parlo di bambini di 7-8 anni.

nessuno ci trova niente di strano e quindi non succede neppure niente; i bambini sono abituati sin da piccoli a una grandissima autonomia e responsabilità.

ma se le mamme italiane hanno invece paura che i loro figli così mal educati dalle famiglie si scannino nei corridoi tra loro, se non c’è il bidello, si organizzassero loro dei turni di vigilanza dei loro pargoli irresponsabili, non vi pare?

perché deve essere lo stato a farsi carico della maleducazione dei bambini?

quindi io mi aspetterei che la signora Gelmini, per ridurre gli sprechi del personale, ci comunicasse che mette almeno 90.000 bidelli in mobilità, dirottandoli verso altre amministrazioni.

macché, invecce ci annuncia che licenzierà 75.000 insegnanti nei prossimi tre anni scolastici.

e sono decenni in Italia che si riduce il numero degli insegnanti senza toccare quello dei bidelli, del resto sindacalmente iperprotetti rispetto anche ai docenti: ma vi sembra normale?

ha detto la Gelmini:

“Chi critica la riduzione dei professori, indichi una strada diversa”

ecco fatto, signora Gelmini: da (ex)-bresciano a bresciana.

chissà se le arriverà mai questa proposta…

* * *

comunque, prendo atto che il ministro prevede di lavorare con 75.000 insegnanti in meno, per ridurre le spese inutili, “gli sprechi” del ministero.

peccato che l’Italia abbia già una percentuale molto bassa di spesa pubblica per l’istruzione, e forse le cattive performances delle sue scuole dipendono anche da questo.

di solito ci si immagina che per far funzionare meglio una istituzione ci si debba spendere dentro meglio e di più, mica di meno.

. . .

e a proposito di taglio agli sprechi la Gelmini annuncia:

“In Sicilia, Puglia, Calabria e Basilicata organizzeremo corsi intensivi per gli insegnanti”.

in questa frase semplice frase sta un tale concentrato di assurdità che mi auguro soltanto che questi corsi falliscano per una disobbedienza di massa!

. . .

la scuola finlandese è la migliore del mondo non perché i suoi insegnanti siano individualmente migliori, ma perché l’organizzazione scolastica è la migliore del mondo.

ho visitato una scuola finlandese qualche anno fa: era il più bell’edificio in un paesino di 5.000 abitanti, direttamente collegato alla splendida biblioteca comunale tutta di legno; i bambini stavano a scuola dalle 9 di mattina alle 5 del pomeriggio (arrivavano nella notte e tornavano a casa nella notte), a scuola trovavano tutto, mensa, biliardino, spazi per loro; ogni insegnante aveva la sua aula attrezzata e gli alunni al cambio d’ora si spostavano da un’aula all’altra, sereni e sorridenti e senza bidelli nei corridoi.

l’aula del docente di scienze era un piccolo museo di storia naturale, l’aula del docente di informatica era collegata con gli astronauti della NASA che stavano sul satellite attorno alla terra e gli allievi ci hanno chattato in inglese sotto i miei occhi.

nell’aula di geografia ci stavano le gigantograafie dell’ultima aurora boreale dell’anno prima.

credete che gli insegnanti finlandesi fossero individualmente diversi da i nostri?

macché: era la scuola, diversa, non gli insegnanti: chi non andrebbe volentieri in una scuola così?

. . .

è proprio la stortura italiana quella di pensare, di fronte ad un problema collettivo, che si possa risolvere migliorando la qualità individuale.

il problema della scuola italiana non è in genere la qualità dei docenti, i docenti tedeschi non sono mediamente migliori.

la qualità è, ad esempio, invece fatta dal tempo che i docenti tedeschi trascorrono a scuola: dall’alba al tramonto (con uno stipendio doppio dei nostri), mentre in Italia gli insegnanti lavorano a casa, fuori controllo, e quindi lo fanno solo quelli che vogliono e hanno coscienza professionale.

che cosa volete che serva un corso “intensivo” se non si cambiano queste cose?

basta un corso intensivo a fare un buon insegnante?

signora Gelmini, faccia il piacere!

e per di più solo in certe regioni del meridione?

il corso serve solo ai docenti dei corsi stessi, cioè agli “esperti” scelti tra gli amici degli amici che riempiranno le teste delle loro vittime (gli insegnanti ignoranti) di discorsi in didattichese incomprensibili anche agli intelligenti: questi corsi sì sono lo spreco.

* * *

ci sono docenti che non sanno insegnare.

o perché sono di una ignoranza a volte semplicemente inimmaginabile, o perché sono disturbati, o perché proprio non ci sono tagliati, non è il loro lavoro.

gli facciamo un corso e li rimandiamo in classe?

ma, se proprio averte deciso di tagliare 75.000 posti, perché non cominciate da loro (da alcuni di loro)?

dice la Gelmini:

“premieremo chi raggiungerà i migliori risultati”.

brava.

e perché non comincia col punire chi raggiunge i peggiori?

ovunque essi sono…

* * *

eh già, perché qui arriviamo al dunque.

perché non c’è proprio niente di razzista nel dire che la scuola meridionale è mediamente una cattiva scuola.

ma è insopportabilmente razzista diire che “i” docenti meridionali sono dei cattivi docenti.

Bossi, un mese fa al congresso nazionale della Liga Veneta a Padova, “gridò nel microfono:

“è l’ora di finirla di far “martoriare i nostri figli da gente che non viene dal Nord””.

come se invece non ci fosse niente di strano a farli martoriare da docenti incapaci che vengono dal Nord.

e io piuttosto direi che è l’ora di finirla di fare martoriare l’Italia intera da un movimento razzista come il suo.

ma possibile che in questo paese non esista uno straccio di Corte Costituzionale seria capace di mettere la Lega fuorilegge per insulto permanente alla Costituzione?

stavano per farlo in Turchia, per molto meno, al partito del primo ministro Erdogan (se l’è cavata per un voto) e non siamo capaci di farlo noi?

* * *

è qui che il discorso della Gelmini si rivela come una versione “buonista” del razzismo di Bossi (proprio come il veltronismo si presenta oggi come la versione buonista del berlusconismo).

Bossi in quel momento inveiva per un suo figlio ignorante bocciato per la seconda volta agli esami.

prospettiva da brivido, l’idea leghista della scuola: fatta da un docente locale, un valligiano amicone, che ti promuova il figlio lazzarone, così come anche il giudice deve essere eletto sul posto (possibilmente dai delinquenti).

. . .

qui si vuole far passare l’idea che se la scuola va male, la colpa è dei docenti meridionali che sono mal preparati, e poi che con qualche giorno di corso intensivo gli si insegna la matematica che non sanno.

quale insulto alla verità! ci sono docenti del sud e persone del sud che raggiungono livelli di cultura che i rozzi artigiani prealpini neppure capiscono che possano esistere.

(guardate solo il blog: di che razza di fioritura di intelligenze meridionali trabocca – e non parlo di mcturi, ovviamente! 535)

l’intelligenza non ha frontiere, salvo quelle mentali, cari leghisti.

e i corsi di aggiornamento intensivi “razzialmente” orientati, sarebbe il caso li facesse qualcuno di voi, visto che state dimostrando di non avere la più pallida idea di come si possa cercare di migliore un sistema scolastico, e neppure un paese tutto intero.

* * *

POST SCRIPTUM (che, sia detto una volta per tutte per gli insegnanti meridionali di latino…, non significa “post scritto”, dato che tutti i post sono scritti, vero? 527) .

dopo che qualcuno le ha letto il mio post 535 la Gelmini oggi ha dichiarato:

“Ho sempre ritenuto che esistono bravi professori sia al Nord che al Sud, ma il Sud ha oggi un deficit strutturale e di progettualità che non è certo imputabile al corpo docente.
Mi sono limitata a segnalare che la scuola nelle regioni meridionali è colpita da una grave crisi.
Sfido chiunque a sostenere il contrario.
Non si può far finta di nulla, non si può non porre il problema quando tutte le classifiche nazionali e internazionali (Ocse Pisa) segnalano questa grave arretratezza.
La priorità adesso è colmare il gap esistente tra scuole del Nord e scuole del Sud con più formazione e aiuti sia per i docenti che per gli studenti”.

adesso Repubblica scrive che la Gelmini “ci ripensa”.

la Repubblica ha torto e la Gelmini ha ragione: è sempre stata coerente.

Repubblica ha tentato di far passare la Gelmini per una razzista rozza facendo della demagogia ripugnante.

la Gelmini non ha fatto alcuna dichiarazione razzista, e qui sopra gliene ho dato atto, contro il populismo rozzo e disinformato di Repubblica.

invece la Gelmini è semplicemente una razzista inconsapevole.

se alla arretratezza media della scuola meridionale (indiscutibile, ha ragione) risponde proponendo più formazione degli insegnanti meridionali, che cosa significa questo se non ritenere che gli insegnanti meridionali siano meno preparati?

e, se il deficit di progettualità della scuola meridionale non è certo imputabile agli insegnanti, allora perché lo affronta solo con dei corsi per gli insegnanti?

e far fare alla Gelmini, invece, un corso di aggiornamento di teoria dell’organizzazione scolastica o semplicemente di logica aristotelica?

. . .

commenti:

[tonio?] deleted user (Besucher) Sonntag, 24. Aug, 2008 @ 10:10:03
Quel-senso civico-connaturato-nei-paesi-oltralpe e.., in Italia e’ meno sentito o e’ solo parvenza.. L’importante non e’ “dare un’educazione” bensi’ trovare una sistemazione ai precari, spesso vecchi-pargoli-falliti!!; insomma preoccuparsi delle EMERGENZE dei falliti!! Poco o assente o FINTO il dialogo scuola-famiglia… Meno male che non e’ ovunque in Italia cosi`.

Bortocal Sonntag, 24. Aug, 2008 @ 11:16:56
esatto.
in una cultura individualista come la nostra, il problema non è la scuola nel suo insieme, ma i singoli che la compongono.
nella fattispecie i docenti, ignoranti o no non importa, che “tengono famiglia”.
la Gelimini non pone neppure lontanamente il problema di serie ve5rifiche delle competenze con l’allontanamento degli incapaci, ma prosegue per la vecchia strada con una retorica diversa: la retorica razzista di chi individua razzisticamente enlla origine regionale dei docenti le origini del problema.

[tonio?] deleted user (Besucher) Sonntag, 24. Aug, 2008 @ 11:42:03
.. non so che replicare.. se manca pure l’obiettività responsabile.. e siamo sempre agli stessi punti vincoli cosi’ difficili (sembra) da sradicare.. e paradossalmente e’ tutto cosi’ tragicomico o proprio comico..

Bortocal Sonntag, 24. Aug, 2008 @ 19:22:22
forse non c’è da replicare.
ti segnalo uno slogan del 68: una risata vi seppellirà.
mi sembra che tu sei già sulla buona strada…

[tonio?] deleted user (Besucher) Sonntag, 24. Aug, 2008 @ 10:44:47
ma ci sara’ qualcosa che ti possa obiettare?? 527a
essi’ mi manca lo spirito critico, spero che entro i quarant’anni mi spunti da qualche parte. 527a 527a

Bortocal Sonntag, 24. Aug, 2008 @ 11:18:18
ah ah, sei preoccupato?
(anche io quando mi danno troppo ragione!
ma stai tranquillo, è matematicamente impossibile che prima o poi non succeda!
io comunque ce la metterò tutta, vedrai)
ciao!

. . .

perdamasco http://www.perdamasco.it Sonntag, 24. Aug, 2008 @ 11:00:03
Riuscito e preoccupante, questo tuo post.
A squola bb535 non è che valevo sto granché, e anche senza forse, pure meno.
Tuttavia, amavo il leggere, amavo il capire, amavo capirmi. Mica per amore solo per amore, vero, ma anche, perché capire era agire, era difendermi, era uno stare sempre a galla nelle cose.
Ti dicevo preoccupante, ma non sorprendente.
Basta vedere quale genere di post i blogger commentano, non solo qui in blogs.it.
C’è da stressarsi, magari solo un tantinello per capire?
Pussa via!

Bortocal Sonntag, 24. Aug, 2008 @ 11:22:03
bella la tua testimonianza.
quanto al resto io continuo a meravigliarmi che qualcuno mi legga, dato che scrivo proprio violando le regole stilistiche del blog (e non sono solo io a farlo qui dentro), che prevedono interventi sintetici, dato che il blog dovrebbe essere la succursale informatica della tv e la gente dovrebbe venirci per fare zapping.
eppure, dove cerco di essere blogghistico anche io (stupidario, per esempio) la gente mi legge meno.

perdamasco http://www.perdamasco.it Sonntag, 24. Aug, 2008 @ 14:22:55
Bene! Forse non sappiamo cosa perdiamo noi quando non siamo letti, ma senza dubbio non sanno loro cosa perdono quando non ci leggono!
535

Bortocal Sonntag, 24. Aug, 2008 @ 19:24:59
no no, non credo di perdermi niente se non mi leggono.
perdo invece molto solo se non mi rispondono.

perdamasco http://www.perdamasco.it Sonntag, 24. Aug, 2008 @ 22:18:53
Pur capendo cosa intendi dire, rilevo che è un po’ difficile rispondere a qualcuno se prima non lo si legge.

Bortocal Montag, 25. Aug, 2008 @ 07:13:51
come hai capito benissimo, ho rilanciato la palla.
non mi basta che mi leggano: si legge per se stessi.
voglio anche che mi rispondano, e rispondere è un gesto che si fa per gli altri!

perdamasco http://www.perdamasco.it Montag, 25. Aug, 2008 @ 16:19:52
“voglio anche che mi rispondano, e rispondere è un gesto che si fa per gli altri!”
Ossignur!! Ma, ti rendi conto di cosa chiedi?
Stai chiedendo, abnegazione. Prova con l’Araba fenice.
Forse la trovi prima. 535b

Bortocal Montag, 25. Aug, 2008 @ 23:58:01
ti chiami Fenice tu?
in ogni caso non mi sembri un’araba…
535

perdamasco http://www.perdamasco.it Dienstag, 26. Aug, 2008 @ 15:11:33
Capisco il tuo commento (ironia evidente a parte)
solo se stai considerando che io sono capace di abnegazione ed altri non si sa.

Bortocal Dienstag, 26. Aug, 2008 @ 21:15:57
esatto: non si sa degli altri che non commentano.

perdamasco http://www.perdamasco.it Dienstag, 26. Aug, 2008 @ 22:22:45
Degli altri diranno gli altri! Se commentano! 528a

Bortocal Mittwoch, 27. Aug, 2008 @ 14:41:44
non’è bisogno che se lo dicano da soli: basto io.
chi legge i blog saltabeccando qua e là e senza commentare mai non ha abnegazione, ma direi neppure interesse, al massimo noia.

perdamasco http://www.perdamasco.it Mittwoch, 27. Aug, 2008 @ 14:50:23
Sulla chiusura ho provato a darti torto ma non ho trovato argomenti.

Bortocal Mittwoch, 27. Aug, 2008 @ 15:35:07
non servono sempre gli argomenti per rifiutare un argomento.
a volte basta anche una emozione.
ma credo che non hai trovato neppure quella, vero?

perdamasco http://www.perdamasco.it Mittwoch, 27. Aug, 2008 @ 15:50:07
No, l’avevo trovata ma ho preferito tacere.

Bortocal Mittwoch, 27. Aug, 2008 @ 21:05:40
hai ragione, a volte è meglio tacere le emozioni negative.

. . .

stefanone Sonntag, 24. Aug, 2008 @ 23:13:15
lungo, ma ne valeva la pena

Bortocal Montag, 25. Aug, 2008 @ 08:05:54
342
grazie, caro amico, sono lieto di ritrovarti.
eh sì, c’è chi ha il dono di intuizioni fulminanti, ma non sono io.
io per arrivare a qualche piccola verità ho bisogno di fare la fatica di un ragionamento, e chiedo di farla anche ai miei lettori.
lieto se qualcuno alla fine si ritrova soddisfatto.
a risentirci!

. . .

FIRDIS Dienstag, 26. Aug, 2008 @ 15:17:33
peccato per una sola frase, altrimenti sarei stata d’accordo al 100 per cento.
bel post davvero. grazie

Bortocal Dienstag, 26. Aug, 2008 @ 18:47:13
eh eh: considerando il peso di QUELLA frase, dire allora che sei d’accordo al 4%… (la percentuale di Di Pietro).
535

FIRDIS Dienstag, 26. Aug, 2008 @ 19:52:10
rarissimo caso di convergenza totale solo percepita.
uh

Bortocal Dienstag, 26. Aug, 2008 @ 20:20:38
rarissimo caso di una frase che pesa da sola per il 96% del post.
535
sarà mica una frase di acqua pesante? o uno dei microbuchi neri che stanno fabbricando a Ginevra e che è sfuggito al controllo?

FIRDIS Mittwoch, 27. Aug, 2008 @ 09:32:55
proprio un buco nero di quelli li’… che si vede che l’ho preso al lavoro…
(mica sembrava cosi’ pesante!!)

Bortocal Mittwoch, 27. Aug, 2008 @ 15:19:44
eh eh, ma sai, secondo alcuni fisici, i buchi neri sono poi dei punti di fuga verso un’altra realtà.
ottimi, per vivere in un universo parallelo!
535b

. . .

pabloz70 http://grafemi.wordpress.com Montag, 01. Sep, 2008 @ 09:28:48
lungo, sì, ma ne valeva davvero la pena
sei meglio di qualsiasi giornale mi possa capitare tra le mani: credo sia questa la tua specificità, ciò che ti rende unico
besos e buon settembre!
pablito

Bortocal Montag, 01. Sep, 2008 @ 19:39:41
il fatto è che, se lo dici tu, rischio di crederci, pabloz.
me lo diceva spesso anche mia sorella, prima che litigassimo, che trovava sinceramente più interessante il mio blog che la maggior parte degli articoli della grande stampa.
il fatto è che, ad essere sincero, ogni tanto lo penso anche io.
e allora mi domando come sia possibile.
mi chiedo come il mio ultimo post sulla Libia, scritto in mezzoretta, non lo abbia letto su nessun quotidiano italiano.
però io non credo di essere particolare, credo che sia particolarmente degradata la stampa italiana.
e lo dico perché per quattro anni ho collaborato in gioventù a un quotidiano locale, perdipiù gratis e per cercare di sostenere una voce alternativa in una città cattolica e reazionaria.
e alla fine, lo sai pablito? mi hanno anche buttato fuori i leader progressisti di quel giornale, e se lo sono venduto a un editore di destra di mezza tacca, hanno intescato i soldi e sono spariti nel nulla.
purtroppo è di questa stoffa che è fatta la sinistra italiana, e invano a volte cerco di spiegarlo a firdis che non ci crede.
ciao, e buon settembre a te!

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