[Italia Germania] il nostro punto di forza. 11 ottobre 2007 – cor-pus 349 [err. 354] – 732

Donnerstag, 11. Okt, 2007 – 19:28:03

di ritorno da una due giorni di lavoro comune con una Fondazione tedesca a Frankfurt, ieri ho finalmente capito quale è il punto vero di forza di noi italiani (e di conseguenza il punto di debolezza dei tedeschi).

noi italiani, quando lavoriamo con altri, di altre culture, partiamo sempre dal presupposto che possano avere degli aspetti positivi che noi ignoriamo e cerchiamo di imparare da loro, di carpire i loro segreti.

siamo aperti al sapere altrui e pronti a farne nostra la parte migliore.

i tedeschi no: nessuno gli toglierà la convinzione di essere i migliori al mondo; se gli presenti delle esperienze professionali impostate in modo diverso dal loro si annoiano, e non si accorgono neppure di annoiarsi perché non le capiscono, e di non capirle perchè hanno la mente chiusa.

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con tutto questo, ieri, alla fine di un mio balbettante intervento in un tedesco impressionante, una signora tedesca mi si è avvicinata e mi ha detto: mi sono annotata tutto quello che ha detto, Lei ha presentato delle idee veramente intelligenti.

sono arrossito come non mi capitava credo da almeno quarant’anni: ma che cosa potrà averci trovato di intelligente in quelle idee esposte in un tedesco così farraginoso e approssimativo?

per un istante mi sono sentito nel blog, dove ciascuno attribuisce all’altro quello che vorrebbe sentirsi dire.

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comunque: come volevasi dimostrare: la signora, non so quanto a ragione, aveva ricavato dalla mia esposizione la convinzione che io sia individualmente intelligente, ma non aveva affatto colto il valore positivo del modo di lavorare italiano nel suo campo.

questa è una cosa che un tedesco non potrà mai accettare: che esista una qualche cultura capace di dire qualcosa di più sul suo stesso terreno; per un italiano le altre culture sono miniere di idee e di soluzioni da saccheggiare, senza complessi di inferiorità, tanto lo sappiamo che gli altri sono meglio di noi.

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e alla fine, come Socrate era il più saggio degli uomini perché era l’unico che sapeva di non sapere, così forse anche gli italiani in questo sono migliori degli altri: che si ritengono inferiori tecnicamente e sul piano organizzativo, che ritengono di dover imparare.

quindi, tenetevelo per detto, un italiano che è convinto di essere il meglio di tutti e di avere sempre ragione, è la negazione del meglio che c’è in Italia.

si chiamasse pure Bortocal… 609-7

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