Majorana ed anti-Majorana. 15 ottobre 2006 – cor-pus 517 [423] – 949

Sonntag, 15. Okt, 2006 – 13:23:56

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questo post è lunghissimo e pallosissimo soprattutto nella prima parte.

ma se lo leggerete tutto con estrema lentezza e pazienza vi riserberà delle belle sorprese.

* * *

la natura che noi conosciamo è formata di materia.

la ricerca dell’ultimo secolo è riuscita a capire che la materia è a sua volta formata di atomi, che sono combinazioni di cariche elettriche dotate di massa.

se consideriamo un atomo di idrogeno, l’elemento più semplice e più abbondante dell’universo, che costituisce la stragrande parte delle stelle, troviamo ad esempio una carica elettrica positiva, il protone, al centro, e una carica elettrica negativa, l’elettrone, che vi ruota attorno; e questo è l’atomo di idrogeno, che combinato con un altro atomo, ne forma la molecola, cioè la parte più semplice possibile di materia riconoscibile come idrogeno, perché ne possiede le qualità.

questa descrizione è molto grossolana, perché non tiene conto della struttura quantistica dell’atomo, e va considerata una specie di approssimazione alla realtà.

per esempio, l’espressione “ruotare” è molto “antropocentrica” e sarebbe meglio dire che l’elettrone ha molte possibilità di essere in molti dei punti che costituiscono una specie di sfera attorno al protone.

ma per il discorso da fare oggi quella detta sopra è una approssimazione accettabile.

le particelle di carica opposta si attirano tra loro mantenendo l’unità dell’atomo, e nello stesso tempo il movimento reciproco impedisce loro di confondersi l’una nell’altra.

va sottolineato ancora che vi è una sproporzione di massa molto netta tra il protone centrale e l’elettrone periferico: il protone ha una massa 1.866 volte maggiore di quella dell’elettrone.

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quando fu scoperta questa struttura fu logico chiedersi se non fosse possibile in linea teorica avere una “antimateria”, cioè una struttura in cui l’atomo centrale fosse dotato di carica negativa e le cariche periferiche fossero positive.

ma per la sproporzione delle masse di cui sopra, non si potrà mai avere un elettrone al centro, piccolissimo, e dei protoni in periferia che gli girano attorno quasi 2.000 volte più grossi.

occorre invece che al centro vi sia un antiprotone, cioè una particella dotata di carica elettrica negativa e di massa simile a quella del protone; e in periferia, in un atomo di idrogeno (o meglio, di anti-idrogeno), un antielettrone, cioè una particella di carica positiva (come il protone) ma con massa molto piccola, pari a quella dell’elettrone.

. . .

beh, fu con sorpresa che gli scienziati si accorsero che questa antimateria non era solo una possibilità teorica, ma poteva essere costruita.

la prima teoria, prodotta negli anni 30 da Dirac, ha quindi poi avuto degli sviluppi sorprendenti, quando ci si è resi conto che dire antimateria è come dire materia dove il tempo scorre al contrario: creare un atomo di antimateria corrisponde infatti a distruggerne uno di materia.

comunque la produzione di antimateria ad opera dell’uomo è cominciata appena 10 anni fa a Ginevra.

ovviamente l’antimateria non si mantiene, in quanto un atomo di antimateria viene immediatamente distrutto appena entra in contatto con la materia circostante, e tuttavia questa reazione produce una quantità di energia che è circa 80 volte maggiore di quella prodotta per via nucleare, e circa 5 miliardi di volte maggiore dell’energia ricavabile dal petrolio.

se non fosse così difficile ottenerla e impossibile conservarla, basterebbero pochi grammi di antimateria per portare un razzo sulla luna.

rimane assolutamente inspiegata invece la mancanza di antimateria o la sua ridottissima e marginale presenza nell’universo, che, proprio per questo, sembra inspiegabilmente asimmetrico.

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dopo un lungo periodo in cui si sono prodotte le particelle dell’antimateria, nel 1995 vennero prodotti i primi atomi di antiidrogeno.

ma l’avventura è appena cominciata.

qualche mese fa in California i fisici sono riusciti a creare atomi di un terzo stadio intermedio tra materia ed antimateria e hanno chiamato questo atomo “positronio”.

in questi atomi di natura mista il nucleo è rappresentato da un positrone, cioè da una particella positiva, ma della stessa ridotta massa dell’elettrone.

si tratta in sostanza di atomi formati da elettroni che ruotano attorno a un nucleo positivo che però è formato da positroni, cioè da particelle positive con massa ridotta come gli elettroni.

ieri è uscita la notizia di una scoperta ancora più sorprendente realizzata a Brescia, dove è stato costruito il protonio, che è una molecola di idrogeno, formata, come quella normale, da due atomi.

solo che uno di questi atomi è di idrogeno e l’altro di antiidrogeno.

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naturalmente le possibilità ulteriori si moltiplicano ancora.

i fisici sembrano dei bambini piccoli che hanno aperto il computer per capirci qualcosa.

gli uomini sembrano scimmie che giocano con un televisore a transistor per capire come funziona…

Diamond ha definito l’homo sapiens come il terzo scimpanzé, sulla base delle profonde affinità biologiche.

voi dareste a uno scimpanzé la possibilità di giocherellare coi tasti nella cabina di un aereo in volo?

un giorno uno scienziato dirà finalmente di avere ottenuto una quantità di antimateria sufficiente a dare energia alla terra per il resto dei suoi giorni e contemporaneamente all’annuncio si formerà nello spazio vuoto un buco attraverso il quale il pianeta sparirà indietro nel tempo senza che noi neppure ce ne accorgiamo?

* * *

ma forse qualcuno lo ha già fatto?

conoscete la storia di Ettore Majorana? probabilmente un poco sì.

il più grande fisico italiano, più grande anche di Fermi, certamente, che Fermi stesso ha paragonato a Galileo e Newton.

fa il punto sulla sua incomprensibile sparizione nel 1938 uno straordinario articolo del Corriere della Sera del 10 ottobre, purtroppo non firmato, che ora riassumerò, divagandoci su a modo mio; a sua volta il Corriere riferisce di un articolo di Newton, che in Italia potete trovare in edicola.

. . .

“La sera del 25 marzo 1938, Majorana uscì dalla sua stanza all’Hotel Bologna di Napoli per andare a prendere il traghetto delle dieci e mezza che lo avrebbe portato a Palermo.
Sulla scrivania lasciò un biglietto per i suoi:
«Ho un solo desiderio: che non vi vestiate di nero».
Lo stesso giorno spedì una breve lettera ad Antonio Carelli, professore di fisica, suo collega all’Università, l’unica persona con cui aveva un po’ di confidenza:
«Ho preso una decisione che era ormai inevitabile.
Non vi è un solo granello di egoismo, ma mi rendo conto delle noie che la mia improvvisa scomparsa potrà procurare a te e agli studenti».
Prima della lettera però a Carelli arrivò un telegramma nel quale Majorana lo pregava di non tenere conto della lettera che gli sarebbe arrivata.

a Carelli arrivò anche una terza lettera, datata 26 marzo, su carta intestata dell’Hotel Sole di Palermo:
«Spero che ti siano arrivati insieme il telegramma e la lettera.
Il mare mi ha rifiutato e ritornerò domani all’albergo Bologna.
Viaggiando forse con questo stesso foglio».
Majorana si è imbarcato portando con sé il passaporto e una discreta somma di denaro, pari a qualche mensilità di stipendio.
La prova che Majorana abbia fatto il viaggio di ritorno Palermo-Napoli è stata fornita dalla Tirrenia.
All’epoca i passeggeri dovevano consegnare un tagliando di controllo al momento dello sbarco, e il tagliando relativo al biglietto di Majorana è stato ritrovato negli uffici della compagnia navale.
Nella stessa cabina assegnata a Majorana, hanno viaggiato anche Vittorio Stazzeri, professore dell’Università di Palermo, e un misterioso inglese di nome Charles Price che nessuno è mai riuscito a rintracciare.
In una lettera al fratello di Majorana, Stazzeri disse che non era sicuro che la persona con cui aveva diviso la cabina fosse Majorana, «ma l’uomo che ha viaggiato con me sicuramente non si è suicidato, non prima del suo arrivo a Napoli».

e tuttavia nessuno lo ha mai visto scendere dalla nave.

Stazzeri nella cabina parlò con l’uomo che diceva di chiamarsi Price, ed era un uomo che «parlava italiano come noi del Sud, e aveva modi rozzi, da commerciante».

non parlò invece con l’uomo che nell’elenco dei passeggeri era indicato come Majorana.

Leonardo Sciascia che ha scritto un libro sul caso negli anni Settanta, fa l’ipotesi che in realtà Majorana abbia ingannato Stazzeri dicendo di essere Price, approfittando del fatto che il vero Price, lì presente, non sapeva l’italiano e che non aprì neppure bocca durante tutto il viaggio.

nello stupefacente articolo di Newton si osserva che in questo modo Majorana ha assunto le caratteristiche di una particella subatomica, rivelate dalla fisica quantistica, ed è entrato in uno stato indeterminato, nel quale può essere tanto vivo quanto morto.

io – se proprio vogliamo scatenare la fantasia – ho una ipotesi ancora più estrema…

qualche mese fa, uno dei figli di Luciano Majorana, fratello di Ettore, ha ritrovato un documento nel quale si accenna a studi di Majorana sulla materia e l’antimateria.

Majorana aveva anticipato le scoperte che arriveranno nella mente degli scienziati solo negli anni Sessanta, anche quella dell’inversione del tempo che caratterizza l’antimateria.

Majorana è riuscito a sparire, senza morire.

che cosa voglio dire?

non so…

* * *

mi dicono che qualcuno ha letto male il titolo ed è arrivato fino in fondo solo perché si aspettava che parlassi della marjuana.

sorry.

. . .

commenti al post:

   (Besucher)   Sonntag, 15. Okt, 2006 @ 18:49:13
il sogno dell’uomo forse e` proprio questo morire senza sparire del tutto… essere energia libera che si sprigiona nell’aria… la leggerezza dell’essere..

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Bortocal   Sonntag, 15. Okt, 2006 @ 20:15:41
la leggerezza dell’essere e la pesantezza dell’apparire, o viceversa?
la cosa straordinaria e` la capacita` di Majorana di avere creato su di se` lo stesso stato di indeterminazione quantistica di una particella subatomica.
e` abbastanza evidente infatti che quest’uomo ultraintelligente, il quale diceva di se` che c’erano forse solo altre 4 persone al mondo in grado di parlare con lui, sulla sua sparizione ha costruito un giallo irrisolvibile, con la sua potenza intellettuale grandiosa.

. . .

evaporando-   http://www.alfiocatania.com   Sonntag, 15. Okt, 2006 @ 20:42:16

molto, molto interessante… ogni tanto ci penso su… e penso che sarebbe bello cambiare tutto. trovo affascinante il connubio tra scienza antropologia e filosofia… se hai mai letto qualcosa di Houellebecq, capirai.
buona serata

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Bortocal   Sonntag, 15. Okt, 2006 @ 21:17:31
caro evaporando,
il tuo commento e` stata l’occasione per una visita al tuo blog bellissimo (che stupidamente leggo solo occasionalmente, ma ora rimedio) e per i 5 minuti più intensi della giornata di oggi, ascoltando e leggendo Besame mucho.
purtroppo non ho mai letto Michel Houellebecq, e me ne sono occupato in questo blog solo per la notizia del suo processo (indegno): ho messo a confronto la sua scrittura con quella della Fallaci – quanto al brano incriminato, scaricato da internet – per rilevare l’abisso che c’e` fra i due e come la sua denuncia sia stata un clamoroso esempio di farisaismo (mentre la Fallaci e` stata osannata proprio per quello che aveva di turpe la sua espressione strettamente letteraria).
come puoi capire in Germania ho difficolta` a procurarmi libri in italiano che non siano i nostri grandi classici.
pero` ho visto un titolo che mi ha incuriosito e che e` forse quello al quale ti riferisci tu? Particelle elementari.
il prossimo mese cerchero` di procurarmelo, quando scendo.
scienza, antropologia, filosofia e buona scrittura sono poi una cosa sola e spero di trovarla in lui, come la si trova in te, molto spesso.

Bortocal   Sonntag, 15. Okt, 2006 @ 21:20:43
beh, i nostri inviti si sono incrociati!
si vede che era proprio il momento giusto…

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evaporando-  http://www.alfiocatania.com   Montag, 16. Okt, 2006 @ 20:32:39
Le coincidenze sono le cicatrici del destino… ho letto da qualche parte oppure me lo sono sognato??? in effetti era da tanto che ti leggevo finche` ho trovato nel crocicchio dei tuoi post il piu` idoneo per dirmi.. ma cavoli alfio… perche` ogni volta vai a cercare i suoi post? Non fai prima a invitarlo come amico cosi` te li trovi belli e pronti i suoi post nella mia home page?:-)

come ho visto ho avuto buon fiuto poiche` il post in questione e` stato meritevolmente segnalato dallo staff di Libero —- congratulazioni e stretta di mano 🙂
invece mi dici che vivi in Germania…. bene bene fino a dieci anni fa ero un pendolare tra monaco e torino, ma se mi chiedi qualche parola in tedesco aime` caschi male. per Houllembecq oltre al conosciutissimo le particelle elementari ti consiglio, casomai lo trovassi il suo ultimo libro – le possibilita` di un’isola – capolavoro di nichilismo, intelligenza, scienza, e umana originalita`. un romanzo durissimo ma al contempo il mio fiuto dice che ti piacerebbe davvero.
buona serata ancor lieto di aver ufficializzato il tutto. 😉

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Bortocal   Donnerstag, 19. Okt, 2006 @ 20:57:08
caro alfio,
questo post sotto forma di commento mi ha fatto deragliare come un vagone della metropolitana di Roma sulla prima frase. “Le coincidenze sono le cicatrici del destino…”.
chi ha scritto questa frase poteva essere Nietsche, che guardava al tempo dal di fuori extratemporale dell’eterno ritorno?
eppure se il destino e` immobile, come puo` avere delle cicatrici?
le cicatrici esigono pur sempre una forma di movimento e di vita.
insomma, noi due ci siamo incrociati in contemporanea sul blog e, alla fine, spero proprio che questo incontro non ci abbia fatto male!

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nadia_bi (Besucher)   Montag, 16. Okt, 2006 @ 16:43:17
ma pensa te.. cmq c’entrava anche la marjuana …
il disegno di legge per estenderla agli scopi curativi.. sara` un tentativo per far parare le spalle a tt i politici?? tt a uso terapeutico la usano eh??

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Bortocal   Montag, 16. Okt, 2006 @ 19:14:45
no che non c’entrava la marijuana!
e non c’entra neppure il tuo commento: hai sbagliato post!
ti rispondo di la` .

17 pensieri riguardo “Majorana ed anti-Majorana. 15 ottobre 2006 – cor-pus 517 [423] – 949

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