Saturday, 06. May, 2006 – 07:32:59
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il tempo consuma con gli uomini le loro parole, nelle quali loro si illudono di sopravvivere.
questo rende superficiale la speranza del neoclassicismo protoromantico che la cultura almeno possa sfuggire alla mortalità biologica umana.
rende superficiale l’idea di Pasolini che la morte dell’autore riguardi solo il suo lettore, ma non l’autore stesso.
vivere sull’isola di Pasqua nel preludio della sparizione degli alberi che preparò la morte finale per fame di tutti i suoi abitanti, ci aiuta a capire che il famoso verso
e finchè il sole
risplenderà sulle sciagure umane
è già qui
– e passa anche la voglia di fare il blog a pensarci.
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tra le parole che si consumano nelle nuove generazioni, ci sta la parola “socialismo”.
skizzo-LORIS- 05.05.06 @ 20:35
Eccomi Bortocal…
devo dire che hai spiegato perfettamente il mio pensiero… eheheh…
volevi sapere di quale socialismo parlavo???…
be’, quello del dopoguerra, che ha messo le radici nel governo italiano, per finire con la fuga di Craxi e la drammatica scoperta delle malefatte ormai compiute
(non è un attacco alla sinistra… la destra avrebbe fatto uguale al loro posto)…
un saluto e a presto…
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Bortocal 06.05.06 @ 06:29
caro Loris,
io vorrei dirti alcune cose sul socialismo di cui parli tu.
lo sappiamo tutti, vero, che le prime idee socialiste compaiono nel mondo moderno alla fine del Settecento?
però c’era già stato qualcosa di simile nel mondo antico,
nel pensiero di alcuni filosofi vissuti nel mondo greco nel II sec. prima di Cristo;
nelle rivolte degli schiavi, che adoravano il dio Sole (pensa un po?, adoravano giusto “il Sol dell’avvenire)
venne ripresa questa idea di mettere in comune i beni sociali.
il cattolico Tommaso Moro, fatto uccidere da re Enrico IV, nel suo romazo “Utopia” riespresse 1.700 anni dopo l’idea di un mondo ideale dove la società controlava se stessa;
il monaco Tommaso Campanella nel Seicento ripropose l’immagine della “Città del Sole”, dove regnava un ugualitarismo autoritario e lo stato realizzava il bene dei cittadini.
le idee settecentesche di socialismo cercavano di opporsi alla nuova teoria economica liberale, che affermava che l’unico modello valido di organizzazione economica era quella che lasciava gli individui liberi di perseguire egoisticamente il loro profitto, nuovi Robinson Crusoe.
in questo modo si realizzava, come commentava sarcastaicamente Voltaire, “il migliore dei mondi possibili”,
partendo ovviamente dal presupposto che un mondo perfetto non è possibile.
niente come l’attualità dimostra che lo scatenameno degli appetiti umani conduce l’umanità al suicidio programmato, sotto l’ombrello protettivo dei diritti umani universali che hanno eliminato le guerre sterminatrici di massa.
ma il socialismo è stata l’idea diversa di un controllo consapevole della vita economica ad opera della comunità intelligente.
se si potesse gestire il rifiuto del suicidio il socialismo sarebbe l’unica strada.
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la storia di Craxi nulla ha a che fare con la storia del socialismo.
il Partito Socialista Italiano, parte, con quello Comunista, del movimento operaio italiano sin dalla fine dell’Ottocento, arrivò al governo in Italia all’inizio degli anni 60, per difendere i diritti dei lavoratori e migliorarne le condizioni di vita dopo il “miracolo economico” del dopoguerra che aveva portato la ricchezza in Italia, ma solo alle classi privilegiate.
verso la fine degli anni 80 questa missione storica era compiuta
e Craxi trasformò, con l’aiuto fondamentale del suo amico Berlusconi, allora semplice imprenditore rampante, questo partito in centro di potere, di corruzione e di controllo sociale.
Craxi non era un uomo di sinistra,
o meglio fu l’uomo politico di sinistra che trasformò il Partito Socialista Italiano in un partito contrario ai suoi ideali originari,
in uno strumento al servizio del nascente potere berlusconiano
e in una forza politica contraria ai diritti dei lavoratori
(vedi la legge fatta da Craxi contro l’aumento automatico dei salari legato al costo della vita).
per questo Loris, quando parli male di Craxi, stai parlando male della destra italiana e di Berlusconi, non della sinistra,
che contro Craxi fece una dura ed inutile opposizione
(ma allora era solo al 35%…).
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skizzo-LORIS- 05.05.06 @ 20:35
rispondendo invece a Valmont, che mi rigira la patata che gli avevo lanciato (penso tu abbia letto), continuo affermando che vorrei avere qualcuno che riesca a riempirmi la testa con promesse e discorsi di speranza…
ma, purtroppo per me, sono veramente solo a non dar più fede agli uomini della nostra politica, quindi mi faccio del male autonomamente…
contrariamente al pensiero del suo ultimo commento…
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Bortocal 06.05.06 @ 06:29
caro Loris,
Valmont risponderà per la sua parte, se vorrà, questo è un discorso tra voi.
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skizzo-LORIS- 06.05.06 @ 18:38
caro Bortocal,
quì devo dire che non hai centrato molto il succo del mio discorso…
vedi io non mi riferivo alle idee politiche del partito socialista (come in tutti i miei attacchi alla politica di qualsiasi corrente sia), ma esclusivamente agli uomini che la praticavano…
cioè… intendevo solo dire che i governi del dopo Craxi (persona tra l’altro che stimo ancora adesso, visto che come libero professionista i miei guai sono cominciati in concomitanza alla sua fine), non hanno fatto altro che raccogliere uno stato al tracollo,
e da incompetenti come sono hanno cercato, e stanno cercando tuttora di sopravvivere, facendo stringere a noi la cinghia
(uuuuuuuu… quante volte l’ho sentita questa parola dalle loro bocche),
senza però rinunciare a nessuno dei loro privilegi, e succulenti stipendi…
accompagnati da generosi sperperi in ridicoli contributi sicuramente pilotati a chicchessia e molto spesso ben celati
(è vero che Craxi, e company, bustarellavano alla grande…
ma almeno non dovevamo tirare la cinta NOI, AL CONTRARIO DI ORA…)
non mi invento nulla…
senza entrare nei particolari o in bei discorsi intortati di tante soluzioni, tutte bellissime…
da allora il debito pubblico è sempre cresciuto…
e sono affermazioni fatte dai governi saliti al comando, non mie, per cui??
Concludendo era solo il mio pensiero, per rispondere al commento di Valmont, che aveva dato ad intendere (cosa di cui molti sono convinti dei propri avversari politici), cioè che una legislazione può portare l’Italia alla rovina,
(questo lo aveva detto la destra, poi la sinistra, poi ancora la destra, e ora la sinistra)
ahahahahah… sembra una partita di tennis… ahahahah…
saluti da Loris….
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Bortocal 07.05.06 @ 17:59
caro loris (lascio stare lo skizzo, d’accordo?),
non te ne avere a male, ma ecco un tipo di ragionamento che da un operatore economico come te non mi sarei mai aspettato.
ora, ammetti di avere messo i tuoi soldi in una società, diciamo la Parmalat;
fai conto che per quasi 15 anni il presidente di quella società ha dilapidato i soldi, intascando parecchio, fra l’altro;
fai conto che alla fine davanti al crack che si prepara il presidente scappa all’estero (in Tunisia) e lascia al suo vice (Amato) e al curatore fallimentare (Ciampi) il compito di rabberciare i conti;
avrai chiaro che per rimettere in sesto un saccheggio tradottosi in un deficit immediato che era di 90.000 miliardi di vecchie lire, agli azionisti toccherà rinunciare ai dividendi per anni.
e tu dici che quella specie di Tanzi era un bravo manager e che la colpa è dei curatori fallimentari!
ammira pure Craxi, al masochismo non c’è limite, ma proprio non ti seguo.
la crescita del debito pubblico è stata molto limitata da allora in poi
(per farlo diminuire dovremmo forse fare la fame…),
ma negli ultimi anni del centro-sinistra esso aveva anche cominciato a ridursi almeno in percentuale.
con Berlusconi, craxiano di ferro nel saccheggiare il paese come lui, ha ricominciato a salire e ora ci toccano ancora le purghe.
ma mai che venga in mente che la colpa dei debiti e` di chi li fa e non di chi li paga?
ciao, scusa il tono pizzicoso.
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FIRDIS 06.05.06 @ 09:28
Semplicemente
p e r f e t t o.
Clap clap
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Bortocal 06.05.06 @ 16:10
Thank You, Firdis,
ma temo di darti un dispiacere col mio prossimo post “Meglio avere il giusto che il Massimo”…
bacio.