Precisazioni doverose su “Debora”. 24 novembre 2005 – cp 8 – 9

Bortocal @ 2005-11-24 – 14:45:03 giovedì

Leggo oggi le dichiarazioni dense di disperazione frustrata della famiglia di Debora sui giornali. E vedo che la stampa dedica una forte attenzione a questo caso così tragico.

Naturalmente la famiglia ha sempre cercato di difendere Debora e ha protestato con tutte le sue forze.

A fare letteratura sulla realtà – come ho fatto io – si rischia sempre l’eccesso di colore: io intendevo comunque sottolineare non una presunta inerzia della famiglia, ma il carattere paradossale della gestione della giustizia (cioè del controllo della violenza) in Italia.

La violenza in Italia è controllata molto poco, come ogni altra violazione della legalità. Ciò rende il nostro un paese particolarmente violento e la gente è particolarmente rassegnata a questo stato di cose, fino quasi a non percepire la propria rassegnazione.

Quando Manzoni scriveva nell’Adelchi “non resta che far torto o subirlo”, scriveva qualcosa di tipicamente italiano, perchè in ogni altro paese sarebbe venuta in mente la terza via: uno stato efficiente nell’inibire i violenti, che impedisca loro di esercitare la violenza, così come al mite di doverla subire.

. . .

Aggiungo che – dato che nessuno per fortuna legge il mio blog -, se poteva esserci un equivoco nelle mie parole, nessuno se ne è accorto.

. . .

commenti ricevuti:

-saRA- [Visitatore] 25.11.05 @ 23:13

ciao papi,

io il tuo blog sn venuta a vederlo…

ma è un po’ strano… su quello dei miei amici puoi persino mettere foto e video… ed è un po’ colorato!

cme sempre io di qste notizie di cronaca spiccia nn ne so nulla… xò da ciò che scrivi si nota come alla fine la globalizzazione si stata completamente sconfitta… nonostante l’italia sia uno stato satellitare americano… dove, grazie al loro puritanismo qste faccende (lo stupro e le giustizia) sn molto sentite dalla gente comune, da noi permane ancora un modo di pensare che, come scrivevi tu, era già presente nel 800…

qsto non mi fa felice ma mi rincuora assai!

così si dimostra che le tradizioni e le culture per modificarsi hanno bisogno di molto tempo ma anche di influenzarsi a vicenda per sopravvivere…

qndo i romani arrivarono persino in bretagna o in francia lasciarono i culti e le tradizioni della popolazione immutate alcune volte le assimilarono anche… qndo i barbari giunsero in italia e distrussero ciò che già decadeva, non portarono a grossissimi cambiamenti dal punto di vista culturale.

allo stesso modo la cultura cinese e giapponese si sta facendo influenzare da quella occidentale ma nn per questo lasciando da parte le tradizioni… + uno sa… meglio capira…

ragionamento frettoloso e contorto… lo so!

un bacio!

coloralo sto sito!

Bortocal 28.11.05 @ 15:29

cara Sara,

grazie del commento, ma alcune cose non le ho capite.

come vedrai se ci torni ho seguito poco il tuo consiglio e oggi ho aggiunto al blog due pezzi lunghissimi, barbosissimi e per niente colorati.

tuttavia i pezzi pubblicati finora erano colorati e con foto. forse nn sei riuscita a vederle? se vai alla pagina seguente a quella iniziale troverai parecchie altre foto.

se non vedi le foto, allora deve essere un problema del tuo pc.

guarda che ho corretto una parola del tuo commento: rincuorare, con la c!

ora che impari il cinese, non dimenticare l’italiano!

la riflessione che hai fatto sui tempi lunghi di sopravvivenza delle culture che – come gli organismi viventi cercando di trasformarsi e adattarsi all’ambiente, ma possono farlo solo molto lentamente – e se non riescono spariscono e muoiono, proprio come le specie inadatte ? è
molto interessante, anche se non era proprio lo scopo del mio pezzo su quella povera ragazza ammazzata.

però si vede che ora queste sono le riflessioni che i tuoi studi all’università ti suscitano e il bello è che quando due persone comunicano davvero dall’altra ti arrivano proprio i messaggi che non ti aspetteresti. il dramma invece è proprio quando ti arrivano sempre e soltanto cose banali che ti aspetti già.

per curiosità dopo la tua mail ho dato un’occhiata ai blog di alcuni ragazzi giovani, che penso siano simili a quelli dei tuoi amici, ma a me mancano anche le conoscenze tecniche per fare queste cose. semmai mi spiegherai tu come si fa!.

il prossimo week end spero di vederti a Brescia, ciao.

papà

ma, mi viene in mente adesso, non è che questo commento al tuo commento potevo pubblicarlo anch’io sul blog?

. . .

il post è stato ripubblicato nel blog bortoprima, dove ha avuto 2 commenti:

http://bortoprima.blogs.it/2006/12/06/5_7_debora_47_emiliano~1406632

lì manca però la conclusione del mio commento a SaRA e ci sono altre modifiche.

2 pensieri riguardo “Precisazioni doverose su “Debora”. 24 novembre 2005 – cp 8 – 9

  1. […] mi sono occupato, tempo fa, proprio all’inizio del mio blog di Debora, una ragazza violentata da un uomo gravemente disturbato, Emiliano, perseguitata da lui per anni e alla fine uccisa (clicca sull’etichetta cronaca nera – ma questa etichetta non esiste in questa riedizione: ora si deve cliccare su questi link: 7. DEBORA – 23 novembre 2005, 8. Precisazioni doverose su “Debora” – 24 novembre 2005). […]

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